Il condizionale – ripasso e quiz

il condizionale

Rivediamo come usare il condizionale


In italiano esistono i cosiddetti modi finiti: l’indicativo, il condizionale, l’imperativo e il congiuntivo.

I modi finiti, i quali hanno un soggetto definito, sono famiglie di tempi verbali che hanno significato e funzioni differenti.

Per esempio, usiamo l’indicativo per esprimere azioni strettamente legate alla realtà del presente, del passato e del futuro. Il condizionale si usa per definire una realtà mancata, non realizzata, legata a una condizione.

  • Mangio un gelato – indicativo presente.
  • Mangerei un gelato – condizionale semplice (presente)

Mangerei un gelato, potrebbe essere semplicemente un desiderio o una condizione che non posso realizzare: mangerei un gelato ma non ho tempo, non ho soldi, sono a dieta eccetera eccetera.

Il condizionale italiano ha due tempi, presente e passato, recentemente ridefiniti come “semplice” e “composto”.

In generale, il condizionale si usa per esprimere un desiderio, per dare un consiglio o un’opinione, per chiedere gentilmente qualcosa, per esprimere una possibilità o un dubbio, per riportare un’informazione non completamente verificabile.

Leggendo questo articolo imparerete che il condizionale sarà molto utile, per esprimere concetti che altrimenti non potremmo trasmettere usando l’indicativo o altri modi della lingua italiana.

In fondo alla pagina, troverete un quiz.

Siete pronti?


Condizionale Semplice

Il condizionale semplice si usa per esprimere un fatto legato a una condizione nel presente e nel futuro. Non esiste il condizionale futuro, quindi possiamo usare il presente per esprimere una condizione aperta nel tempo.


  • Quest’anno andrei in vacanza in Sicilia.

Si tratta di un desiderio che ho adesso per il futuro.

  • Cambiare casa costerebbe troppi soldi.

In questo caso, usiamo il condizionale per esprimere un’opinione basata su un’idea.

  • Secondo alcune notizie, il Papa andrebbe in Brasile tra una settimana.

Possiamo utilizzare il condizionale per riportare una notizia non completamente verificata. Molto utile per i giornalisti che vogliono evitare di finire in tribunale 😏.

  • Ci servirebbe un tavolo per quattro persone.

Qualche volta, l’uso di verbi di volontà o di necessità all’indicativo è un po’ troppo forte. Il verbo volere o il verbo servire, per esempio, sarebbero troppo diretti per chiedere gentilmente un tavolo a un ristorante. Il condizionale ci aiuta ad ammorbidire il tono della richiesta.


Essere & Avere


ESSEREAVERE
IOsareiavrei
TUsarestiavresti
LUI / LEIsarebbeavrebbe
NOIsaremmoavremmo
VOIsaresteavreste
LOROsarebberoavrebbero

Come spesso capita, è necessario memorizzare la coniugazione dei verbi essere e avere, in modo da poter costruire i tempi composti, ovvero il condizionale composto.

  • Leggerei un bel libro. —> Avrei letto un bel libro.
  • Torneremmo a casa presto. —> Saremmo tornati a casa presto.

Il condizionale semplice, così come il futuro indicativo a cui somiglia molto, è un tempo molto regolare.

I verbi in —are ed —ere hanno le stesse coniugazioni. I verbi in —ire sono leggermente differenti, ma non troppo.

Inoltre, scompare la differenza tra i verbi come dormire e capire. Abbiamo solo una coniugazione per —ire.


Condizionale Semplice – Verbi Regolari


PARLARELEGGEREDORMIRE
IOparlereileggereidormirei
TUparlerestileggerestidormiresti
LUI / LEIparlerebbeleggerebbedormirebbe
NOIparleremmoleggeremmodormiremmo
VOIparleresteleggerestedormireste
LOROparlerebberoleggerebberodormirebbero

Condizionale Semplice  – I verbi modali

Le persone che parlano inglese trovano molto comodo usare il condizionale dei verbi volere, dovere o potere per esprimere una possibilità un desiderio o un bisogno. Per esempio, è perfettamente logico usare entrambe le seguenti frasi:

  • Mangerei un gelato al cioccolato.
  • Vorrei mangiare un gelato al cioccolato.

È importante però ricordare che, in italiano, ogni singolo verbo ha la propria coniugazione al condizionale. Non sempre dobbiamo usare i verbi modali.


DOVEREPOTERESAPEREVOLERE
IOdovreipotreisapreivorrei
TUdovrestipotrestisaprestivorresti
LUI/ LEIdovrebbepotrebbesaprebbevorrebbe
NOIdovremmopotremmosapremmovorremmo
VOIdovrestepotrestesaprestevorreste
LOROdovrebberopotrebberosaprebberovorrebbero


Alcuni verbi irregolari

Guardando i verbi essere e avere, e anche i verbi modali, ci accorgiamo di come alcune coniugazioni siano piuttosto irregolari.

Esistono alcune similitudini che si ripetono in verbi differenti. Per esempio:

  • I verbi in – CIARE and – GIARE perdono la “i”. quindi non scriveremo Mangierei ma Mangerei.
  • I verbi in – CARE e – GARE prendono una “h” per tenere il suono duro di C and G. Quindi non scriveremo Giocerei ma Giocherei.

Fondamentalmente, abbiamo tre tipi di verbi irregolari:

  • Alcuni perdono la A oppure la E
    andare – dovere – potere – sapere (guarda sopra) – vedere – vivere and avere.

  • Normalmente i verbi che terminano con ARE e ERE hanno la stessa coniugazione, tranne questi tre. Tenete in mente che andare, dare, fare e stare sono in molti casi irregolari.
DAREFARESTARE
IOdareifareistarei
TUdarestifarestistaresti
LUI/LEIdarebbefarebbestarebbe
NOIdaremmofaremmostaremmo
VOIdarestefarestestareste
LOROdarebberofarebberostarebbero

  • Alcuni verbi duplicano la R: Bere, Rimanere, Volere (vorrei, vorresti…)…

Ricordate che esistono verbi con la stessa radice:

Per esempio:

  • Venire —> Convenire, Divenire, Avvenire…
  • Porre —> Comporre, Proporre, Disporre, Apporre…
  • Tenere —> Contenere, Mantenere, Ottenere…
  • Tradurre —> Condurre, Produrre, Indurre…

VENIREPORRETENERETRADURRE
IOverreiporreiterreitradurrei
TUverrestiporrestiterrestitradurresti
LUI / LEIverrebbeporrebbeterrebbetradurrebbe
NOIverremmoporremmoterremmotradurremmo
VOIverresteporresteterrestetradurreste
LOROverrebberoporrebberoterrebberotradurrebbero

Conoscere le regolarità del condizionale vi aiuterà a ricordare le irregolarità del futuro indicativo; sono esattamente le stesse.

Per esempio, il futuro di Venire è: Verrò, Verrai, Verrà, Verremo, Verrete, Verranno. (RR).


Condizionale Composto

Il condizionale composto rappresenta un’azione che non si è realizzata nel passato ma che immaginiamo differente, una sorta di passato alternativo.

  • Adesso guarderei un film.
  • Ieri avrei guardato un film.

Nel primo caso, la possibilità di guardare un film è aperta nel presente e nel futuro. Nel secondo caso, chi parla non ho guardato un film, ma avrebbe voluto. Quindi si immagina un passato alternativo.

Esistono frasi che riportano notizie non confermate nel passato:

  • Secondo la polizia, i ladri avrebbero rubato due Ferrari.

Chi riporta la notizia vuole mantenere una certa cautela e usa il condizionale passato invece del passato prossimo.

  • Marco ha detto che sarebbe venuto alla festa.

In questo esempio, usiamo il condizionale composto come “futuro nel passato” cioè un’azione successiva a un’altra azione nel passato.

Il condizionale presente il condizionale passato ci serviranno a costruire il cosiddetto periodo ipotetico, un tipo di frase in cui possiamo combinare il condizionale e il congiuntivo per speculare su situazioni e ipotesi più o meno reali nel presente e nel passato. Non studieremo il periodo ipotetico in questa breve spiegazione del condizionale.

Condizionale composto come “impossibilità”. Esempi con audio


Impossibilità nel passato

Qualcosa che non è successo:


  • Avrei studiato all’università ma ho dovuto lavorare.
  • Sarei venuto alla tua festa però ero malato.
  • Ieri avrei preso l’autobus ma c’era sciopero

Impossibilità nel futuro immediato

Immaginiamo un’impossibilità legata al presente e al futuro immediato. In questo caso possiamo usare sia il condizionale semplice che il condizionale composto, il secondo per rappresentare una situazione irrealizzata nel futuro. Per questo motivo, non ha molto senso definire il condizionale composto con l’etichetta di “passato”, in quanto possiamo descrivere situazioni anche nel futuro.


  • Ti avrei accompagnato (o Ti accompagnerei) a casa in macchina ma ora non ho più benzina.
  • Adesso avrei aperto (or Aprirei) una bottiglia di vino, ma so che non bevi.
  • Buona questa pizza! Ne avrei ordinata (or Ne ordinerei) un’altra ma sono pieno.

Impossibilità nel futuro

Qualcosa che non succederà in futuro. Possiamo immaginare un’azione nel futuro come completa ma irrealizzabile. Anche in questo caso possiamo usare il condizionale composto, non possiamo usare il condizionale semplice. La frase sembra sgrammaticata e illogica ma in realtà è perfettamente corretta.


  • Domani sarei andato a correre ma pioverà.
  • L’anno prossimo sarei dovuto andare in pensione ma devo lavorare ancora.
  • Il mese prossimo avrei cominciato un corso di inglese, ma lo hanno cancellato.

Ecco il quiz. Se avete domande, usate i commenti.

Il condizionale


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Alla prossima!

Guido Reni – Il ratto di Elena – 1631

Le frasi causali – Esempi audio

le frasi causali audio

Le frasi causali indicano la causa, il motivo dell’azione descritta nella frase principale


  • Visto che non hai voglia di uscire, stasera rimarremo a casa.

 

Visto che non hai voglia di uscire…” è una frase subordinata causale, (o “proposizione causale”) che dà informazioni sulla frase principale (o “proposizione reggente”), spiegando perché “stasera rimarremo a casa”.

La frase causale (subordinate clause) non può esistere da sola, senza la frase principale (main clause).

Oggi impareremo a riconoscere le frasi causali e a costruirle correttamente, utilizzando le parole chiave più comuni nella lingua di tutti i giorni. Leggete e ascoltate gli esempi ripetendo la pronuncia e l’intonazione corretta.


Nella maggior parte dei casi, le frasi causali si costruiscono con i tempi dell’indicativo.

Nei libri di grammatica, troverete la definizione di “causali esplicite” e “causali implicite”.

Questa divisione riguarda semplicemente i modi che usano chiaramente un soggetto o meno.

Nel nostro caso, le frasi causali esplicite si costruiscono con l’indicativo e, in casi molto particolari, con il condizionale e il congiuntivo.

 

  • Vado al lavoro in treno perché odio guidare.
  • Non faccio sport, non perché sia pigro, ma perché non ho tempo.
  • Sto andando in centro perché vorrei fare una passeggiata.

 

 

In particolare, possiamo notare come il congiuntivo spieghi “non perché…bensì /ma…“, introducendo una “non causa”.


Le frasi causali esplicite sono riconoscibili perché introdotte da alcune congiunzioni ben distinte:

  • Questo fine settimana non andremo in montagna perché probabilmente nevicherà.
  • Siccome ho mangiato troppo a pranzo, stasera salterò la cena.
  • Poiché non amo la vita in spiaggia, raramente vado al mare in agosto.
  • Lavoreremo sabato mattina giacché ce lo ha chiesto il capo.
  • Copriti ché fa freddo!

 

 

E’ necessario distinguere subito la diversa posizione di “perché” rispetto a “poiché” o “siccome”.

“Perché”, normalmente, non si mette mai all’inizio di una frase che non sia interrogativa, ma al centro, nella posizione classica delle congiunzioni.

“Poiché” e “Sebbene”, invece, vanno benissimo all’inizio della frase, proprio come “Since” in inglese.

Potete tranquillamente dimenticare “giacché”. Si usa quasi unicamente nell’italiano scritto e piuttosto raramente.

“Ché”, invece, è molto utilizzato come contrazione di “poiché” e “perché” nella lingua parlata. E’ a volte difficile per un non madrelingua distinguere “che” da “ché”. Difficile, ma non impossibile.


Oltre alle congiunzioni causali, possiamo trovare delle espressioni più articolate che svolgono la funzione di congiungere la frase principale con la subordinata causale. Per esempio:

 

  • La mia carta di credito è stata boccata, per il fatto che la mia banca teme delle truffe.
  • Il governo italiano è caduto per il motivo che ha perso la maggioranza in parlamento.
  • Mario è stato promosso dal suo capo, dal momento che ha fatto un ottimo lavoro.
  • Vorremmo che tu fossi il nostro testimone di nozze, dato che ci conosciamo da una vita.
  • Purtroppo mi hanno dato una multa, visto che ho parcheggiato sulle strisce.
  • Dato che fa troppo caldo, il consumo di frutta e verdura è aumentato.
  • Hanno annullato il concerto, in quanto molti biglietti non sono stati venduti.

 


 

Le frasi causali implicite utilizzano modi cosiddetti “indefiniti”, infinito, gerundio e participio, che non hanno coniugazioni o soggetti indipendenti.

Per quanto riguarda l’infinito, lo schema grammaticale è:

a (forza di) + infinito semplice

  • E’ diventato molto muscoloso ad andare sempre in palestra.
  • Ha perso la voce a forza di urlare così forte.

 

Le due frasi sono comuni nell’italiano parlato e in quello scritto.

 

per + infinito composto

  • Siamo stati premiati per avere prodotto il vino più buono della zona.
  • Sono stati arrestati per essere entrati in banca con una pistola.

 

 

Nel caso del gerundio, esiste il classico “gerundio di causa“. Leggete il blog se siete curiosi e volete saperne di più.

  • Lavorando con Mario, lo conosco molto bene.
  • Avendo vissuto dieci anni in Argentina, parlo molto bene lo spagnolo.

 

 

Anche in questo caso, abbiamo il gerundio semplice o composto a seconda del momento in cui la “causa” descritta dal gerundio ha avuto luogo.

Infine, nel caso del participio, dobbiamo dire che è possibile solo con il tempo passato.

In questo caso parliamo di participio assoluto. Anche qui, leggete il blog per saperne di più.

  • Vista la polizia, i ladri sono scappati velocemente.
  • Finiti i soldi, non sapevamo come pagare l’affitto.

 


 

Spero che questo breve specchietto sulle frasi causali sia stato utile.

 

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    Vittorio Matteo Corcos – Ritratto di giovane donna – 1911

    Sebbene, benché, nonostante, anche se… – Quiz

    le-frasi-concessive

    Oggi studieremo le cosiddette “frasi concessive”, spesso introdotte da congiunzioni come “sebbene, benché, nonostante, anche se” e altre locuzioni


    Che cos’è una frase concessiva?

     

    Di solito parliamo di frasi concessive quando esiste un contrasto tra le premesse della frase principale e il contenuto della frase subordinata.

    • Non riesco a dormire anche se sono stanco.

    Non riesco a dormire è la frase principale, anche se sono stanco è la frase subordinata concessiva,  in contrasto con la frase principale.

    Possiamo trovare delle frasi concessive con un soggetto esplicito, cioè con dei modi verbali che richiedono un soggetto (il congiuntivo, l’indicativo, il condizionale), oppure con un soggetto implicito (infinito, participio, gerundio).


    Con il congiuntivo, indicativo e condizionale

     

    Quando il soggetto è esplicito, troviamo molto spesso il congiuntivo.

    • Mario ha fatto colazione a casa benché fosse già in ritardo.

    L’indicativo si trova soprattutto dopo l’espressione “anche se”.

    • Mario ha fatto colazione a casa anche se era già in ritardo.

    Il condizionale si trova quando la frase è a tutti gli effetti una dichiarazione (frase enunciativa).

    • Ho deciso di restare a casa anche se verrei volentieri in vacanza con voi.

    Verrei volentieri con voi è una dichiarazione, un’enunciazione (statement), per cui possiamo utilizzare anche se per costruire una frase concessiva.

    Abbiamo già parlato della sovrapposizione di congiuntivo e condizionale in un altro blog. Prova a dare un’occhiata sei hai dei dubbi.


    Con gerundio, participio, infinito

     

    Nel caso di una frase in forma implicita, molto spesso possiamo usare un gerundio preceduto da Pure o Pur.

    • Pur essendo già in ritardo, Mario ho fatto colazione a casa.

    Possiamo usare anche un participio, con o senza “pur”:

    • Aiutato molte volte della famiglia, non ha mai ringraziato.

    Cioè, anche se era stato aiutato più volte della famiglia… In questo modo omettiamo direttamente il soggetto usando il participio. Questa formula è molto meno comune rispetto a quella con il gerundio.

    L’infinito si usa nelle frasi concessive, introdotto dalla preposizione per:

    • Per essere così ricco, è una persona molto semplice.

    Nonostante sia così ricco…

    Nell’italiano parlato, per essere e per avere sono molto usati, perché semplici e immediati da capire.

    Anche in questo caso, vi invito a ripassare la funzione dei modi impliciti, gerundio participio e infinito con un altro blog e quiz.


    Quali congiunzioni e locuzioni usare

     

    È molto importante capire quali congiunzioni possiamo usare per introdurre una frase concessiva.

    Esistono infatti su tutti libri delle liste di congiunzioni ed espressioni utilizzate in questo senso, senza che però vi sia una chiara distinzione tra quelle che si usano nella lingua parlata e quelle che invece rimangono solo sui libri, in quanto non si usano mai, o quasi, nel parlato quotidiano.

    Cercheremo di ovviare a questa mancanza con degli esempi.

    Spulciando vari libri, leggo con un misto di stupore e orrore una lista di congiunzioni obsolete mischiate ad espressioni di uso quotidiano:

    • benché, sebbene, quantunque, nonostante, ancorché, malgrado …

    Seguite da locuzioni comuni e meno comuni:

    • per quanto, ammesso che, posto che, anche se, neanche se, a dispetto di, quand’anche, nemmeno se, con tutto che…

    Per quanto riguarda le congiunzioni, possiamo tranquillamente escludere quantunque e ancorché. Nessuno le usa nella lingua parlata e suonano molto barocche, troppo elaborate, anche nella lingua scritta.

    Tra le locuzioni, possiamo scordarci quand’anche. Le altre nella lista, sono più o meno usate nella lingua scritta. Nella lingua parlata, le soluzioni più semplici sono sempre le più utilizzate.

    • Nonostante la pioggia, è andato a correre.
    • Malgrado la pioggia, è andato a correre.
    • Anche se piove, è andato a correre.
    • Neanche con il sole vado a correre.
    • Nemmeno se c’è il sole vado a correre.

    In altre parole, tutti i casi in cui è possibile evitare il congiuntivo sono comuni nella lingua di tutti i giorni.

    Nonostante e malgrado sono molto più comuni di benché e sebbene perché possiamo omettere il verbo, e quindi il congiuntivo.

    Possiamo anche usare il congiuntivo. Nonostante piova… Malgrado piovesse…

    In altri casi comuni, dobbiamo usare il congiuntivo.

    • Benché fosse un uomo di successo, era molto infelice.
    • Sebbene avessimo appena finito le vacanze, eravamo più stanchi di prima.
    • Per quanta fame avesse, ha resistito alle tentazioni.
    • Ammesso che arrivassimo in tempo, non avremmo trovato i biglietti.
    • Nemmeno se fossi milionario ti sposerei.

    Anche se

     

    Due parole su anche se.

    Come abbiamo visto, è molto più comodo e scorrevole rispetto a sebbene e benché. Esistono però due tipi di anche se. Con l’indicativo e con il congiuntivo.

    • Anche se piove, è andato a correre.
    • Anche se piovesse, andrebbe a correre.
    • Anche se avesse piovuto sarebbe andato a correre.

    Se avete studiato il periodo ipotetico, riconoscerete sicuramente queste tre costruzioni. La prima usa l’indicativo, la seconda e la terza il congiuntivo con il condizionale.

    Quindi, se parliamo di un’ipotesi e di una conseguenza, dobbiamo usare il congiuntivo.

     


    Nonostante VS Nonostante che

     

    Esiste un po’ di confusione sull’uso di nonostante che. Molti pensano che sia una formula scorretta, ma non è così.

    Ci sono errori comuni che a scuola ci insegnano a evitare. Soprattutto siccome che o quando che appartengono ad alcuni dialetti e sono molto brutti da sentire.

    Per questo motivo, nonostante che è stato sostituito nei fatti da nonostante.

    • Nonostante che il presidente si sia dimesso, non ci saranno elezioni quest’anno.

    La frase è corretta, ma oggi si tenderebbe a scrivere Nonostante il presidente… senza “che”.

    Se invece non abbiamo un verbo, è corretto scrivere nonostante senza “che”.

    • Nonostante il duro lavoro, non hanno ancora finito.

    Ho volutamente tralasciato alcune locuzioni per metterle nel quiz che segue. Se avete domande, scrivetele pure nei commenti.


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    Grazie mille e alla prossima.

     

    Francesco Hayez: Ritratto della cantante Matilde Juva Branca 1851

    Italian quiz for beginners – Indicativo

    Time to review some basic topics

    Regular and irregular verbs, Passato Prossimo VS Imperfetto, Essere VS Avere.

    If you are a beginner, check your abilities. If your level is more advanced, be careful. “Beginner” doesn’t mean “easy”.

    Siete pronti?

    LOADING QUIZ...

    More Italian idioms introduced by the preposition PER – Quiz & Audio

    Italian idioms preposition per

    Seventh post, quiz & audio of this series. Italian idioms introduced by the preposition PER


    PER is an Italian simple preposition, the seventh in order of frequency after DI, A, DA, IN, CON and SU.

    Please take a look at the other articles of this series.

    Italian sayings and idioms introduced by the preposition:


    As I wrote in other occasions, prepositions are perfect for building idiomatic expressions and common sayings. What follows is just a small sample.

    Of course, if you want to know more, we can talk about that during our Skype classes.

    Let us recap first the meaning of the preposition per and how it helps normal Italian sentences.

    Per usually introduces the concepts of:

    • Luogo – Ho fatto un giro per il centro.
    • Mezzo – Mi hanno mandato un pacco per posta.
    • Modo – Abbiamo conosciuto tua moglie per caso.
    • Causa – Mario non è potuto venire per la pioggia.
    • Concessione – Per quanto abbia sonno, non devo addormentarmi.
    • Limite – Per quanto ne sappiamo, i biglietti del concerto sono finiti.
    • Fine – Ho chiamato il mio avvocato per una consulenza.
    • Predicativo – Mi hai preso per uno stupido?
    • Tempo – L’ho aspettata per un’ora ma non è arrivata.

    There are other nuances and functions of per, especially when we talk about a luogo (space / place). It can introduce a random “motion through space” just like in the first example, a motion to a place (Prendo un treno per Roma), a position in a place (Ho trovato dei soldi per terra).


    Now, it’s time to talk about idioms and sayings introduced by per. Translations in English are not literal. If you have a better one, please write it in the comments.

    Siete pronti?


     


    a tu per tu / face to face

    • Ci siamo trovati a tu per tu per la riunione.

    amici per la pelle / best friends

    • Il mio gatto e il mio cane sono amici per la pelle.

    dare per scontato / take for granted

    • Avete dato per scontato che vi avrei prestato la macchina, ma serve a me.

    prendere per i fondelli / to make fun of /deceive someone

    • Non farti prendere per i fondelli dai tuoi colleghi.

    per forza / necessarily

    • Devo uscire dall’ufficio per forza alle cinque perché ho un appuntamento.

    per filo e per segno /  every small detail

    • La polizia vuole sapere per filo e per segno cosa avete visto.

    per giunta / to top it all

    • Mi ha pestato un piede e per giunta non mi ha chiesto nemmeno scusa.

    andare per le lunghe / dragging on

    • Torna pure a casa. La visita andrà per le lunghe.

    per fortuna / luckily

    • Ho perso la carta di credito ma per fortuna avevo dei contanti

    per carità / please OR for Heaven’s sake!

    • Dopo essere stata male, non voglio più mangiare le ostriche crude. Per carità!

     

    LISTEN TO THE CORRECT PRONUNCIATION

     


     

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    Ci vediamo a tu per tu su Skype.

     

    Giovanni Bellini – Ritratto del doge Leonardo Loredan – 1501

     

    I pronomi e gli aggettivi dimostrativi – esercizio di ripasso

    Brevemente, rivediamo i principali pronomi e aggettivi dimostrativi con un esercizio.

     

    In questa tabella, ci sono i principali aggettivi e pronomi dimostrativi.



    Alcuni fatti da considerare

     

    • Mi piace quella macchina bianca. (aggettivo)

    • Quella rossa, no. (pronome)

    L’aggettivo descrive il “nome”, il pronome lo sostituisce.

    “Quelli” è solo un pronome.

    Possiamo aggiungere alla tabella “Quest’ “, sia maschile che femminile, singolare. Naturalmente si tratta di un aggettivo.

    In alcuni libri troverete anche codesto, un dimostrativo obsoleto che si usa solo in Toscana, oltre a colui, colei, costui, costei, costoro, coloro, tale, tali, che in pratica vengono usati nella lingua scritta, raramente in quella parlata. Non li useremo in questo esercizio.

    “Ciò” si usa spesso al posto di “questo”, “quello”, “questa cosa”, “questo fatto” eccetera. Non includeremo ciò nell’esercizio.

    Ricordate che in molti casi pronomi dimostrativi si combinano con “che”. Quello che, questo che eccetera.

    Se avete dubbi o volete approfondire l’argomento, possiamo parlarne a lezione via Skype. Siete pronti?


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    Grazie e a presto.

     

    Italian idioms introduced by the preposition SU – Quiz

    Sixth post and quiz of the series. Italian idioms introduced by the preposition SU

    The Italian preposition SU is the sixth most used, after DI, A, DA, IN and CON.

    Have a look at previous posts of this series:

    The closest translation of the Italian preposition su is the English on.

    Like all prepositions, su gives a certain value to the words that follow.

    It obviously introduces the concept of luogo (C’è molta neve sulle montagne), but also quantità (Mio figlio pesa sui 50 chili), età (Il ladro è un uomo sulla cinquantina), modo (Producono dei mobili solo su ordinazione) partitivo (Uno studente su quattro non passa l’esame), argomento (Ho letto un libro su Garibaldi), tempo (Ci vogliono sulle due ore per finire il lavoro).

    In a some cases, like age, quantity and time, su means “about”, “approximately”.


    The unconventional use of the preposition su, in idiomatic expressions, is quite interesting and useful for your vocabulary.

    As usual, please consider my translations in English as not literal. Feel free to add your comments and  improve them.

    Siete pronti?

     


    su due piedi / on the spot

    • Devo decidere adesso? Così, su due piedi?

    sul ridere / take it lightly

    • Mario la mette sempre sul ridere, per alleggerire l’atmosfera.

    mettere su / to create from scratch

    • Hanno messo su un’attività commerciale con il Giappone.

    su chi va là / to be on guard

    • Da quando sono entrati i ladri, siamo tutti sul chi va là.

    nero su bianco / written on paper

    • Finché non sarà tutto messo nero su bianco, non pagherò.

    su di giri / euphoric

    • Dopo la partita di calcio, i ragazzi erano tutti su di giri.

    Su con la vita! / Cheer up

    • Non è la fine del mondo. Su con la vita!

    sul più bello / right at the best moment

    • Sul più bello del film, c’è stato un black out.

    sulle spine / on pins and needles – on tenterhooks

    • Non lasciarmi sulle spine, dimmi com’è andata,

    su per giù / approximately

    • Ci metteremo su per giù due ore per arrivare al lago.

     

    LISTEN TO THE CORRECT PRONUNCIATION

     


     

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    Su con la vita!

    Alla prossima.


    Giovanni Battista Moroni – L’avvocato – 1570

    Writing a formal e-mail in Italian – Come scrivere un’email formale

    Impara a scrivere un’email formale in italiano presentandoti correttamente, con i saluti e le parole adatte alla situazione.

    Learn how to write a formal email in Italian, introducing yourself properly, with greetings, structure and vocabulary

    LIVELLO: INTERMEDIO / AVANZATO


    Siccome scrivere un’e-mail formale in italiano è un compito abbastanza complesso, do per scontato che il vostro livello sia almeno intermedio. Per questo motivo, penso che sia inutile fare troppi riferimenti all’inglese. 

    Writing a formal e-mail in Italian is a rather complex task, so I take for granted that your level is at least intermediate. I will use English only for answering some common questions. This article will be in Italian only.

    Ho deciso di scrivere questo blog in italiano perché alcuni studenti stanno organizzando le proprie vacanze in Italia. Molti vogliono scrivere correttamente delle e-mail ad alberghi, scuole, agriturismi che intendono visitare e mi hanno chiesto come si fa.

    Imparerete a utilizzare le più semplici formule di saluto, stile e vocabolario. 

    Negli esempi userò il nome fittizio di “Mario Rossi”, che equivale al “John Doe” inglese.


    Oggetto – Object of the email

    L’oggetto di un’email, come in inglese, descrive in poche parole il contenuto del tuo messaggio. Ti consiglio di non usare una frase completa, ma semplicemente un titolo. Per esempio:

    Vorrei delle informazioni sul vostro agriturismo —> Informazioni sul vostro agriturismo.


    Saluti introduttivi – Greetings

    L’italiano è più formale dell’inglese. È molto importante salutare la persona a cui state scrivendo con le parole giuste.

    • Nei rapporti di amicizia

    Caro Mario (Dear), Ciao Mario – Ovviamente si usano solamente con persone che conoscete e con cui avete un rapporto informale. 

    Si usano sia il “tu” che il “lei” formale. Dipende dalla persona che riceverà la lettera. Non è professionale usare Caro con una persona che non avete mai visto.

    • Nei rapporti di lavoro

    Spettabile, Egregio, Distinto – queste tre parole si trovano su molte guide  e articoli che spiegano come scrivere una lettera in italiano. 

    Nei rapporti professionali con un’azienda, si usa la parola Spettabile, ma dubito che uno studente di italiano debba mai utilizzare un termine così formale. Puoi tranquillamente dimenticartene.

    Se state scrivendo a un dottore, un avvocato, un professionista di alto livello, si può usare Egregio, seguito da un titolo e dal cognome della persona. Per esempio:

    Egregio dottor (dott.), professor (prof.), avvocato (avv.),  Rossi (…).

    Per gli italiani è molto importante usare il titolo di studio durante un rapporto professionale. Come potete notare, non si scrive dottore ma dottor, senza la “e”. Se state parlando con una donna, si usa dottoressa (dott.ssa), professoressa (prof.ssa), mentre avvocato rimane al maschile.

    Distinto non si usa quasi più nei saluti introduttivi (Distinto avvocato). È piuttosto obsoleto. Come vedremo però, distinti saluti si usa molto per chiudere un’email formale.

    A meno che non abbiate contatti scritti con avvocati e dottori, non vi serviranno tutte queste informazioni.

    • Nei rapporti formali, non di lavoro

    Probabilmente, questo è il paragrafo più utile per i vostri messaggi ad alberghi, scuole e strutture turistiche.

    Gentile signor /signora – Se il destinatario della vostra e-mail è una persona che non conoscete, con cui volete intrattenere un rapporto informale, “Gentile signor Mario (o signor Rossi)” è il saluto introduttivo più corretto. Ricordatevi che in tutti questi casi si deve usare il “lei formale” e non il “tu”.

    Nel caso delle email dei miei studenti, “Gentile signor, signora, signorina Rossi” è il saluto più appropriato per il gestore di un agriturismo, il segretario di una scuola di italiano o il padrone di casa di un Airbnb.

    In ogni caso, se non sappiamo chi riceverà direttamente il nostro messaggio, è importante usare una formula di introduzione neutra e cordiale.

    Alla cortese attenzione … della reception, del padrone di casa, degli insegnanti della scuola.


    Scrivete chi siete e cosa volete – Write who you are and what you want.

    • Mi chiamo / Sono

    Se volete comunicare semplicemente il vostro nome, la prima volta scrivete Mi chiamo Mario Rossi. Nelle e-mail  successive, va bene Sono Mario Rossi.

    Se per motivi professionali volete aggiungere il vostro titolo, non dovete mai scrivere Mi chiamo dottor Rossi, ma Sono il dottor Rossi.

    • Vi scrivo per… / Le scrivo per…/ Ti scrivo per…

    Vi scrivo per avere informazioni sul vostro agriturismo / Vorrei prenotare una camera presso il vostro albergo / Le scrivo per confermare la prenotazione del suo appartamento con Airbnb / Volevo sapere come stai …

    Rivolgetevi alla persona che riceverà la lettera nel modo giusto. Date del tu agli amici, del voi alle organizzazioni, del lei persone che non conoscete

    Ho scritto “lei” e non “Lei” perché l’uso della lettera maiuscola “L” è abbastanza obsoleto. Se vi capita di leggere libri o riviste contemporanee, potete notare che Lei non si usa più. Nei libri di testo per imparare l’italiano, si usa ancora Lei in maiuscolo per la forma di cortesia, solo per non farvi confondere con il lei = she.


    Usate il condizionale per le vostre richieste – Be kind

    È un segno di buona educazione usare il condizionale quando si vuole chiedere qualcosa senza essere troppo diretti. Cerca di evitare l’uso del presente con i verbi che esprimono una necessità, per esempio volere, dovere, avere bisogno.

    Voglio  Vorrei una camera doppia.

    DoveteDovreste chiamarmi all’ora di pranzo.

    Abbiamo bisognoAvremmo bisogno di un taxi.


    Congedatevi nel modo giusto – Closing and regards

    Spesso capita di dovere sollecitare una risposta. Magari il padrone del vostro Airbnb, dell’albergo o della scuola di italiano non rispondono velocemente.

    Evitate di scrivere direttamente quello che pensate, per esempio non scrivete:

    • Sto aspettando una risposta, fatemi sapere per favore. 👎🏻

    Con educazione, si può chiudere una lettera in questo modo.

    • In attesa di una risposta / In attesa di un riscontro,  porgo

    Distinti saluti / Cordiali saluti

    Queste due forme di saluto finale, sono piuttosto formali. Vanno bene per i rapporti di lavoro, ma anche per comunicare con persone che non conoscete.

    Altre formule di chiusura:

    Nei rapporti di lavoro, è necessario salutare con professionalità, dimostrando disponibilità e apertura per eventuali domande nelle e-mail successive.

    • Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti (At your disposal for further clarification).  – Molto formale.
    • Colgo l’occasione per porgere … (I take this chance for giving my…) – Formale
    • Ringraziando per la cortese attenzione, porgo…(Thanks for the kind attention, I give you …) – Formale

    (scrivete a capo / start a new line)

    Distinti saluti / Cordiali saluti.

    dott. Mario Rossi

    Informale

    Grazie e arrivederci / Molte grazie / La ringrazio e la saluto / Grazie mille per il vostro aiuto / Cordialmente / Un caro saluto


    Esempi di e-mail

    Airbnb

    OGGETTO: Chiavi e informazioni sull’appartamento

    Gentile signor Rossi,

    (leave a blank space) Mi chiamo John Doe e ho prenotato su Airbnb il suo appartamento di Bologna, in via Garibaldi 21.

    Arriverò alla stazione di Bologna giovedì all’una di pomeriggio. Potrebbe farmi sapere come posso raggiungere l’appartamento e dove ci incontreremo per le chiavi di casa?

    Potrebbe anche confermare che nell’appartamento ci sono internet e aria condizionata?

    La ringrazio e attendo una sua risposta.

    Cordialmente, (saluto molto comune e abbastanza formale)

    John Doe 

    +0155555555


    Albergo

    OGGETTO: Il vostro servizio navetta

    Alla cortese attenzione della reception – Albergo Belvedere, Roma.

    Buongiorno,

    Mi chiamo Mario Rossi e ho prenotato una camera doppia presso il vostro albergo per quattro notti, dal 21 luglio prossimo.

    Ho letto che il vostro albergo fornisce un servizio navetta dall’aeroporto di Fiumicino e vorrei prenotarlo, sia all’andata che al ritorno. Siamo due persone con dei bagagli.

    Arriveremo il 21 di mattina e ripartiremo il 25 nel primo pomeriggio.

    Potreste cortesemente confermarmi la disponibilità del servizio e il prezzo?

    Ringrazio in anticipo per la risposta.

    Cordiali saluti

    Mario Rossi


    Scuola di italiano

    OGGETTO: Informazioni e sistemazione a Padova

    All’attenzione della scuola di lingue Petrarca, Padova.

    Buongiorno,

               Mi chiamo John Doe e vorrei ricevere alcune informazioni sulla vostra scuola di lingue, oltre a quelle che ho trovato su vostro sito.

    Vorrei frequentare la scuola in agosto, per due settimane, e ho alcune domande.

    Avete un corso per studenti di livello avanzato? Quanti studenti ci sono in ogni classe? Quali libri di testo utilizzate? Ci sono delle date precise per l’inizio dei corsi? Organizzate anche attività al di fuori della scuola, come gite e corsi di cucina? 

    Potreste anche aiutarmi a trovare un appartamento in città, o una pensione?

    Grazie mille per il vostro aiuto.

    Cordiali saluti

    John Doe


    Ci sono infinite combinazioni di saluti e contenuti. Se avete delle domande su come si debba scrivere un’email formale in italiano, scrivetele pure nei commenti.

    Alla prossima.

    Andrea del Sarto – Ritratto di giovane – 1517

    Other Italian idioms introduced by the preposition CON – Quiz

    Other Italian idioms introduced by the preposition CON.

    Yet, another article about prepositions and idioms. We are halfway to complete the series. Like all the previous articles linked down below, this is a very brief introduction with some examples of idiomatic expressions, which hopefully will help you to remember new words and speak more naturally.

    The Italian preposition CON is the fifth most used, after DI, A, DA and IN.

    Have a look at previous posts of this series:

    You probably have seen con in very simple sentences and, if you are an English speaker, you already know it is very similar to with.

    Con introduces the concepts of compagnia (Vado a scuola con Mario), mezzo (Vado a scuola con la bicicletta), modo (Vado a scuola con piacere), causa (Con la pioggia, non vado a scuola) and other common situations of our daily life.

    We can explore the unconventional use of this preposition

    As usual, my translations in English are not literal nor complete. Feel free to correct or add your comments at the bottom.

    Siete pronti?

     


    con la coda tra le gambe / with the tail between your legs (humiliated)

    • E’ andato via mogio mogio, con la coda tra le gambe.

    con l’amaro in bocca / with a bitter disappointment

    • La squadra italiana di calcio non ha partecipato ai mondiali, lasciando tutti con l’amaro in bocca.

    con le mani nel sacco / caught red handed

    • Volevano fregarci con il vecchio trucco delle tre carte, ma la polizia li ha colti con le mani nel sacco.

    con le buone o con le cattive / at all costs (by hook or crook)

    • Ti porterò a scuola oggi, con le buone o con le cattive.

    con l’acqua alla gola / in dire straits (up to your neck)

    • Alla fine del mese finiamo sempre i soldi e stiamo con l’acqua alla gola.

    con le mani in mano / inactive, passive attitude

    • Vieni ad aiutarci invece di startene lì con le mani in mano.

    con le pinze / with a grain of salt

    • Non credere a Laura. Tutto quello che dice, va preso con le pinze.

    con il senno di poi / in hindsight

    • Con il senno di poi, avrei studiato medicina e sarei diventato un chirurgo.

    con i fiocchi / with all the trimmings (details)

    • In albergo ci hanno preparato una colazione con i fiocchi.

    con i piedi di piombo / very carefully

    • Si offende facilmente, quindi ci sono andato con i piedi di piombo.

     

    LISTEN TO THE CORRECT PRONUNCIATION

     


     

    LOADING QUIZ...

     


     

    I hope you understood the nuances of those expressions. They are all common and well known in Italy. I always suggest to use them con piedi di piombo.

    Alla prossima.

     


    Guercino – Ritratto del legale Francesco Righetti – 1626

    Idioms introduced by the preposition IN – Audio & Quiz

    Idioms introduced by the preposition IN – Audio & Quiz

    Italian idioms introduced by the preposition IN.

    The Italian preposition IN is the fourth most used, after DI, A and DA.

    Have a look at previous posts of this series:

    All the Italian prepositions have a sort of personality. They are quite different, serve different purposes and are fundamental elements of our language.

    We can use IN as a preposition of place, time, “mezzo“, “modo” and in many other ways. It is obviously related to the English IN, but not quite the same.

    The focus of this exercise will be the use of “IN” for building Italian idioms and expressions typical of the spoken language. I’ll write ten random examples, out of many others, all pretty common.

    Listen to the correct pronunciation and solve the quiz.

    As usual, translations in English are not literal. Feel free to correct.

    Siete pronti?

     


    in arrivo / coming soon

    • Il treno da Milano è in arrivo al binario sette.

    in barba (a)…/ in spite of…

    • In barba alla dieta, si è mangiato mezza torta.

    in compenso / on the other hand

    • Ho perso l’autobus ma, in compenso, ho trovato venti euro a terra.

    in gamba / capable OR in good health

    • Ti consiglio il mio dentista, è davvero in gamba.

    in media / on average

    • In media, solo uno studente su quattro passa l’esame.

    in sordina / quietly, unnoticed

    • Ha cominciato a lavorare in sordina, ma poi ha dimostrato il proprio valore.

    in cattive acque / in a difficult situation

    • La nostra azienda si trova in cattive acque. Tra poco fallirà.

    in pompa magna / in grand style

    • Hanno accolto il primo ministro in pompa magna.

    in grado di / up to the task

    • Mi dispiace, non sono in grado di aiutarvi.

    in stato interessante / pregnant

    • Signora, da quanto tempo si trova in stato interessante?

     

    LISTEN TO THE CORRECT PRONUNCIATION

     


     

    LOADING QUIZ...


     

    This is just a small sample of idiomatic expressions with the preposition IN.

    Please take a free Skype class if you want to know more about spoken Italian and how people use idioms properly.


     

    Federico Andreotti – La serenata – 1880 ca

    Don`t copy text!