In italiano, esprimere il possesso non significa semplicemente usare gli aggettivi possessivi (mio, tuo, suo…). Al contrario, l’italiano tende a usare il possessivo con parsimonia, preferendo costruzioni alternative quando il possessore è facilmente intuibile dal contesto. Questa lezione esplora le varie strategie che l’italiano usa per indicare appartenenza e possesso.
Cosa impareremo oggi
👆🏻 Link ai paragrafi
- La preposizione “di” per indicare possesso
- Quando NON usare il possessivo
- Il verbo “avere” per descrivere caratteristiche
- L’aggettivo possessivo di terza persona
- La posizione del possessivo: prima o dopo il nome
- L’ambiguità di “suo”: di lui o di lei?
- Proprio e altrui
- Il dativo possessivo: “Gli stringo la mano”
- Dialogo: Dal medico
La preposizione “di” per indicare possesso
Il modo più comune per esprimere il possesso in italiano è la costruzione nome + di + nome. A differenza dell’inglese, che usa il genitivo sassone (‘s), l’italiano usa la preposizione di:
🔍 Osserva:
«L’appartamento della zia Carmela è al terzo piano.»
«Le teorie di Darwin hanno rivoluzionato la biologia.»
«Di chi è questo zaino abbandonato in corridoio?»
«Prima o poi questa azienda sarà tutta di mia figlia.»
Questa costruzione con di ha in realtà molte funzioni, non solo il possesso vero e proprio: può indicare origine, appartenenza, relazione, contenuto e molto altro.
Quando NON usare il possessivo
Una differenza fondamentale tra l’italiano e altre lingue, tra cui l’inglese, è che l’italiano tende a non usare l’aggettivo possessivo quando il “possessore” è facilmente intuibile dal contesto. Si usa invece semplicemente l’articolo determinativo.
Questo vale particolarmente per gli attributi inalienabili: parti del corpo, vestiti, oggetti personali, casa, lavoro, familiari e perfino la macchina.
🔍 Osserva:
«Ho lasciato il telefono in taxi.» (non è necessario dire: “il mio telefono”)
«Fa freddo! Dove hai messo la sciarpa?»
«L’amministratore delegato non si sposta mai senza l’assistente.»
«Teneva le chiavi sempre nella tasca dei pantaloni.»
«Non ricordo più dove ho appoggiato gli occhiali.»
«La domenica va sempre a trovare la nonna.»
«Hai visto dove ho messo il caricatore?» (ovviamente il mio caricatore!)
L’omissione del possessivo è naturale con:
- Parti del corpo: «Mi prude la schiena.»
- Vestiti: «Si è slacciato le scarpe.»
- Oggetti personali: «Ha smarrito il portafoglio in metropolitana.»
- Casa e lavoro: «È appena rientrata a casa.»
- La macchina: «Ha parcheggiato la macchina in seconda fila.»
- Familiari: «Stasera cena con i suoceri.»
⚠️ Attenzione: Usare il possessivo quando non serve può suonare innaturale o enfatico. «Ho perso il mio portafoglio» enfatizza che è proprio il mio (magari in contrasto con quello di qualcun altro), mentre «Ho perso il portafoglio» è la forma neutra e naturale.
Il verbo “avere” per descrivere caratteristiche
Quando parliamo di caratteristiche fisiche o attributi tipici di qualcuno, l’italiano preferisce la costruzione avere + articolo + nome + aggettivo. È molto più naturale di costruzioni come “i suoi occhi sono verdi”.
🔍 Osserva:
«Francesca ha gli occhi azzurri.» (più naturale di: “I suoi occhi sono azzurri.”)
«Stamattina aveva un dente che le faceva molto male.»
«Ha la voce roca, forse è raffreddata.»
«Quel palazzo ha il tetto danneggiato dalla grandine.»
«La pianta ha le foglie che cominciano a ingiallire.»
«Il cellulare aveva lo schermo completamente incrinato.»
Questa costruzione si usa quando il nome esprime una caratteristica tipica o inalienabile del soggetto. Non la usiamo per oggetti non tipici: «Il suo appartamento ha un terrazzo spazioso» (non: “Ha l’appartamento con un terrazzo spazioso”) perché un appartamento non è un attributo tipico di una persona.
Quattro
Chiacchiere
2026

Corso di italiano su Zoom
La lezione che stai leggendo fa parte del nostro corso “4 chiacchiere”.
- 4 nuove lezioni ogni mese
- 4 strumenti di apprendimento
- 4 studenti per classe
- Entra ed esci dal quando vuoi
- Comincia oggi!
“Avere” con le persone
Quando la “cosa posseduta” è una persona, l’uso di avere è possibile ma meno frequente. In genere si preferisce la costruzione con di:
- «La sorella di Antonio lavora in ospedale.» ✓ (preferibile)
- «Antonio ha una sorella che lavora in ospedale.» ✓ (colloquiale)
Nel parlato colloquiale, tuttavia, la costruzione con avere è comune:
- «Teresa ha il padre che insegna all’università.» = Il padre di Teresa insegna all’università.
- «Riccardo aveva un nonno pittore.» = Il nonno di Riccardo era pittore.
L’aggettivo possessivo di terza persona
Non studiamo qui tutti gli aggettivi e i pronomi possessivi: li avete sicuramente già studiati nei livelli inferiori. Ricordiamo però una caratteristica importante della terza persona singolare.
A differenza dell’inglese, in italiano il genere dell’aggettivo possessivo è legato all’oggetto posseduto, non al possessore:
🔍 Osserva:
«Marta ha una bella famiglia. Suo padre è adorabile.»
In italiano: suo (maschile) perché “padre” è maschile.
In inglese: her father perché Marta è femmina.
«Elena adora la sua chitarra.» (sua = femminile, perché “chitarra” è femminile)
«Elena adora il suo cane.» (suo = maschile, perché “cane” è maschile)
La posizione del possessivo: prima o dopo il nome
In generale, il possessivo precede il nome (il mio libro). Però in alcune espressioni il possessivo segue il nome, spesso per enfatizzare il possesso o in espressioni fisse:
Espressioni vocative ed esclamative
- «Vieni qua, ragazzo mio!»
- «Amico mio!»
- «Dio mio!»
- «Amore mio!»
Espressioni fisse
- «Bada ai fatti tuoi.»
- «È uno che sa il fatto suo.» (= conosce bene il proprio mestiere)
- «Problemi vostri!»
- «Casa mia, casa mia…»
Espressioni con preposizioni fisse
Alcune espressioni usano le preposizioni a o in senza articolo:
- «A mio parere, questa proposta andrebbe rifiutata.»
- «Ha imparato l’importanza del risparmio a sue spese.»
- «A suo confronto, gli altri candidati sembravano inesperti.»
- «Sedetevi, mettetevi a vostro agio.»
- «Prima ha parlato il direttore, poi, a sua volta, ha preso la parola il sindaco.»
- «In cuor mio, sapevo che aveva ragione.»
- «Non ho mai visto niente di simile in vita mia!»
L’ambiguità di “suo”: di lui o di lei?
C’è un’ambiguità di fondo nell’italiano: suo/sua non distingue tra “di lui”, “di lei” o “di Lei” (formale). Solo dal contesto possiamo capire a chi si riferisce il possessivo.
🔍 Osserva l’ambiguità:
«Paolo ha lavorato con Giulia nel suo ufficio.»
❓ L’ufficio di chi? Di Paolo o di Giulia?
Per eliminare l’ambiguità, possiamo usare di lui o di lei dopo il nome:
- «Paolo ha lavorato con Giulia nell’ufficio di lui.» (= l’ufficio di Paolo)
- «Paolo ha lavorato con Giulia nell’ufficio di lei.» (= l’ufficio di Giulia)
🔍 Osserva:
«Parlava con Tommaso davanti ai genitori, sua madre e la madre di lui, che ascoltavano attentamente.»
→ “Sua madre” = la madre del soggetto. “La madre di lui” = la madre di Tommaso.
«Mia sorella è stata a cena con il suo ragazzo e la madre di lui.»
→ “La madre di lui” = la madre del ragazzo (non di mia sorella).
Il pronome possessivo corrispondente è quello di lui / quella di lei:
- «Luca e Chiara mi hanno offerto ciascuno la propria bicicletta. Ho preso quella di lei, non quella di lui.»
- «Marco e Anna hanno entrambi perso il telefono. Abbiamo ritrovato quello di lei, ma non quello di lui.»
- «I due candidati hanno presentato le loro proposte. Quella di lei mi sembra più convincente.»
Proprio e altrui
Oltre ai possessivi classici, l’italiano ha due possessivi speciali: proprio e altrui.
PROPRIO = “di se stesso”
Proprio si riferisce sempre al soggetto della frase. È utilissimo per evitare ambiguità:
| Frase | Significato |
|---|---|
| Luca chiede a Stefano i suoi appunti. | ❓ Di chi sono gli appunti? Di Luca o di Stefano? |
| Luca chiede a Stefano i propri appunti. | ✓ Gli appunti sono di Luca (= il soggetto). |
Quando usare proprio:
- Obbligatorio con verbi impersonali e soggetti indefiniti:
«Bisogna rispettare le proprie promesse.»
«Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.»
«È importante conoscere i propri limiti.»
«Ciascuno pensa ai propri interessi.» - Consigliato per evitare ambiguità (vedi tabella sopra).
- Facoltativo come rafforzativo insieme a un altro possessivo:
«Volevo la mia propria stanza.»
«Ha costruito tutto con le sue proprie mani.»
«L’ha sentito con le sue proprie orecchie.»
Proprio può anche essere pronome:
- «Consegnò la relazione di Valentina e la propria.»
- «Poteva usare l’auto di Davide, ma preferiva guidare la propria.»
- «È più facile notare gli errori degli altri che i propri.»
ALTRUI = “degli altri”, “di qualcun altro”
Altrui è invariabile e si usa in registri più elevati. Di solito segue il nome e si riferisce solo a persone:
- «Non si devono giudicare le scelte altrui.»
- «Ha costruito la sua fortuna sfruttando il lavoro altrui.»
- «È difficile proteggere i propri interessi senza danneggiare quelli altrui.»
- «L’altrui sofferenza non ci deve lasciare indifferenti.»
💡 Nota: Nel parlato quotidiano è più comune dire «degli altri»: «Non ti fare gli affari degli altri.» Una forma pronominale più comune è quello/quella altrui: «Rispetto la mia opinione e quella altrui.»
Il dativo possessivo: “Gli stringo la mano”
Questa è una delle costruzioni più tipiche dell’italiano. Quando facciamo qualcosa a una parte del corpo (o a un oggetto strettamente legato) di qualcuno, usiamo un complemento di termine (oggetto indiretto) invece del possessivo.
La logica è questa: se mordo la mano al professore, sto facendo qualcosa al professore. In italiano, il “dativo” (pronome indiretto “a qualcuno”) a volte ha anche la funzione di possessivo.
🔍 Osserva:
«Accarezza la testa al cane.» → «Gli accarezza la testa.» = la sua testa
«Stringo la mano al direttore.» → «Gli stringo la mano.» = la sua mano
«Pettino i capelli a mia nipote.» → «Le pettino i capelli.» = i suoi capelli
«Pulirono le scarpe al bambino.» → «Gli pulirono le scarpe.» = le sue scarpe
«Il cane ha morso la mano al postino.» → «Il cane gli ha morso la mano.» = la sua mano
La costruzione si estende anche a vestiti, oggetti personali e familiari:
- «Gli hanno scippato la borsa.» = Hanno scippato la borsa a lui = la sua borsa.
- «Abbiamo promesso di lucidargli la moto.» = …di lucidare la moto a Francesco = la sua moto.
- «Le è scappato il cane.» = Il cane di lei è scappato = il suo cane.
- «Le mosche gli ronzavano intorno alla testa.» = …intorno alla testa di lui = la sua testa.
- «Mi sono entrati in garage.» = Sono entrati nel mio garage = il mio garage.
Forma riflessiva: “Mi soffio il naso”
Quando il soggetto fa qualcosa a una parte del proprio corpo, l’italiano usa il pronome riflessivo invece del possessivo. Il riflessivo indica già che l’azione riguarda il soggetto stesso:
- «Mi soffio il naso.» = Soffio il mio naso.
- «Si allaccia le scarpe.» = Allaccia le sue scarpe.
- «Ci siamo scottati le mani con il forno.» = Abbiamo scottato le nostre mani.
- «Vi siete macchiati la camicia.» = Avete macchiato la vostra camicia.
- «Mettetevi il cappotto, fa freddo.» = Mettete il vostro cappotto.
⚠️ Importante: Proprio perché il riflessivo già indica il possesso, aggiungere il possessivo è ridondante e scorretto:
✓ «Andrea si soffia il naso.»
✗ «Andrea si soffia il suo naso.»
✓ «Non ti grattare la testa.»
✗ «Non ti grattare la tua testa.»
⚠️ Attenzione alla differenza riflessivo / non riflessivo:
«Gli ha spezzato il cuore.» = Ha spezzato il cuore a qualcun altro.
«Si è spezzata una gamba.» = Ha spezzato la propria gamba.
Quando NON si usa il riflessivo
Se l’azione sembra originare dall’interno della parte del corpo stessa (non da un agente esterno come le mani), non si usa il riflessivo:
- «Il bambino sbatte le palpebre.» ✓ (le palpebre si muovono “da sole”)
- «Storce il naso quando è infastidito.» ✓
- «Stringe i pugni per la rabbia.» ✓
- «Incrociò le braccia in segno di sfida.» ✓
- «Piega le ginocchia quando solleva pesi.» ✓
Ma: «È riuscita a pettinarsi i capelli con le dita.» (qui c’è un agente esterno: le dita)
Dialogo: Dal medico
Il signor Ferretti va dal medico per un controllo. La dottoressa Conti lo visita.
- 👩🏻⚕️ Dott.ssa Conti: Buongiorno, signor Ferretti. Si accomodi. Allora, cosa le succede?
- 👨🏻 Sig. Ferretti: Buongiorno, dottoressa. Da qualche giorno mi fa male la schiena e ho le gambe pesanti.
- 👩🏻⚕️ Dott.ssa Conti: Capisco. Si tolga la giacca e si sdrai sul lettino, per favore. Le controllo la pressione.
- 👨🏻 Sig. Ferretti: Certo. Sa, ho anche notato che mi si gonfiano le caviglie la sera.
- 👩🏻⚕️ Dott.ssa Conti: Mi faccia vedere… Sì, effettivamente ha le caviglie un po’ gonfie. Alzi le gambe… così. Sente dolore?
- 👨🏻 Sig. Ferretti: Un po’, soprattutto quando mi piego. Anche mia moglie ha problemi simili, le fanno sempre male le ginocchia.
- 👩🏻⚕️ Dott.ssa Conti: Capisco. Le prescrivo degli esami del sangue. Intanto si riposi e tenga le gambe sollevate quando può.
- 👨🏻 Sig. Ferretti: Va bene. E per la schiena?
- 👩🏻⚕️ Dott.ssa Conti: Le do una pomata. Se la faccia applicare da sua moglie sulla zona dolorante, mattina e sera.
- 👨🏻 Sig. Ferretti: Perfetto, grazie dottoressa. Sa, mio figlio mi dice sempre di fare più movimento…
- 👩🏻⚕️ Dott.ssa Conti: Ha ragione il figlio! Una passeggiata al giorno le farebbe bene. Arrivederci e si riguardi!
🔍 Osserva nel dialogo:
- Dativo possessivo: «Le controllo la pressione», «Mi fa male la schiena», «Le fanno male le ginocchia»
- Riflessivo + parti del corpo: «Si tolga la giacca», «Mi si gonfiano le caviglie»
- Avere + caratteristica: «Ha le caviglie gonfie», «Ho le gambe pesanti»
- Omissione del possessivo: «la schiena» (non “la mia schiena”), «la giacca» (non “la sua giacca”)
- Possessivo con parentela: «mia moglie», «mio figlio» (senza articolo)
🇬🇧 Specchietto: Italiano vs Inglese
L’inglese usa il possessivo molto più dell’italiano. Ecco le differenze principali:
| Italiano | English |
|---|---|
| Ho dimenticato il portafoglio. | I forgot my wallet. |
| Mi fa male la schiena. | My back hurts. |
| Ha le mani fredde. | Her hands are cold. |
| Gli stringo la mano. | I shake his hand. |
| Mi soffio il naso. | I blow my nose. |
| Suo padre è simpaticissimo. | Her father is very nice. |
Ricorda: in italiano il possessivo si usa solo quando necessario!
🎯 Mini-sfida: Riformula queste frasi in modo più naturale:
1. «Pettino i miei capelli.» → …
2. «I suoi occhi sono stanchi.» → …
3. «L’estetista ha massaggiato la sua schiena.» (= la schiena della cliente) → …
Risposte: 1. Mi pettino i capelli. / 2. Ha gli occhi stanchi. / 3. L’estetista le ha massaggiato la schiena.
Esercizio
–
