I pronomi relativi – Che, Cui, Quale – Quiz & Audio

I pronomi relativi - Che, Cui, Quale - Quiz

The most important relative pronouns in Italian are Che, Cui, Quale.

Let’s practice with a quiz and audio examples

Che, Cui and Quale are the most common Italian relative pronouns (pronomi relativi). Other important words, such as chi, quanto, chiunque, ovunque (pronomi misti) can occasionally work as relative pronouns, but they are not part of today’s brief review and quiz.

I guess the difference between che and chi for some of you is unclear. Try the quiz and double check your results, in case you have doubts.


Che

  • L’uomo che sta camminando è mio fratello.
  • La donna che hai conosciuto si chiama Laura.
  • I ragazzi che giocano in cortile fanno rumore.
  • Le donne che abbiamo salutato, sono mie colleghe.

As we can see, CHE

  • never changes.
  • it introduces a subject (l’uomo che sta camminando…).
  • or an object (la donna che (tu) hai conosciuto…).
  • doesn’t need articles (il, la, i, le) except for the following rare case:

Oggi non piove, il che significa che possiamo andare al mare.

il che… = e questo…


Cui

  • La casa in cui vivo è troppo piccola.
  • Non capisco il motivo per cui ti arrabbi.
  • Ricordi la strada da cui siamo venuti?
  • Non ho sentito le notizie di cui state parlando.

In these examples, CUI

  • never changes
  • always goes with a preposition (di, a, da, in, con, su, per, tra/fra).
  • doesn’t need an article (il, la, i, le) except for the following case:

Questo è l’attore il cui film mi era piaciuto tanto.

il cui = il film dell’attore… (whose)


Quale / Quali

  • La casa nella quale vivo è troppo piccola.
  • Non capisco il motivo per il quale ti arrabbi.
  • Ricordi la strada dalla quale siamo venuti?
  • Non ho sentito le notizie delle quali state parlando.

I picked exactly the same sentences of CUI because they are interchangeable with quale/quali. However…

  • Quale becomes Quali when plural.
  • Always need a preposition combined with an article.
  • There are rare cases when we say il, la quale / i, le quali without preposition, like this one:

Questa ragazza, la quale vive a Milano, è un’amica.

la quale = che (almost exclusively in formal speech or written)


Please try the quiz. Alla prossima!


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I pronomi relativi

Domanda 1

Che VS Chi

Seleziona le frasi corrette


 Gabriele è il ragazzo chi / che lavora con me. 


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painting: Andrea del Sarto – Dama con Petrarchino – 1528

Il discorso indiretto – Quiz di livello avanzato

discorso indiretto

Studiando il discorso indiretto, possiamo ripassare tutte le strutture grammaticali dell’italiano

 


  • Mario mi ha detto: “Ci vedremo domani a casa tua”.

Questa frase è scritta utilizzando il discorso diretto, cioè riportando esattamente tutte le parole pronunciate da Mario.

Il discorso indiretto trasforma la prospettiva di ciò che è stato detto da Mario attraverso un racconto. In altre parole:

  • Mario mi ha detto che ci saremmo visti il giorno dopo a casa mia.

Tutti i riferimenti grammaticali cambiano.

Il futuro diventa condizionale composto, domani diventa il giorno dopo, casa tua diventa casa mia.

Spesso, l’interpretazione della grammatica nel riportare una frase risulta piuttosto soggettiva, nel senso che alcuni dettagli possono cambiare a seconda di chi racconta la storia.


Metti alla prova le tue abilità risolvendo questo breve quiz. Se hai soluzioni alternative, scrivile nei commenti.

livello: avanzato


 

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Quadro: Federico Faruffini – La gondola – 1861

 

Il periodo ipotetico – Esercizio di ripasso

Il-periodo-ipotetico-–-esercizio-di-ripasso-review-and-quiz

Rivediamo insieme i vari tipi di periodo ipotetico con un breve ripasso e un quiz


Questo è un ripasso. Do per scontato che abbiate già studiato il periodo ipotetico. Se non conoscete questo argomento, prenotate una lezione su Skype.

Possiamo dividere ogni periodo ipotetico in due parti. La prima parte esprime un’ipotesi (se…) mentre la seconda parte esprime la conseguenza di questa ipotesi. In altre parole:

  • PRIMA PARTE —> Se pioverà  / SECONDA PARTE prenderò l’ombrello.

Prenderò l’ombrello è la fase principale (reggente), se pioverà è la frase secondaria (subordinata).

Esistono tre tipi di periodo ipotetico: della realtà, della possibilità, dell’irrealtà.


Realtà

indicativo, presente e futuro

  • Se ho fame, mangio.
  • Se avrò fame, mangerò.

Significa che se ho fame, sicuramente mangio, o mangerò.

Posso invertire l’ordine degli elementi o combinare i tempi. Per esempio:

  • Mangerò se avrò fame.

Possibilità

congiuntivo imperfetto + condizionale semplice

  • Se avessi fame, mangerei.

Se adesso, o in futuro, avessi fame, probabilmente mangerei. Non c’è sicurezza automatica della conseguenza, data l’ipotesi.

In particolare, nel presente, significa che adesso non ho fame, e non mangio. Ma se avessi fame, mangerei quella torta fantastica. Non adesso. Ci sono quindi delle sfumature che possono essere comprese solamente osservando la situazione.

Anche in questi caso, possiamo invertire le due frasi senza cambiarne il senso.

  • Mangerei, se avessi fame.

Irrealtà

congiuntivo trapassato + condizionale composto

  • Se avessi avuto fame, avrei mangiato.

Se in passato avessi avuto fame, avrei mangiato. Quindi, in quel momento non avevo fame e non ho mangiato. Il periodo ipotetico di terzo tipo, serve a costruire un passato alternativo, irreale.

♠ ♣ ♥ ♦

imperfetto + imperfetto (italiano parlato)

  • Se avevo fame, mangiavo.

Esiste un periodo ipotetico dell’irrealtà, per così dire, sgrammaticato. Appartiene all’italiano parlato e molti insegnanti  preferiscono non insegnarlo. Io sì. L’imperfetto sostituisce i due tempi più complessi in molte occasioni, per ovvi motivi. Anche se non è consigliata, questa formula ormai appartiene all’italiano di tutti i giorni.


Altri periodi ipotetici

Esistono altre combinazioni di tempi e modi, tutte assolutamente legittime e in uso nella lingua italiana.

presente + imperativo

  • Se vai in Italia, mandami una cartolina.

congiuntivo trapassato + condizionale semplice

  • Se mi avessi ascoltato, adesso non avresti problemi.

In questo caso, la conseguenza (avere problemi) esiste anche nel presente, non è limitata al passato.

congiuntivo imperfetto + condizionale composto

  • Se fossi ricco, avrei comprato una casa al mare.

L’avrei già comprata nel passato, se fossi una persona ricca.

congiuntivo imperfetto…

  • Se avessi vent’anni…

E’ una fantasia, che lascia in sospeso quello che farei se avessi vent’anni.

 

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Dipinto: Davide e Golia – Guido Cagnacci – 1655

Aggettivi e pronomi dimostrativi – Quiz

dimostrativi

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Congiuntivo 360° – Quiz

congiuntivo-360-quiz

Ripassiamo il congiuntivo con un quiz

Come promesso, ecco un quiz completo sul congiuntivo. Potete controllare tutti i tempi e vedere come ve la cavate con uno dei soggetti più temuti, amati e odiati tra gli studenti della nostra bella lingua.

Per completare il quiz, do per scontato che abbiate già studiato il congiuntivo. Gli esercizi non includono il periodo ipotetico.

Siete pronti?

 


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Spero che abbiate ottenuto un buon punteggio. Possiamo ripassare il congiuntivo durante la nostra lezione su Skype. Nel frattempo, se avete domande o commenti, scrivete pure qui sotto. Alla prossima.


Painting: Nicolò Barabino – Profilo di giovane donna – 1878

 

Other Italian prepositions – Preposizioni Improprie – Quiz & Audio

preposizioni improprie

Le preposizioni improprie sono parte importante della lingua italiana


Ho deciso di riscrivere questo blog, in italiano, e di aggiungere un quiz.

Molti di voi hanno già studiato le preposizioni italiane di, a, da, in, con, su, per, tra (fra), il modo in cui si combinano con gli articoli (il, lo, la, i, gli, le, l’) e le espressioni colloquiali che sono collegate all’uso delle preposizioni.

Oggi non parleremo delle preposizioni semplici ma delle preposizioni improprie.

Le chiamiamo “preposizioni improprie” perché sono un gruppo eterogeneo di parole, solitamente avverbi, aggettivi, forme di participio che funzionano benissimo come preposizioni.

Quello delle preposizioni improprie è argomento molto ampio, quindi ci concentreremo sugli esempi più comuni. Potete aggiungere nei commenti altre preposizioni improprie che conoscete.

  • Il gruppo più ampio è costituito dagli avverbi (prima, dopo…).
  • Poi abbiamo altre parole, soprattutto avverbi, che possono essere combinate con delle preposizioni (dietro di/a, fuori di/da …).
  • Abbiamo, infine, alcune espressioni più articolate, costituite da gruppi di parole con o senza preposizioni semplici (per colpa di, a causa di, in confronto a…).

Probabilmente questo ultimo gruppo è il più difficile da identificare perché ci possono essere espressioni composte da tre o quattro parole differenti. In ogni caso, l’esperienza vi aiuterà a usare correttamente tutte le preposizioni improprie.

Gli esempi che seguiranno saranno senza traduzione. Il vostro compito sarà di capirne il significato.

Siete pronti? Cominciamo.


 


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Other Italian prepositions

Preposizioni Improprie

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Grazie e alla prossima

Painting : Giuseppe Amisani – Maria Melato (1920 ca)

Tu e io VS me e te. Qualche trucchetto con i pronomi personali.

Qualche trucchetto con i pronomi personali

Oggi niente quiz, solo qualche piccolo trucchetto per usare bene i pronomi personali


 

Se sei capace di leggere e capire quello che sto scrivendo, significa che hai già studiato abbondantemente i pronomi personali. Ma, forse, sarebbe il caso di dare un’occhiata più approfondita.

Giusto per capirci, presteremo attenzione ai pronomi soggetto (io, tu, lui/lei, noi, voi, loro) e ai pronomi complemento, diretto e indiretto, in generale. Non parleremo dei pronomi riflessivi e nemmeno di ne e ci.

Ovviamente, i pronomi soggetto rappresentano il soggetto, i pronomi complemento rappresentano l’oggetto, diretto e indiretto.

Cominciamo con un ripassino.

I pronomi complemento.

  • Le forme complemento me, te, lui, lei, noi, voi, loro sono forti.
  • Le forme complemento mi, ti, lo, gli, la, le, si, ci, vi, li sono deboli.

Mario ama te. – Proprio te, nessun’altra = pronome forte (tonico).

Mario ti ama. Semplicemente = pronome debole (atono).

I pronomi deboli, anche detti atoni, possono unirsi all’infinito, imperativo e gerundio:

  • Voglio comprarlo. (= Lo voglio provare*)
  • Compragli un gelato.
  • Comprandoglielo, ho finito i soldi.

Fino a qui, penso che siamo tutti d’accordo. Niente di nuovo, giusto?

* Con i verbi servili (dovere, potere, volere, sapere) il pronome può essere attaccato all’infinito, o staccato prima del verbo servile.

Adesso vediamo qualche regola più complessa.

Tu e io, te e me.

Prima di tutto, anche se grammaticalmente sarebbe scorretto, per una consuetudine della lingua italiana, si dice io e te, e non io e tu.

  •  Io e te insieme, possiamo fare grandi cose.

Infatti, se invertiamo l’ordine:

  • Tu e io possiamo fare grandi cose.

“Te”, al posto di “Tu”, come soggetto, è molto usato nella lingua parlata, e soprattutto al nord.

Lo dici te, Te sei matto, Pensaci te, sono errori molto comuni a Milano o a Torino. Si dice “pensaci tu“.

Molto comune è anche “tu ed io”.

“Io” e “Tu” diventano “Me” e “Te”, per esempio in questi casi:

  • Nelle esclamazioni – Beato te!
  • Insieme a come e quanto nei comparativi – Sei alto come me.
  • Con il verbo essere e soggetti diversi: Se io fossi te – Se tu fossi me – Io non sono te
  • prima di…, dopo di…, dietro di…, su di…  E’ arrivato prima di me.

Quando dobbiamo usare i pronomi come soggetto.

Abbiamo imparato che molto spesso io, tu, lui/lei, noi, voi, loro, non si pronunciano, né si scrivono.

  • (io) Vado al cinema. – Non è necessario dire o scrivere “io”.

Ci sono casi dove non possiamo omettere il pronome soggetto.

  • Con il congiuntivo – Penso che tu sia divertente.

Devo dire “tu”, perché “sia” è il congiuntivo presente di io, tu, lui, lei. Questo vale con tutti i verbi.

  • Pensano che legga poco. – Chi? Ovviamente, se non si capisce dal contesto, è necessario specificare chi legge poco. Ad esempio, Penso che lui legga poco.
  • Con i modi indefiniti, quando il soggetto cambia. – Ho perso il treno, essendo loro in ritardo…
  • Quando si vuole enfatizzare il soggetto – Stasera cucino io. (davvero io…).

La dislocazione

Forse avete letto o sentito da qualche parte una frase di questo tipo:

  • Il caffè, LO bevo tutti i giorni.

Qual è il soggetto? Qual è l’oggetto? Perché c’è il pronome “lo” dove esiste già un oggetto?

Il soggetto naturalmente è “io”, l’oggetto è il caffè. Questo pronome lo sembra proprio di troppo, ma la frase è sostanzialmente corretta.

Normalmente, la struttura di una frase in italiano è soggetto – verbo – complemento.

  • Mario vuole subito un panino.

Chiedo scusa per la banalità della frase, ma è più facile da capire.

Nella lingua parlata, spesso vogliamo enfatizzare il soggetto e l’oggetto mettendoli vicini, e il verbo alla fine. Lo facciamo semplicemente per distribuire diversamente l’importanza di ogni singolo elemento. Il risultato è una frase che a prima vista sembra sgrammaticata.

  • Mario, il panino lo vuole subito.

In questa frase, stranamente, convivono “il panino” e il pronome “lo”, cioè ancora il panino. Due volte.

Questa struttura si chiama dislocazione, ed è molto comune quando si parla. Scriverò un blog separatamente.


Per oggi è tutto. Alla prossima.

Quadro: Antonio Mancini – Dopo il duello – 1872

Articolo sì o no? – Guide and quiz.

Learn the cases when we don’t need to put the article in Italian.

You probably came across a sentence like:

  • il mio amico è simpatico.

And then you  learned that:

  • il Mio fratello è simpatico.

So, the rule says that we have to omit the article before mio, tuo, suo, nostro, vostro fratello, or any family member (singular), but not before  il loro fratello, la loro sorella and so on. Loro (their) is different, we need the article.

On top of that, we always need to put it before the plural i miei, i tuoi, i suoi, i nostri, i vostri, i loro fratelli le loro sorelle etcetera.

When we use diminutives, we can say Il nostro fratellino, La mia nonnina.


Another strange one without articles is in cases like:

  • sono… affari miei, problemi tuoi, amici nostri, cavoli vostri…

Geography

Names of cities and small islands do not have an article.

  • Venezia, Milano, Firenze, Capri… There are exceptions, such as L’Aquila, La Spezia, l’Elba.

We put an article if we describe a particular aspect of a city (called attributo in grammar).

  • La Venezia dei Dogi, La Milano da bere, La Firenze dei Medici and so on.

Mountains and rivers do have the article.

  • Il Monte Bianco, l’Everest, il Gran Sasso, le Alpi, le Ande, il Po, il Tevere, l’Arno.

Big Islands generally have an article.

  • La Sicilia, la Sardegna, il Madagascar… ma Cipro, Taiwan, Cuba.

Regions and nations have articles.

  • La Toscana, l’Umbria, la Lombardia, il Veneto, le Marche and la Francia, la Russia, l’Australia, il Canada, l’Inghilterra, gli Stati Uniti.

If you didn’t do that yet, go and vote for your favourite Italian region on our Forum.


Names

Names of people don’t like articles. Fabio, Marco, Andrea, Laura, Valeria etc have no article.

However, I’m from Milan and  authentic milanesi say “Ho telefonato al Gianni” or ” Mi piace la Lucia”, but this is regional Italian.

In very formal Italian language, written and spoken in tribunals, in history or literature books, last names may have an article, when a particular person is or was unique. So, you can find:

  • il Petrarca, l’Ariosto, il Tintoretto, il Mantegna… but also Dante, Garibaldi, Mazzini, Putin, Trump (no, we don’t say “il Donald”). without the article.

It seems that some artists go with the articles, politicians don’t.


Particular cases

No articles:

When some expressions are uses as adverb:

  • di fretta, di proposito, a stento, di solito ….
  • con calma, con pazienza, con odio, con sicurezza …

With some “motion to place” or location.

  • vado in ufficio, torno a casa, lavoro in campagna, vengo in chiesa …

With verbs and nouns usually going together.

  • ho fame, abbiamo sete, sento caldo, prova dolore, prendi tempo, fai pena…

With “da” to explain the function of an object.

  • il coltello da cucina, le carte da gioco, il tavolo da giardino, le scarpe da ginnastica…

On billboards and signs.

  • arrivi, partenze, tabaccheria, divieto di sosta, parcheggio riservato, fine.

I’m sure I forgot some.

Alla prossima.

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Painting: Vittorio Matteo Corcos: Una donna elegante a St. Malo (1933)

Passato prossimo avanzato – Quiz

Passato prossimo avanzato

Continuo a ricevere richieste per studiare il passato prossimo con un esercizio complesso

Ho pensato di mettere insieme un quiz per aiutarvi a fare un poco di esercizio.

Non ci limiteremo al solito quesito “essere o avere”, che presumo già sappiate, ma aggiungeremo i verbi riflessivi, gli irregolari, i verbi modali (dovere, potere, volere, sapere) e tutto quello che uno studente di livello intermedio dovrebbe sapere.


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Illustrazione: Leopoldo Metlicovitz – Sogno d’un valzer – 1907

Indicativo o Congiuntivo? Esercizio di ripasso

Scegliere tra l’indicativo il congiuntivo richiede molta pratica e un po’ di buon senso.

Abbiamo parlato diverse volte della differenza tra l’indicativo e il congiuntivo, quindi non scenderò in dettagli. Ci concentreremo sul quiz. Cominciamo.

Ciao, come stai? Spero che i nostri quiz ti stiano aiutando.

Nella frase che avete appena letto, notiamo tre elementi principali che contraddistinguono il congiuntivo.

  • due frasi unite da “che”
  • due soggetti differenti
  • un verbo di speranza (opinione, incertezza, un sentimento etc.)

L’indicativo è nella frase principale (reggente) mentre il congiuntivo è sempre in una frase dipendente.

A grandi linee, l’indicativo rappresenta il mondo della realtà, dei fatti che ci circondano. Il congiuntivo invece rappresenta le possibilità, le opinioni, i sentimenti e i punti di vista.

Questo esercizio servirà a consolidare quello che hai già studiato, quindi do per scontato che tu abbia già familiarità sia con il congiuntivo che con l’indicativo.

Ci sono altre altre situazioni che introducono il congiuntivo, ma mi fermerò qui.

Alla prossima


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Alla prossima!

Statua: Antinoo – Villa Adriana, Tivoli. (II secolo d.C.)

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