Trova i sinonimi e i contrari di un aggettivo – Quiz

Oggi faremo un semplice esercizio di vocabolario: trovare i sinonimi e i contrari di un aggettivo

livello – intermedio

Lo scopo dell’esercizio è piuttosto semplice ma il contenuto è complesso. Dato un aggettivo, bisogna trovarne uno di significato opposto o il suo sinonimo.

Non si tratta di un esercizio di abilità, ma di conoscere o non conoscere una determinata parola. Quindi, se non conoscete i sinonimi o gli opposti di un aggettivo presente in questa lista, è il momento giusto per impararli.

Siccome esistono molti aggettivi che possono essere interpretati come contrari o sinonimi, includerò solo i più comuni, ovvero quelli che possiamo trovare normalmente in un dizionario.

Se non conoscete una risposta, scrivete una parola a caso e i vari risultati appariranno.

Le varie alternative che ho scelto, non hanno lo stesso valore. Alcune parole sono di uso comune, altre meno, altre ancora sono rare nell’uso moderno. Alcune appartengono alla lingua parlata, altre sono più adatte a un contesto scritto, come un libro, una rivista, un giornale.

Quelli di voi che studiano con me su Skype, potranno discuterne a lezione e distinguere il valore lessicale di questi aggettivi.

La scelta tra le varie parole è abbastanza ricca, ma può essere incompleta.

Se avete dubbi o volete aggiungere altri sinonimi e contrari, potete scriverli nei commenti. Se le vostre parole sono adatte, saranno aggiunte alla lista.

Siete pronti?


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Grazie e a presto.

Vittorio Matteo Corcos – Ritratto dell’editore Emilio Treves – 1907


il passato prossimo – verbi irregolari – QUIZ

passato-prossimo-irregolare

Oggi ripasseremo i participi irregolari e il passato prossimo, con un quiz

Così come in inglese, anche in italiano esistono dei participi irregolari. Con essi, possiamo costruire il passato prossimo e tutti gli altri tempi composti della lingua italiana, naturalmente usando gli ausiliari ESSERE o AVERE.

Non mi dilungherò qui sulla scelta di essere o avere. Esistono regole e molte eccezioni. Possiamo parlarne a lezione se ci sono ancora dubbi.

Nella lista che segue, ho inserito una settantina di participi irregolari. Molti hanno l’ausiliare avere, alcuni hanno essere (maschile femminile singolare e plurale —-> o , a , i , e). Altri ancora, possono avere entrambi. Dipende dalla situazione.

Per esempio, guardiamo il verbo correre *:

  • Ho corso per dieci chilometri.
  • Maria è corsa a casa.

Esaminando i verbi qui sotto, possiamo identificarne alcuni che hanno la stessa radice e quindi la stessa forma irregolare.

Per esempio, produrre ha una stretta parentela con verbi come dedurre, condurre, ridurre, tradurre…

Quindi, possiamo immaginare che il participio sarà rispettivamente dedotto, condotto, ridotto, tradotto, eccetera.

Ricorda l’uso del passato prossimo con i pronomi:

  • Ho visto i tuoi amici. = Li ho visti.

Con i verbi riflessivi, si usa sempre essere:

  • Mi sono fatto la barba.

Esistono altri casi, più complessi, in cui il passato prossimo si coniuga in modo particolare con pronomi e particelle particolari; per esempio il “si” impersonale e quello passivante. Non sarà tuttavia questo l’argomento del quiz di oggi.

Diamo un’occhiata alla lista e risolviamo le domande del quiz. Siete pronti?

Alcuni participi irregolari


Non si tratta di una lista completa, anzi. Esistono molti altri verbi irregolari, ma  questa dovrebbe bastare per comunicare in italiano a un buon livello.

 

Ecco il quiz.

 

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Giovanni Carnovali – Autoritratto – 1846

Quiz for beginners – Italian articles


 

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Farcela, Prendersela, Finirla, Fregarsene, Aspettarsela – Quiz

Farcela, Prendersela, Finirla, Fregarsene, Aspettarsela – Quiz

Oggi faremo pratica con alcuni verbi pronominali: Farcela, Prendersela, Finirla, Fregarsene, Aspettarsela

Esiste una gran varietà di verbi pronominali, ossia verbi che uniti a pronomi assumono una sfumatura idiomatica.

Sono sicuro che molti di voi avranno sentito dire “me ne frego”, o “non ce la faccio”. Oggi esamineremo una manciata di verbi che hanno la stessa struttura e faremo pratica con un quiz.

Considerate che è difficile tradurre esattamente in inglese il taglio colloquiale di questi verbi. Ci proveremo (provarci! un altro verbo pronominale…) sperimentandone l’uso con tempi e modi diversi. Siete pronti?


Farcela

  • To manage, to make it. Difficile tradurre, come abbiamo già accennato. Leggete questi esempi.
  • Non avere paura, ce la farai.
  • Credevo che ce l’avremmo fatta, ma mi sbagliavo.
  • Dovete farcela, mi raccomando.

Prendersela

  • To be offended, to pick on somebody, to get angry, to be upset, disappointed. Come potete notare, ci sono diversi significati più o meno intuibili. Prendersela comoda, significa fare le cose con calma, senza fretta. A volte viene detto con un tocco di ironia. Vediamo alcuni esempi.
  • Non ce la prendiamo. Sarà per la prossima volta.
  • Il mio capo se la prende sempre con me.
  • Prenditela comoda, abbiamo tutto il pomeriggio.

Finirla

  • To quit, put an end to it, “cut it out”, stop doing that. Il verbo “finire” mantiene il proprio significato, ma il il pronome “la” (questa cosa) aggiunge un oggetto indefinito, una componente colloquiale.
  • Se non la finisci, mi arrabbio.
  • Finitela di raccontare bugie!
  • Voglio che tu la finisca, una volta per tutte.

Fregarsene

  • To not give a…, don’t care. Il verbo “fregare” (to rub) cambia completamente con l’aggiunta di una componente riflessiva (“si = se” –> oneself) e la difficile particella “ne” (of it).
  • Se ne fregano totalmente dei vicini di casa.
  • Non è una cosa importante. Freghiamocene.
  • Non andremo in vacanza, ce ne freghiamo del mare.

Aspettarsela

  • To expect it. Questo è abbastanza semplice, ma attenti alle coniugazioni.
  • Abbiamo ricevuto molti complimenti, non ce la aspettavamo.
  • Maria ti ha lasciato. Dovevi aspettartela.
  • Non sapevo che fumassi. Non me l’aspettavo da te.

 

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Spero che il quiz sia stato utile per chiarirti le idee.

Non te la prendere se il punteggio è basso.

Alla prossima.

 

Antonio Puccinelli – Ritratto della signora Marrocchi – 1855

 

 

Il condizionale – ripasso e quiz

il condizionale

Rivediamo come usare il condizionale


In italiano esistono i cosiddetti modi finiti: l’indicativo, il condizionale, l’imperativo e il congiuntivo.

I modi finiti, i quali hanno un soggetto definito, sono famiglie di tempi verbali che hanno significato e funzioni differenti.

Per esempio, usiamo l’indicativo per esprimere azioni strettamente legate alla realtà del presente, del passato e del futuro. Il condizionale si usa per definire una realtà mancata, non realizzata, legata a una condizione.

  • Mangio un gelato – indicativo presente.
  • Mangerei un gelato – condizionale semplice (presente)

Mangerei un gelato, potrebbe essere semplicemente un desiderio o una condizione che non posso realizzare: mangerei un gelato ma non ho tempo, non ho soldi, sono a dieta eccetera eccetera.

Il condizionale italiano ha due tempi, presente e passato, recentemente ridefiniti come “semplice” e “composto”.

In generale, il condizionale si usa per esprimere un desiderio, per dare un consiglio o un’opinione, per chiedere gentilmente qualcosa, per esprimere una possibilità o un dubbio, per riportare un’informazione non completamente verificabile.

Leggendo questo articolo imparerete che il condizionale sarà molto utile, per esprimere concetti che altrimenti non potremmo trasmettere usando l’indicativo o altri modi della lingua italiana.

In fondo alla pagina, troverete un quiz.

Siete pronti?


Condizionale Semplice

Il condizionale semplice si usa per esprimere un fatto legato a una condizione nel presente e nel futuro. Non esiste il condizionale futuro, quindi possiamo usare il presente per esprimere una condizione aperta nel tempo.


  • Quest’anno andrei in vacanza in Sicilia.

Si tratta di un desiderio che ho adesso per il futuro.

  • Cambiare casa costerebbe troppi soldi.

In questo caso, usiamo il condizionale per esprimere un’opinione basata su un’idea.

  • Secondo alcune notizie, il Papa andrebbe in Brasile tra una settimana.

Possiamo utilizzare il condizionale per riportare una notizia non completamente verificata. Molto utile per i giornalisti che vogliono evitare di finire in tribunale 😏.

  • Ci servirebbe un tavolo per quattro persone.

Qualche volta, l’uso di verbi di volontà o di necessità all’indicativo è un po’ troppo forte. Il verbo volere o il verbo servire, per esempio, sarebbero troppo diretti per chiedere gentilmente un tavolo a un ristorante. Il condizionale ci aiuta ad ammorbidire il tono della richiesta.


Essere & Avere


ESSERE AVERE
IO sarei avrei
TU saresti avresti
LUI / LEI sarebbe avrebbe
NOI saremmo avremmo
VOI sareste avreste
LORO sarebbero avrebbero

Come spesso capita, è necessario memorizzare la coniugazione dei verbi essere e avere, in modo da poter costruire i tempi composti, ovvero il condizionale composto.

  • Leggerei un bel libro. —> Avrei letto un bel libro.
  • Torneremmo a casa presto. —> Saremmo tornati a casa presto.


Il condizionale semplice, così come il futuro indicativo a cui somiglia molto, è un tempo molto regolare.

I verbi in —are ed —ere hanno le stesse coniugazioni. I verbi in —ire sono leggermente differenti, ma non troppo.

Inoltre, scompare la differenza tra i verbi come dormire e capire. Abbiamo solo una coniugazione per —ire.


Condizionale Semplice – Verbi Regolari


PARLARE LEGGERE DORMIRE
IO parlerei leggerei dormirei
TU parleresti leggeresti dormiresti
LUI / LEI parlerebbe leggerebbe dormirebbe
NOI parleremmo leggeremmo dormiremmo
VOI parlereste leggereste dormireste
LORO parlerebbero leggerebbero dormirebbero


Condizionale Semplice  – I verbi modali

Le persone che parlano inglese trovano molto comodo usare il condizionale dei verbi volere, dovere o potere per esprimere una possibilità un desiderio o un bisogno. Per esempio, è perfettamente logico usare entrambe le seguenti frasi:

  • Mangerei un gelato al cioccolato.
  • Vorrei mangiare un gelato al cioccolato.

È importante però ricordare che, in italiano, ogni singolo verbo ha la propria coniugazione al condizionale. Non sempre dobbiamo usare i verbi modali.


DOVERE POTERE SAPERE VOLERE
IO dovrei potrei saprei vorrei
TU dovresti potresti sapresti vorresti
LUI/ LEI dovrebbe potrebbe saprebbe vorrebbe
NOI dovremmo potremmo sapremmo vorremmo
VOI dovreste potreste sapreste vorreste
LORO dovrebbero potrebbero saprebbero vorrebbero


Alcuni verbi irregolari

Guardando i verbi essere e avere, e anche i verbi modali, ci accorgiamo di come alcune coniugazioni siano piuttosto irregolari.

Esistono alcune similitudini che si ripetono in verbi differenti. Per esempio:

  • I verbi in – CIARE and – GIARE perdono la “i”. quindi non scriveremo Mangierei ma Mangerei.
  • I verbi in – CARE e – GARE prendono una “h” per tenere il suono duro di C and G. Quindi non scriveremo Giocerei ma Giocherei.

Fondamentalmente, abbiamo tre tipi di verbi irregolari:

  • Alcuni perdono la A oppure la E
    andare – dovere – potere – sapere (guarda sopra) – vedere – vivere and avere.


  • Normalmente i verbi che terminano con ARE e ERE hanno la stessa coniugazione, tranne questi tre. Tenete in mente che andare, dare, fare e stare sono in molti casi irregolari.

DARE FARE STARE
IO darei farei starei
TU daresti faresti staresti
LUI/LEI darebbe farebbe starebbe
NOI daremmo faremmo staremmo
VOI dareste fareste stareste
LORO darebbero farebbero starebbero


  • Alcuni verbi duplicano la R: Bere, Rimanere, Volere (vorrei, vorresti…)…


Ricordate che esistono verbi con la stessa radice:

Per esempio:

  • Venire —> Convenire, Divenire, Avvenire…
  • Porre —> Comporre, Proporre, Disporre, Apporre…
  • Tenere —> Contenere, Mantenere, Ottenere…
  • Tradurre —> Condurre, Produrre, Indurre…


VENIRE PORRE TENERE TRADURRE
IO verrei porrei terrei tradurrei
TU verresti porresti terresti tradurresti
LUI / LEI verrebbe porrebbe terrebbe tradurrebbe
NOI verremmo porremmo terremmo tradurremmo
VOI verreste porreste terreste tradurreste
LORO verrebbero porrebbero terrebbero tradurrebbero

Conoscere le regolarità del condizionale vi aiuterà a ricordare le irregolarità del futuro indicativo; sono esattamente le stesse.

Per esempio, il futuro di Venire è: Verrò, Verrai, Verrà, Verremo, Verrete, Verranno. (RR).


Condizionale Composto

Il condizionale composto rappresenta un’azione che non si è realizzata nel passato ma che immaginiamo differente, una sorta di passato alternativo.

  • Adesso guarderei un film.
  • Ieri avrei guardato un film.

Nel primo caso, la possibilità di guardare un film è aperta nel presente e nel futuro. Nel secondo caso, chi parla non ho guardato un film, ma avrebbe voluto. Quindi si immagina un passato alternativo.

Esistono frasi che riportano notizie non confermate nel passato:

  • Secondo la polizia, i ladri avrebbero rubato due Ferrari.

Chi riporta la notizia vuole mantenere una certa cautela e usa il condizionale passato invece del passato prossimo.

  • Marco ha detto che sarebbe venuto alla festa.

In questo esempio, usiamo il condizionale composto come “futuro nel passato” cioè un’azione successiva a un’altra azione nel passato.

Il condizionale presente il condizionale passato ci serviranno a costruire il cosiddetto periodo ipotetico, un tipo di frase in cui possiamo combinare il condizionale e il congiuntivo per speculare su situazioni e ipotesi più o meno reali nel presente e nel passato. Non studieremo il periodo ipotetico in questa breve spiegazione del condizionale.

Condizionale composto come “impossibilità”. Esempi con audio


Impossibilità nel passato

Qualcosa che non è successo:


  • Avrei studiato all’università ma ho dovuto lavorare.
  • Sarei venuto alla tua festa però ero malato.
  • Ieri avrei preso l’autobus ma c’era sciopero

Impossibilità nel futuro immediato

Immaginiamo un’impossibilità legata al presente e al futuro immediato. In questo caso possiamo usare sia il condizionale semplice che il condizionale composto, il secondo per rappresentare una situazione irrealizzata nel futuro. Per questo motivo, non ha molto senso definire il condizionale composto con l’etichetta di “passato”, in quanto possiamo descrivere situazioni anche nel futuro.


  • Ti avrei accompagnato (o Ti accompagnerei) a casa in macchina ma ora non ho più benzina.
  • Adesso avrei aperto (or Aprirei) una bottiglia di vino, ma so che non bevi.
  • Buona questa pizza! Ne avrei ordinata (or Ne ordinerei) un’altra ma sono pieno.

Impossibilità nel futuro

Qualcosa che non succederà in futuro. Possiamo immaginare un’azione nel futuro come completa ma irrealizzabile. Anche in questo caso possiamo usare il condizionale composto, non possiamo usare il condizionale semplice. La frase sembra sgrammaticata e illogica ma in realtà è perfettamente corretta.


  • Domani sarei andato a correre ma pioverà.
  • L’anno prossimo sarei dovuto andare in pensione ma devo lavorare ancora.
  • Il mese prossimo avrei cominciato un corso di inglese, ma lo hanno cancellato.


Ecco il quiz. Se avete domande, usate i commenti.

Il condizionale


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Alla prossima!

Guido Reni – Il ratto di Elena – 1631

Le frasi causali – Esempi audio

le frasi causali audio

Le frasi causali indicano la causa, il motivo dell’azione descritta nella frase principale


  • Visto che non hai voglia di uscire, stasera rimarremo a casa.

 

Visto che non hai voglia di uscire…” è una frase subordinata causale, (o “proposizione causale”) che dà informazioni sulla frase principale (o “proposizione reggente”), spiegando perché “stasera rimarremo a casa”.

La frase causale (subordinate clause) non può esistere da sola, senza la frase principale (main clause).

Oggi impareremo a riconoscere le frasi causali e a costruirle correttamente, utilizzando le parole chiave più comuni nella lingua di tutti i giorni. Leggete e ascoltate gli esempi ripetendo la pronuncia e l’intonazione corretta.


Nella maggior parte dei casi, le frasi causali si costruiscono con i tempi dell’indicativo.

Nei libri di grammatica, troverete la definizione di “causali esplicite” e “causali implicite”.

Questa divisione riguarda semplicemente i modi che usano chiaramente un soggetto o meno.

Nel nostro caso, le frasi causali esplicite si costruiscono con l’indicativo e, in casi molto particolari, con il condizionale e il congiuntivo.

 

  • Vado al lavoro in treno perché odio guidare.
  • Non faccio sport, non perché sia pigro, ma perché non ho tempo.
  • Sto andando in centro perché vorrei fare una passeggiata.

 

 

In particolare, possiamo notare come il congiuntivo spieghi “non perché…bensì /ma…“, introducendo una “non causa”.


Le frasi causali esplicite sono riconoscibili perché introdotte da alcune congiunzioni ben distinte:

  • Questo fine settimana non andremo in montagna perché probabilmente nevicherà.
  • Siccome ho mangiato troppo a pranzo, stasera salterò la cena.
  • Poiché non amo la vita in spiaggia, raramente vado al mare in agosto.
  • Lavoreremo sabato mattina giacché ce lo ha chiesto il capo.
  • Copriti ché fa freddo!

 

 

E’ necessario distinguere subito la diversa posizione di “perché” rispetto a “poiché” o “siccome”.

“Perché”, normalmente, non si mette mai all’inizio di una frase che non sia interrogativa, ma al centro, nella posizione classica delle congiunzioni.

“Poiché” e “Sebbene”, invece, vanno benissimo all’inizio della frase, proprio come “Since” in inglese.

Potete tranquillamente dimenticare “giacché”. Si usa quasi unicamente nell’italiano scritto e piuttosto raramente.

“Ché”, invece, è molto utilizzato come contrazione di “poiché” e “perché” nella lingua parlata. E’ a volte difficile per un non madrelingua distinguere “che” da “ché”. Difficile, ma non impossibile.


Oltre alle congiunzioni causali, possiamo trovare delle espressioni più articolate che svolgono la funzione di congiungere la frase principale con la subordinata causale. Per esempio:

 

  • La mia carta di credito è stata boccata, per il fatto che la mia banca teme delle truffe.
  • Il governo italiano è caduto per il motivo che ha perso la maggioranza in parlamento.
  • Mario è stato promosso dal suo capo, dal momento che ha fatto un ottimo lavoro.
  • Vorremmo che tu fossi il nostro testimone di nozze, dato che ci conosciamo da una vita.
  • Purtroppo mi hanno dato una multa, visto che ho parcheggiato sulle strisce.
  • Dato che fa troppo caldo, il consumo di frutta e verdura è aumentato.
  • Hanno annullato il concerto, in quanto molti biglietti non sono stati venduti.

 


 

Le frasi causali implicite utilizzano modi cosiddetti “indefiniti”, infinito, gerundio e participio, che non hanno coniugazioni o soggetti indipendenti.

Per quanto riguarda l’infinito, lo schema grammaticale è:

a (forza di) + infinito semplice

  • E’ diventato molto muscoloso ad andare sempre in palestra.
  • Ha perso la voce a forza di urlare così forte.

 

Le due frasi sono comuni nell’italiano parlato e in quello scritto.

 

per + infinito composto

  • Siamo stati premiati per avere prodotto il vino più buono della zona.
  • Sono stati arrestati per essere entrati in banca con una pistola.

 

 

Nel caso del gerundio, esiste il classico “gerundio di causa“. Leggete il blog se siete curiosi e volete saperne di più.

  • Lavorando con Mario, lo conosco molto bene.
  • Avendo vissuto dieci anni in Argentina, parlo molto bene lo spagnolo.

 

 

Anche in questo caso, abbiamo il gerundio semplice o composto a seconda del momento in cui la “causa” descritta dal gerundio ha avuto luogo.

Infine, nel caso del participio, dobbiamo dire che è possibile solo con il tempo passato.

In questo caso parliamo di participio assoluto. Anche qui, leggete il blog per saperne di più.

  • Vista la polizia, i ladri sono scappati velocemente.
  • Finiti i soldi, non sapevamo come pagare l’affitto.

 


 

Spero che questo breve specchietto sulle frasi causali sia stato utile.

 

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    Vittorio Matteo Corcos – Ritratto di giovane donna – 1911

    Sebbene, benché, nonostante, anche se… – Quiz

    le-frasi-concessive

    Oggi studieremo le cosiddette “frasi concessive”, spesso introdotte da congiunzioni come “sebbene, benché, nonostante, anche se” e altre locuzioni


    Che cos’è una frase concessiva?

     

    Di solito parliamo di frasi concessive quando esiste un contrasto tra le premesse della frase principale e il contenuto della frase subordinata.

    • Non riesco a dormire anche se sono stanco.

    Non riesco a dormire è la frase principale, anche se sono stanco è la frase subordinata concessiva,  in contrasto con la frase principale.

    Possiamo trovare delle frasi concessive con un soggetto esplicito, cioè con dei modi verbali che richiedono un soggetto (il congiuntivo, l’indicativo, il condizionale), oppure con un soggetto implicito (infinito, participio, gerundio).


    Con il congiuntivo, indicativo e condizionale

     

    Quando il soggetto è esplicito, troviamo molto spesso il congiuntivo.

    • Mario ha fatto colazione a casa benché fosse già in ritardo.

    L’indicativo si trova soprattutto dopo l’espressione “anche se”.

    • Mario ha fatto colazione a casa anche se era già in ritardo.

    Il condizionale si trova quando la frase è a tutti gli effetti una dichiarazione (frase enunciativa).

    • Ho deciso di restare a casa anche se verrei volentieri in vacanza con voi.

    Verrei volentieri con voi è una dichiarazione, un’enunciazione (statement), per cui possiamo utilizzare anche se per costruire una frase concessiva.

    Abbiamo già parlato della sovrapposizione di congiuntivo e condizionale in un altro blog. Prova a dare un’occhiata sei hai dei dubbi.


    Con gerundio, participio, infinito

     

    Nel caso di una frase in forma implicita, molto spesso possiamo usare un gerundio preceduto da Pure o Pur.

    • Pur essendo già in ritardo, Mario ho fatto colazione a casa.

    Possiamo usare anche un participio, con o senza “pur”:

    • Aiutato molte volte della famiglia, non ha mai ringraziato.

    Cioè, anche se era stato aiutato più volte della famiglia… In questo modo omettiamo direttamente il soggetto usando il participio. Questa formula è molto meno comune rispetto a quella con il gerundio.

    L’infinito si usa nelle frasi concessive, introdotto dalla preposizione per:

    • Per essere così ricco, è una persona molto semplice.

    Nonostante sia così ricco…

    Nell’italiano parlato, per essere e per avere sono molto usati, perché semplici e immediati da capire.

    Anche in questo caso, vi invito a ripassare la funzione dei modi impliciti, gerundio participio e infinito con un altro blog e quiz.


    Quali congiunzioni e locuzioni usare

     

    È molto importante capire quali congiunzioni possiamo usare per introdurre una frase concessiva.

    Esistono infatti su tutti libri delle liste di congiunzioni ed espressioni utilizzate in questo senso, senza che però vi sia una chiara distinzione tra quelle che si usano nella lingua parlata e quelle che invece rimangono solo sui libri, in quanto non si usano mai, o quasi, nel parlato quotidiano.

    Cercheremo di ovviare a questa mancanza con degli esempi.

    Spulciando vari libri, leggo con un misto di stupore e orrore una lista di congiunzioni obsolete mischiate ad espressioni di uso quotidiano:

    • benché, sebbene, quantunque, nonostante, ancorché, malgrado …

    Seguite da locuzioni comuni e meno comuni:

    • per quanto, ammesso che, posto che, anche se, neanche se, a dispetto di, quand’anche, nemmeno se, con tutto che…

    Per quanto riguarda le congiunzioni, possiamo tranquillamente escludere quantunque e ancorché. Nessuno le usa nella lingua parlata e suonano molto barocche, troppo elaborate, anche nella lingua scritta.

    Tra le locuzioni, possiamo scordarci quand’anche. Le altre nella lista, sono più o meno usate nella lingua scritta. Nella lingua parlata, le soluzioni più semplici sono sempre le più utilizzate.

    • Nonostante la pioggia, è andato a correre.
    • Malgrado la pioggia, è andato a correre.
    • Anche se piove, è andato a correre.
    • Neanche con il sole vado a correre.
    • Nemmeno se c’è il sole vado a correre.

    In altre parole, tutti i casi in cui è possibile evitare il congiuntivo sono comuni nella lingua di tutti i giorni.

    Nonostante e malgrado sono molto più comuni di benché e sebbene perché possiamo omettere il verbo, e quindi il congiuntivo.

    Possiamo anche usare il congiuntivo. Nonostante piova… Malgrado piovesse…

    In altri casi comuni, dobbiamo usare il congiuntivo.

    • Benché fosse un uomo di successo, era molto infelice.
    • Sebbene avessimo appena finito le vacanze, eravamo più stanchi di prima.
    • Per quanta fame avesse, ha resistito alle tentazioni.
    • Ammesso che arrivassimo in tempo, non avremmo trovato i biglietti.
    • Nemmeno se fossi milionario ti sposerei.

    Anche se

     

    Due parole su anche se.

    Come abbiamo visto, è molto più comodo e scorrevole rispetto a sebbene e benché. Esistono però due tipi di anche se. Con l’indicativo e con il congiuntivo.

    • Anche se piove, è andato a correre.
    • Anche se piovesse, andrebbe a correre.
    • Anche se avesse piovuto sarebbe andato a correre.

    Se avete studiato il periodo ipotetico, riconoscerete sicuramente queste tre costruzioni. La prima usa l’indicativo, la seconda e la terza il congiuntivo con il condizionale.

    Quindi, se parliamo di un’ipotesi e di una conseguenza, dobbiamo usare il congiuntivo.

     


    Nonostante VS Nonostante che

     

    Esiste un po’ di confusione sull’uso di nonostante che. Molti pensano che sia una formula scorretta, ma non è così.

    Ci sono errori comuni che a scuola ci insegnano a evitare. Soprattutto siccome che o quando che appartengono ad alcuni dialetti e sono molto brutti da sentire.

    Per questo motivo, nonostante che è stato sostituito nei fatti da nonostante.

    • Nonostante che il presidente si sia dimesso, non ci saranno elezioni quest’anno.

    La frase è corretta, ma oggi si tenderebbe a scrivere Nonostante il presidente… senza “che”.

    Se invece non abbiamo un verbo, è corretto scrivere nonostante senza “che”.

    • Nonostante il duro lavoro, non hanno ancora finito.

    Ho volutamente tralasciato alcune locuzioni per metterle nel quiz che segue. Se avete domande, scrivetele pure nei commenti.


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    Grazie mille e alla prossima.

     

    Francesco Hayez: Ritratto della cantante Matilde Juva Branca 1851

    Italian quiz for beginners – Indicativo

    Time to review some basic topics

    Regular and irregular verbs, Passato Prossimo VS Imperfetto, Essere VS Avere.

    If you are a beginner, check your abilities. If your level is more advanced, be careful. “Beginner” doesn’t mean “easy”.

    Siete pronti?

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    More Italian idioms introduced by the preposition PER – Quiz & Audio

    Italian idioms preposition per

    Seventh post, quiz & audio of this series. Italian idioms introduced by the preposition PER


    PER is an Italian simple preposition, the seventh in order of frequency after DI, A, DA, IN, CON and SU.

    Please take a look at the other articles of this series.

    Italian sayings and idioms introduced by the preposition:


    As I wrote in other occasions, prepositions are perfect for building idiomatic expressions and common sayings. What follows is just a small sample.

    Of course, if you want to know more, we can talk about that during our Skype classes.

    Let us recap first the meaning of the preposition per and how it helps normal Italian sentences.

    Per usually introduces the concepts of:

    • Luogo – Ho fatto un giro per il centro.
    • Mezzo – Mi hanno mandato un pacco per posta.
    • Modo – Abbiamo conosciuto tua moglie per caso.
    • Causa – Mario non è potuto venire per la pioggia.
    • Concessione – Per quanto abbia sonno, non devo addormentarmi.
    • Limite – Per quanto ne sappiamo, i biglietti del concerto sono finiti.
    • Fine – Ho chiamato il mio avvocato per una consulenza.
    • Predicativo – Mi hai preso per uno stupido?
    • Tempo – L’ho aspettata per un’ora ma non è arrivata.

    There are other nuances and functions of per, especially when we talk about a luogo (space / place). It can introduce a random “motion through space” just like in the first example, a motion to a place (Prendo un treno per Roma), a position in a place (Ho trovato dei soldi per terra).


    Now, it’s time to talk about idioms and sayings introduced by per. Translations in English are not literal. If you have a better one, please write it in the comments.

    Siete pronti?


     


    a tu per tu / face to face

    • Ci siamo trovati a tu per tu per la riunione.

    amici per la pelle / best friends

    • Il mio gatto e il mio cane sono amici per la pelle.

    dare per scontato / take for granted

    • Avete dato per scontato che vi avrei prestato la macchina, ma serve a me.

    prendere per i fondelli / to make fun of /deceive someone

    • Non farti prendere per i fondelli dai tuoi colleghi.

    per forza / necessarily

    • Devo uscire dall’ufficio per forza alle cinque perché ho un appuntamento.

    per filo e per segno /  every small detail

    • La polizia vuole sapere per filo e per segno cosa avete visto.

    per giunta / to top it all

    • Mi ha pestato un piede e per giunta non mi ha chiesto nemmeno scusa.

    andare per le lunghe / dragging on

    • Torna pure a casa. La visita andrà per le lunghe.

    per fortuna / luckily

    • Ho perso la carta di credito ma per fortuna avevo dei contanti

    per carità / please OR for Heaven’s sake!

    • Dopo essere stata male, non voglio più mangiare le ostriche crude. Per carità!

     

    LISTEN TO THE CORRECT PRONUNCIATION

     


     

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    Ci vediamo a tu per tu su Skype.

     

    Giovanni Bellini – Ritratto del doge Leonardo Loredan – 1501

     

    I pronomi e gli aggettivi dimostrativi – esercizio di ripasso

    Brevemente, rivediamo i principali pronomi e aggettivi dimostrativi con un esercizio.

     

    In questa tabella, ci sono i principali aggettivi e pronomi dimostrativi.



    Alcuni fatti da considerare

     

    • Mi piace quella macchina bianca. (aggettivo)

    • Quella rossa, no. (pronome)

    L’aggettivo descrive il “nome”, il pronome lo sostituisce.

    “Quelli” è solo un pronome.

    Possiamo aggiungere alla tabella “Quest’ “, sia maschile che femminile, singolare. Naturalmente si tratta di un aggettivo.

    In alcuni libri troverete anche codesto, un dimostrativo obsoleto che si usa solo in Toscana, oltre a colui, colei, costui, costei, costoro, coloro, tale, tali, che in pratica vengono usati nella lingua scritta, raramente in quella parlata. Non li useremo in questo esercizio.

    “Ciò” si usa spesso al posto di “questo”, “quello”, “questa cosa”, “questo fatto” eccetera. Non includeremo ciò nell’esercizio.

    Ricordate che in molti casi pronomi dimostrativi si combinano con “che”. Quello che, questo che eccetera.

    Se avete dubbi o volete approfondire l’argomento, possiamo parlarne a lezione via Skype. Siete pronti?


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    Grazie e a presto.

     

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