Countdown Quiz – Gli indefiniti (10 minuti)

indefiniti

Un altro quiz sugli aggettivi e pronomi indefiniti. Avete dieci minuti. In bocca al lupo.


Esercizio

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Parlare due lingue migliora la memoria? – Quiz avanzato

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Intervista a Jovanotti – Quiz di comprensione

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Ancora un quiz per te – Livello avanzato

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Countdown Verbi riflessivi – intermediate (10 minuti)

countdown

Countdown Quiz

Verbi riflessivi

(20 minutes)


This quiz is designed to put some pressure on you and use your instinct.

20 minutes is more than enough time to complete it.

Do not let the time elapse! You will get ZERO points.

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Time Bomb Quiz- Le preposizioni (10 minuti)

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Intervista a Marco Belinelli

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La straordinaria parola “quanto”.

La parola “quanto” non significa solamente “much”.

Livello: intermedio / avanzato.


Ho deciso di scrivere un post in italiano sulla parola “quanto”.

Anche se il vostro livello non è intermedio o avanzato, cercate di capire ugualmente il contenuto di questo articolo, magari aiutandovi con un dizionario, oppure con il sito reverso context, che consiglio sempre ai miei studenti.

È capitato ultimamente di parlarne con alcuni studenti e ho capito che l’uso e il significato di questa parola non sono pienamente compresi e utilizzati, nemmeno da quelli di voi più esperti e navigati.

Contrariamente a quanto possa sembrare, la parola “quanto” può assumere significati molto più ampi e utili nell’uso quotidiano della lingua italiana, rispetto alla traduzione più semplice che può venire in mente a chi parla inglese, cioè “much” e “many” (quanti).

Vediamo insieme alcuni esempi. Ascoltate le frasi e ripetete.

Cominciamo dai significati più ovvi, che molto probabilmente conoscete già.


Come aggettivo interrogativo

  • Quanto tempo ci vuole per arrivare a casa tua?
  • Quanti figli hai?
  • Quante persone abitano in questa città?

Probabilmente, uno dei primi incontri che avete fatto con la parola “quanto”, è avvenuto studiando i prezzi, i numeri e lo shopping in Italia:

  • Quanto costa?
  • Quant‘è?

In questo secondo caso (pronome interrogativo), chiedendo la somma totale del conto che dovrete pagare, potete usare l’apostrofo: Quanto è? ==> Quant’è?


Come esclamazione

  • Quanti fiori ci sono in questo prato!
  • Quanti bei monumenti ci sono a Verona!
  • Quanto sei bella!

Salta subito all’occhio la differenza tra “quanto” e “quanti”. Ovviamente non esiste una corrispondenza perfetta tra much = quanto e  many = quanti, specialmente nei tre esempi qui sopra. Non c’è una traduzione esatta parola per parola, però possiamo semplificare e dire che “quanti” si può usare con oggetti che possiamo contare.


Come aggettivo relativo

Abbiamo studiato i pronomi relativi in un’altra occasione, (che / cui-quale), ma non abbiamo accennato l’esistenza degli aggettivi relativi. Non vogliamo aprire adesso questo capitolo. Per semplicità, diciamo che “quanto” si può usare come “tutto quello che…”, “tutta la quantità che…”, “…ciò che”:

  • Ti ho portato quanto mi avevi chiesto. (= tutto quello che mi avevi chiesto)
  • Se sposarti è quanto desideri, sono felice per te. ( = Se è ciò che desideri…)
  • Ottenuto quanto voleva, se ne andò. (= … tutto quello che…)

L’ultimo esempio è più complesso. C’è il verbo andarsene, il passato remoto, il participio assoluto.


Come avverbio

Dovreste sapere già la differenza tra un aggettivo e un avverbio, giusto? Se non la sapete, ve la ripeto. Un avverbio descrive un verbo, l’aggettivo un nome.

  • Ieri ho mangiato bene. Il vino era buono.

Bene è un avverbio (well), buono è un aggettivo (good).

Possiamo utilizzare “quanto” come avverbio, spesso in combinazione con altre parole:

  • Guadagna quanto basta per vivere. (= abbastanza)
  • Io non ho voglia di andare al cinema. Quanto a Mario, non ne ho idea. (= riguardo a Mario…)
  • Quanto più studio, tanto più capisco.
  • Luciano ne ha diritto, tanto quanto te.

Questo sono solo quattro esempi. Potremmo farne altri, ma per adesso sono sufficienti. Avete capito il loro significato? Se la risposta è no, potete domandare durante la lezione (Skype) o scrivere un commento qui sotto.


Insieme alle preposizioni

Ho deciso di chiudere questo post con una serie di esempi che vedono “quanto” in associazione ad alcune preposizioni. Il significato della parola cambia radicalmente.

  • In quanto straniero, devo chiedere il permesso di soggiorno. (= essendo straniero…)
  • Non ho voluto comprare quella macchina in quanto sarei rimasto senza soldi. (= perché sarei rimasto…)
  • Per quanto studi, non riesco a ricordare il congiuntivo. (= anche se studio tanto…)
  • Da quanto ho capito, sembra che Fabio sia stato licenziato. (= ho capito solo che …)
  • L’esame sarà basato su quanto abbiamo studiato finora. (= su quello che…)

Esistono molti altri esempi e situazioni in cui possiamo usare la parola “quanto”. Se avete domande, chiedete pure. Vi aspetto!

Alla prossima.


Antonio Corradini – La pudicizia – 1752, Cappella Sansevero, Napoli.


 

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L’infinito, the Italian infinitive from a different angle

Infinito, the Italian infinitive, is an “indefinite” mood. Examples, exercise

The Italian infinitive, or infinito (-are / -ere / -ire), along with the gerundio and the participio, is a so called “indefinite mood”, or modo indefinito. It usually does not express any subject, it refers to another verb and “absorbs” its subject. This is a very simplified explanation, but it’s good enough for you to understand the concept of modo indefinito.

As a side note, the infinito can be a subject in some sentences:

  • Guidare nel traffico è noioso. 

A few basic rules and facts:


Infinito semplice e composto

The infinito has two tenses: semplice and composto (simple and compound).

  • Prima di mangiare, mi lavo le mani.
  • Dopo avere mangiato, faccio un pisolino.

In some books, you can find the two tenses defined as infinito presente and infinito passato. That’s a consolidated practice, but it’s misleading. The infinitive is not really past or present.  It  happens together, before or after another action in the present, past or future expressed by another verb. For example:

  • Dopo avere mangiato, farò un pisolino.

If I move the second sentence to the future, the action expressed by the infinito composto will be also set in the future. It’s not a past action, but a perfect (complete) action.


Infinito Semplice (together or after the main clause)

  • Studio / Studiavo / Studierò per imparare l’italiano.

Infinito Composto (before the main clause)

  • Dopo avere studiato guardo / ho guardato / guarderò un film.
  • Dopo essere andata in palestra, Laura mangia / ha mangiato / mangerà.

In the same example, Laura is a woman and the verb avere changes accordingly (andata).


Verbo o Sostantivo?

The infinito can relate clearly to a subject and act as a verb (an action)…

  • Preferisco leggere invece di vedere la tivù. (io…)

The first verb, lends the subject to the infinito, which does not change.

Preferisce leggere… would be “lui” and so on.

The infinito can be a noun (sostantivo) and a subject.

  • Leggere è bellissimo.

In English, you would use a gerund (Reading is beautiful). See this post for more info about the difference.

There’s a rather peculiar case where the infinitive has a clear subject: the imperativo negativo:

  • (tu) Non cominciare senza di me!

The infinito becomes changes its nature and “becomes” the imperativo of Lui / Lei.


Funzioni dell’infinito

This is the real focus of our lesson. Why do we use the infinitive instead of other tenses? One of the main reasons is because it simplifies greatly the structure of some sentences. The infinito includes a subject and eliminates conjugations. It explains when, how, why… an action takes place.  Let’s see some examples of sentences with the infinito, where the subject is implicit (hidden in the verb), compared to the complete version.

Quando? (temporale)

  • Dopo aver cenato, si è addormentata.
  • Dopo che aveva cenato, si è addormentata.

Se…? (ipotetico)

  • Mi annoierei a vivere in questo piccolo paese.
  • Mi annoierei se vivessi in questo piccolo paese.

A quale scopo? (finale)

  • L’ho portata al cinema per farla divertire.
  • L’ho portata al cinema affinché si divertisse.

Con quali conseguenze? (consecutivo)

  • Era così innamorato da chiederle di sposarlo.
  • Era così innamorato che le ha chiesto di sposarlo.

Perché? (causale)

  • Per avere cantato così bene, hanno vinto a San Remo.
  • Siccome hanno cantato così bene, hanno vinto a San Remo.

Come? (modale)

  • Sono partiti senza salutare.
  • Sono partiti senza che ci salutassero.

Tranne… (eccettuativo)

  • Ci piace lo sport, eccetto correre.
  • Ci piace lo sport, ma non la corsa.

You don’t need to remember the definition of each function. Just keep an eye (and ear) on what you read and listen to. You will realise that the infinito is very common.


Infinito senza preposizioni

There are common cases when the infinito is linked to another verb without prepositions. Please click on the links for more details.

  • essere + aggettivo –> È meraviglioso andare a cavallo.
  • essere + avverbio –> È meglio tornare a casa.
  • vedere, sentire… –> Vedo crescere i miei figli.
  • piacere, preferire –> Preferirei lavorare la domenica.
  • dovere, potere, volere, sapere –> Voglio dormire.
  • basta, bisogna, serve…  —> Non serve insistere.
  • lasciare –> Lascialo perdere, è uno stupido!

Infinito e congiunzioni

Now, we are going to see how the infinito interacts with other elements of a sentence, congiunzioni and preposizioni, and build common phrases. A few examples:

  • Più che / Piuttosto che…—> Più che leggere, preferisco guardare la tivù.
  • Oltre che —> Oltre che rubare, quell’uomo è capace di uccidere.
  • Senza —> Hanno lavorato duramente senza fiatare,.
  • Invece di/che ( = anziché) —> Anziché uscire, ho preferito rimanere a casa.
  • Così da… , in modo da…, fino a… —> Ha bevuto fino a stare male.

Infinito e preposizioni

Before we start, if you are looking for verbs like the following…

  • Ho iniziato a studiare il francese.
  • Hai finito di lavare i piatti?

… please look at the verbs supporting the infinito with the preposition a, and the preposition di. You will find a very exhaustive list of examples.

We will spend some time now on the preposition DA, which is very useful when it’s combined with an infinitive.

  • Non ho niente da fare. I have nothing to do.
  • Vorrei qualcosa da mangiare. I would like something to eat.
  • Non avete nulla da perdere. You have nothing to lose.

There’s another use of da + infinito. When we want to emphasise the effect of a situation we can use it as an idiom:

  • Questa torta è buona da morire.
  • La situazione è da piangere.
  • Questo film è tutto da ridere.

I hope this post will help you to understand better the infinito. Please solve the quiz.

Alla prossima!

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Painting: Giacomo Grosso – La Femme – 1899

Il gerundio, spiegato in italiano. QUIZ.

Ho deciso di scrivere un post sul gerundio in italiano. E un quiz


Ultimamente, diversi studenti mi hanno chiesto di approfondire il tema del gerundio e di spiegare come si usa, che differenze ci sono con il gerundio inglese, quali sono le differenze tra il gerundio semplice e quello composto.

Invece di scrivere in inglese, Questa volta ho deciso di  farlo in italiano e dedicare un post agli studenti di livello intermedio e avanzato.

Per una panoramica  sulle differenze tra l’italiano e l’inglese nell’uso del gerundio, leggete questo post.

Non studieremo qui la combinazione STARE + GERUNDIO (sto facendo / stavo facendo = I am doing / I was doing).

Cominciamo.

Il gerundio, insieme all’infinito e al participio, è un cosiddetto modo indefinito.

Significa che non rappresenta alcun soggetto, non cambia, non ha coniugazioni, e si collega al soggetto della frase solo in forma implicita, cioè in rapporto a un altro verbo. Vediamo un esempio.

  • Tornando a casa, mi sono fermato al supermercato. (implicito)
  • Mentre tornavo a casa, mi sono fermato al supermercato. (esplicito)

 

In questa frase, riusciamo a capire qual è il soggetto solo guardando il secondo verbo “…mi sono fermato al supermercato”. Quindi il gerundio descrive l’azione del soggetto del secondo verbo a cui è collegato. In altre parole, il gerundio “ruba” il soggetto al secondo verbo.

Se avessi detto,

“Tornando a casa, ti sei fermato al supermercato”

il gerundio avrebbe descritto un’azione del soggetto TU, non io.

Quindi il gerundio è invariabile, il soggetto è implicito, non ha coniugazioni. Rappresenta il rapporto di tempo con il verbo “fermarsi”.

Nella seconda frase, che spiega la stessa azione senza l’uso del gerundio, il verbo all’imperfetto “Mentre tornavo” ha un soggetto esplicito: io.


Il gerundio ha due tempi: semplice e composto.

  • Ascolto la musica viaggiando.
  • Avendo viaggiato molto, conosco bene l’Italia.

 

Il gerundio semplice si forma così:

  • —-are ⇒ —-ando
  • —-ere/ire ⇒ —-endo

Il gerundio composto si forma così:

  • Avendo / Essendo + —-ato/ —-uto / —-ito

Il gerundio semplice e composto, hanno una diversa funzione nel descrivere la sequenza degli eventi.

Il gerundio semplice è contemporaneo ai verbi che lo accompagnano. Per esempio:

  • Prendendo il treno, leggo/ ho letto /leggerò molti libri.

 

Nello stesso momento in cui sono sul treno, nel presente, passato o futuro, leggo dei libri.


L’azione del gerundio composto è antecedente quella degli altri verbi, succede prima. Per esempio.

  • Essendo arrivato in anticipo, ho trovato /trovo /troverò il posto migliore al cinema.

 

Quindi, prima arrivo al cinema e poi trovo il posto nel passato, nel presente e nel futuro.


 

Il gerundio, così come l’imperativo diretto e l’infinito, può fondersi con un pronome e formare una sola parola.

  • Andando in Italia, ho imparato l’italiano
  • Andando + ci = Andandoci ho imparato l’italiano.

 

In questo caso, i pronomi vanno sempre dopo il verbo:

ANDANDOCI e non CI ANDANDO.

Se usiamo un pronome diretto con il gerundio composto, dobbiamo cambiare anche il participio. In altre parole, con una frase come:

  • Avendole invitate alla festa, sono venute con un regalo.

(vedi i commenti…)


 

Adesso esamineremo i diversi usi del gerundio nella forma implicita e poi con la stessa frase senza il gerundio nella forma esplicita.

…e quindi – Gerundio di conseguenza

  • Ha lavorato molto bene, diventando presto un manager dell’azienda.
  • Ha lavorato molto bene e quindi è diventato un manager dell’azienda.

Siccome… Gerundio di causa

  • Avendo perso il portafoglio, è andata subito dalla polizia.
  • Siccome ha perso il portafoglio, è andata subito dalla polizia.

Quando? Gerundio di tempo

  • Tornando dal mercato, abbiamo incontrato Luigi.
  • Mentre tornavamo dal mercato, abbiamo incontrato Luigi.

 


Come? Gerundio di modo

  • Mangiando poco pane, ho perso dieci chili.
  • Ho mangiato poco pane e in questo modo ho perso dieci chili.

Nonostante… Gerundio concessivo

  • Pur sapendo che era tardi, mi hanno telefonato nel cuore della notte.
  • Nonostante sapessero che era tardi, mi hanno telefonato nel cuore della notte.

Se… Gerundio ipotetico

  • Avendolo saputo prima, vi avremmo fatto gli auguri per le nozze.
  • Se lo avessimo saputo prima, vi avremmo fatto gli auguri per le nozze.

 

Notiamo subito che, per la felicità di molti studenti che non amano il congiuntivo, il gerundio può in alcuni casi prenderne il posto. Specialmente nel caso del gerundio ipotetico e di quello concessivo.

Un’ultima nota sul gerundio concessivo. Ricordati che PUR + GERUNDIO introduce una concessione, cioè un risultato opposto alle premesse della frase. Per saperne di più, leggi questo articolo sulle frasi concessive.

Per finire, bisogna esaminare il caso in cui i soggetti cambiano nelle due frasi. Per esempio

Soggetto uguale

  • Siccome Mario è arrivato tardi, ha perso l’autobus.
  • Essendo arrivato tardi, Mario ha perso l’autobus.

Soggetto differente

  • Siccome Mario è arrivato tardi, Luigi ha perso l’autobus.
  • Essendo Mario arrivato tardi, Luigi ha perso l’autobus.

 

Quando abbiamo due soggetti diversi, dobbiamo specificarli entrambi.

Spero che questa lezione sia stata utile. Provate il quiz e fatemi sapere se ci sono domande.

Ciao!

 


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Painting: Agnolo Bronzino – Maria (di Cosimo I) de’ Medici – 1551

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