Comparativi e superlativi – Quiz intermedio

Possiamo usare gli aggettivi e gli avverbi italiani per esprimere una qualità, ma anche l’intensità di questa qualità con i comparativi e i superlativi.


Gli aggettivi

  • Grande, più grande, grandissimo.
  • Piccolo, più piccolo, piccolissimo.

In questi due esempi, grande e piccolo sono aggettivi di grado positivo, cioè  esprimono una qualità senza un confronto.

Più grande e più piccolo, sono aggettivi di grado comparativo, cioè esprimono una qualità attraverso un confronto.

Grandissimo e piccolissimo sono detti di grado superlativo, perché la qualità che esprimono è più rilevante del normale.

Tralasciando gli aggettivi di grado positivo, che sono quei normalissimi aggettivi che avete studiato quando eravate principianti, possiamo concentrarci sui comparativi e i superlativi.


 

Il grado comparativo degli aggettivi

Possiamo fare un paragone usando un aggettivo e più elementi. Per esempio:

  • Laura è più alta di Federica.
  • Laura è meno alta di Federica.
  • Laura è alta quanto (come) Federica.

Oppure, possiamo fare un paragone usando più aggettivi e un solo elemento.

  • Laura è più furba che intelligente.
  • Laura è meno furba che intelligente.
  • Laura è tanto furba quanto intelligente.

In questi esempi, ci sono tre possibili risultati che rappresentano il comparativo di maggioranza, di minoranza, di uguaglianza.

Andiamo ad analizzare uno per uno questi tre comparativi.

  • Il comparativo di maggioranza si ottiene semplicemente mettendo il “più” per paragonare gli elementi, separati da “di” o “che”. Le regole che ci aiutano decidere quando usare “di” e quando usare “che”, sono abbastanza complesse, ma possiamo adottare una semplificazione che funziona nella maggioranza dei casi, con diverse eccezioni. Come negli esempi che abbiamo appena visto, quando facciamo un paragone tra due elementi differenti, usiamo “di”. Invece, quando facciamo un paragone tra due qualità di uno stesso elemento usiamo “che”. Se volete conoscere nel dettaglio le regole, possiamo parlarne a lezione.
  • Il comparativo di minoranza, segue più o meno le stesse regole nel comparativo di maggioranza, ovviamente usiamo la parola “meno”.
  • Il comparativo di uguaglianza, richiede l’uso di “tanto…quanto” o “come”.

Il grado superlativo degli aggettivi.

Esistono due tipi di superlativo, relativo e assoluto.

Il superlativo relativo si usa quando il paragone si fa all’interno di un gruppo di persone o di cose.

  • Federica e la ragazza più bella della classe.

Quindi si costruisce con l’articolo (la, in questo caso) il gruppo a cui fa riferimento (la classe).

A volte, il superlativo introduce il congiuntivo.

  • È il film più divertente che abbia mai visto.

Il superlativo assoluto si costruisce con il suffisso -issimo.

  • Federica è una ragazza bellissima.

È bellissima e basta. Non ha bisogno di paragoni.

Esistono dei comparativi e superlativi irregolari. I più comuni sono:

comparativi e superlativi speciali

È chiaro come i due superlativi assoluti abbiano un valore diverso. Massimo non è uguale grandissimo, pessimo non è uguale a cattivissimo e così via.

Possiamo ottenere un superlativo assoluto anche nei seguenti modi:

  • Aggiungendo un aggettivo che ha un significato simile: bagnato fradicio, arrabbiato nero, eccetera…
  • Duplicando l’aggettivo: facile facile; veloce veloce, giusto giusto …
  • In italiano parlato, aggiungendo l’aggettivo bello: bello contento ( = contentissimo)
  • il/la/i/le più … Flavia è la più bella.
  • aggiungendo un avverbio all’aggettivo: molto, estremamente, decisamente, assai + ricco.

Gli avverbi

Se non vi è chiara la differenza tra un avverbio e un aggettivo, andate a leggere questo blog.

In poche parole, un aggettivo descrive un nome, un avverbio descrive un verbo.

  • Maria è buona (aggettivo).
  • Maria cucina bene (avverbio).

Anche moltissimi avverbi (specialmente avverbi di modo e di tempo) possono formare un comparativo.

  • tardi —> più tardi —> tardissimo
  • presto —> più presto (prima) —> prestissimo

eccetera…

I più comuni avverbi che formano un comparativo, sono anche irregolari:

  • bene —> meglio —> ottimamente / benissimo
  • male —> peggio —> pessimamente / malissimo
  • molto —>  più —> moltissimo
  • poco —> meno —> pochissimo

Molto spesso, meglio e peggio si usano al posto di migliore e peggiore, ma non viceversa.

Posso dire che “Maria è meglio di Laura”, ma non posso dire “Maria cucina migliore di Laura”, devo dire” Maria cucina meglio di Laura”.

È tutto. Questo argomento potrebbe essere trattato in modo più ampio e articolato, ma per ora ci fermiamo qui. Se volete parlarne a lezione, fatemi un fischio. Provate il quiz e fatemi sapere come è andato. Alla prossima.


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Quadro di oggi: Silvestro LegaLa visita (1868)

Preposizioni livello intermedio – countdown quiz


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Countdown Quiz – Vocabolario intermedio

Questo è un esercizio di vocabolario intermedio

Metti alla prova la tua conoscenza del vocabolario italiano. Completa il quiz e confronta tuo punteggio con la media degli altri studenti.

Se hai delle risposte alternative, scrivile nei commenti.


 

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Countdown Quiz – Gli indefiniti (10 minuti)

indefiniti

Un altro quiz sugli aggettivi e pronomi indefiniti. Avete dieci minuti. In bocca al lupo.


Esercizio

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Parlare due lingue migliora la memoria? – Quiz avanzato

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Aggettivi e pronomi indefiniti – Quiz

Quiz intermedio, pronomi indefiniti

Aggettivi e pronomi indefiniti

Quiz di Livello Intermedio / Avanzato

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Quiz di vocabolario, livello intermedio – 5 minuti.

Livello intermedio

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La parola “basta”. Webcast.

modigliani basta

The Italian word “basta” means a lot of different things . Examples and premium webcast.

La parola italiana basta, significa molto più di no more o enough.

I’m going to mix Italian and English in this blog. If you like this new approach, or if you find it confusing, please let me know. All the examples are going to be only in Italian. The audio samples too.

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In base a come la usiamo, la parola italiana basta può avere significati differenti. Il più ovvio è “to be enough”.

Depending on how we use it, the Italian word “basta” can have different meanings. The most obvious is “to be enough”.

  • Vuoi ancora un po’ di vino o basta così?

In questo caso, basta viene dal verbo impersonale bastare, di cui abbiamo già parlato in un altro blog.

Il vino basta? È abbastanza? Do you want some more wine? Is it enough? More examples with different tenses.

  • Basteranno questi soldi per fare la spesa?

  • Vorrei studiare di più l’italiano ma il tempo non mi basta mai.

  • Per cuocere bene il pollo basterebbero ancora dieci minuti.

Un altro significato interessante è come “no more…” o “enough with…” seguito da un verbo (stop doing this…) o da un oggetto (enough with this…).

  • Mario, basta con la Play Station, devi fare i compiti.

Enough, no more videogames.

Some more examples. Listen carefully.

  • Basta fumare, ti fa male.

  • Lavori troppo. Devi avere il coraggio di dire “basta”.

  • Basta con questi film violenti. Che ne dici di una commedia?

So, if we have basta with a verb, we have something close to “stop +…ing”. Stop smoking, it’s bad for your health. In Italian we use the infinitive. Basta fumare!

Un altro uso importante di questa parola molto versatile, è simile all’inglese “that’s it” o “it’s just…”. Nothing more than…

  • Laura è una collega e basta. Non ci vediamo mai fuori dall’ufficio.

Laura is just a colleague, we never hang out together.

  • Ho una fame da lupi. A pranzo ho mangiato una mela e basta.

  • Avete dieci minuti per completare l’esame e poi basta.

  • Domani mi sveglio presto. Stasera guardo un po’ di tivù e basta.

Quindi possiamo dire che “e basta” assomiglia a “and that’s it”.

Un’ultimo uso di cui vi voglio parlare è “basta che…” =  ” as long as…”. In questo caso, è molto comune l’utilizzo del conguintivo perché esprimiamo una condizione e il verbo impersonale bastare si connette a un soggetto differente nella seconda frase. Difficile? Non proprio. Guardate gli esempi.

So, this one is a bit of advanced grammar. “Basta che…” triggers the subjunctive, il congiuntivo, because we have a condition (as long as…), we have a “che” used to connect two sentences and we have two different subjects. Sounds difficult but actually it is not. If you have questions about the examples, feel free to ask me, or your teacher, during your classes.

  • Potete giocare a calcio in cortile, basta che stiate attenti a non calpestare i fiori.

  • Ti accompagnerò al supermercato, basta che non ci mettiamo troppo tempo.

  • Va bene, gli presterò la mia macchina. Basta che mi ci metta la benzina.

Basta così! That’s it for today. There are other nuances and situations where the Italian word basta is appropriate. Ricordate che potete imparare l’italiano; basta studiare, parlare e praticare. Alla prossima.

Fotografia: Amedeo Modigliani, fatta a Nizza, Francia, nel 1918 dopo avere perso tutti i documenti.

 

Vengo a prenderti, guido e ti porto a casa – Audio

English speakers easily confuse prendere, guidare and portare, three quite different verbs in Italian

Listen to the examples


Prendere, guidare and portare (qualcuno) are sometimes mixed up by English speakers when they want to say I pick you up, I drive you, I take you somewhere.

We can add accompagnare, because it’s a useful verb that students could and should use more often.

The confusion happens because we can’t translate these verbs directly from English into Italian and vice versa. Prendere and portare can both mean “to take” depending on the situation. Let’s see three simple examples.


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Vengo a prenderti, guido e ti porto a casa

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