Pronomi Relativi – Quattro Chiacchiere

Questa lezione è parte del corso di conversazione su Zoom “Quattro Chiacchiere”. Abbiamo deciso di rendere questo particolare argomento grammaticale disponibile per tutti.

Il corso si articola in 4 lezioni al mese, una alla settimana:

  • Lettura
  • Vocabolario
  • Grammatica
  • Ascolto

La lezione di oggi è quella di Grammatica.

Per avere più informazioni riguardanti il corso, potete cliccare su questo link.


Che cosa sono i pronomi relativi

I pronomi relativi italiani sono che, cui e quale.

La funzione di un pronome relativo è doppia: sostituisce (pronome) e mette in relazione (relativo) due frasi che hanno un elemento in comune.

Per esempio:

  • Mi piace la maglietta + Hai comprato la maglietta =

    Mi piace la maglietta + che hai comprato.
    (frase reggente) + (frase subordinata relativa)

Il pronome relativo “che” sostituisce il nome “maglietta” e unisce due frasi che hanno una relazione logica con “maglietta”.

In questo senso, il pronome relativo ha la doppia funzione di pronome e congiunzione. Infatti, a volte è difficile distinguere le due funzioni, specialmente quando usiamo “che”.

Il pronome relativo è sempre parte della frase subordinata, quella debole, dipendente dalla frase reggente.

Il nome (la maglietta) deve sempre avere un articolo determinativo, in questo caso “la”, oppure indeterminativo , per esempio “una”. In genere, il nome (la maglietta) precede immediatamente il pronome relativo: la maglietta + che

A volte, la frase relativa interrompe e divide la frase reggente, dandoci un’informazione aggiuntiva:

  • Stefano, che abita nel nostro palazzo, è un buon amico.

Che

Il pronome relativo “che” viene usato molto spesso con altre funzioni ed è in assoluto una delle parole più diffuse della lingua italiana, tra le prime dieci. E’ un pronome invariabile e può essere utilizzato come soggetto, oppure oggetto diretto.

  • L’uomo che sta camminando è mio fratello.
  • La donna che hai conosciuto si chiama Laura.
  • I ragazzi che giocano in cortile fanno rumore.
  • Le donne che abbiamo salutato, sono mie colleghe.

Il pronome “che”:

  • non cambia mai e non importa che il nome sia maschile, femminile, singolare o plurale.
  • sostituisce un soggetto (l’uomo che sta camminando…).
  • oppure un oggetto diretto (la donna che // tu // hai conosciuto…).

Non ha bisogno di articoli, ad eccezione del seguente caso:

  • Oggi non piove, il che mi rende felice.

    il che… = e questo fatto…

Nell’ultimo caso, “il che” sostituisce ed enfatizza una frase intera (Oggi non piove) e dobbiamo aggiungere l’articolo “il + che”.

Si tratta comunque di una costruzione un po’ pesante ed è preferibile usare altre forme di sostituzione:

Oggi non piove, / e questo / e ciò / mi rende felice.


🧑🏻‍🏫

I vari usi di “che”


Come anticipato, grazie alla sua semplicità ed eleganza, la parola “che” ha un uso molto diffuso nella lingua italiana e rappresenta diverse funzioni logiche all’interno di una frase. In particolare, oltre ad essere un pronome relativo, possiamo usare “che” come:

  • Aggettivo interrogativo: Che cravatta indosserai per il matrimonio?
  • Pronome interrogativo: Che stai facendo?
  • Aggettivo esclamativo: Che macchina fantastica!
  • Pronome esclamativo: Che dici!
  • Congiunzione subordinante: Mi hanno detto che ti sposi.
  • Parte di congiunzioni complesse: poiché, benché, affinché, … eccetera.

E’ importante usare “che” in modo corretto, senza confonderlo con “cui” o “quale”.


Cui

Il pronome “cui” è invariabile, nel senso che non dipende dal genere del nome che sostituisce. Non è maschile o femminile, singolare o plurale. A differenza di “che”, “cui” ha generalmente bisogno di una preposizione perché è un complemento indiretto, non un semplice oggetto ma un luogo, un mezzo, un argomento, un materiale eccetera.

  • La casa in cui vivo è troppo piccola. (luogo)
  • Non capisco il motivo per cui ti arrabbi. (causa)
  • Ricordi la strada da cui siamo venuti? (luogo)
  • Non ho sentito le notizie di cui state parlando. (argomento)
  • Il parco davanti a cui abito è verdissimo. (luogo)

Ricapitolando, possiamo notare che “cui”:

  • non cambia mai e non importa che il nome sia maschile, femminile, singolare o plurale.
  • è sempre accompagnato da una preposizione propria o impropria (di, a, da, in, con, su, per, tra/fra // dentro, sotto, sopra, davanti, dietro, dopo… eccetera).

Non è mai accompagnato da un articolo, ad eccezione del seguente caso:

  • Questo è l’attore il cui film mi era piaciuto tanto. —> il cui = il film dell’attore… (whose)

“Il cui” (ma anche la, i, le cui) rappresenta l’appartenenza, il possesso, chiamato “specificazione” in grammatica, ed è l’unico caso in cui non si aggiunge una preposizione.

Quale

Il pronome “quale” è quasi equivalente a “cui”, nel senso che solitamente rappresenta un complemento indiretto. Si tratta di un pronome più complesso rispetto a “che” e “cui”, ed è perciò meno frequente nella lingua parlata, ma non è insolito.

Si trasforma con il cambiare del numero, singolare o plurale, e si accompagna ad articoli maschili e femminili per evidenziare il genere.

Usiamo le stesse frasi per capire come il pronome “quale” cambia.

  • La casa nella quale vivo è troppo piccola. (luogo)
  • Non capisco il motivo per il quale ti arrabbi. (causa)
  • Ricordi la strada dalla quale siamo venuti? (luogo)
  • Non ho sentito le notizie delle quali state parlando. (argomento)
  • Il parco davanti al quale abito è verdissimo. (luogo)

Le frasi sono perfettamente intercambiabili con quelle che abbiamo utilizzato precedentemente con “cui”. Notiamo però che:

  • “Quale” ha il plurale “Quali”.
  • Ha sempre bisogno di una preposizione articolata (in + la = nella quale vivo)

Esiste un caso in cui possiamo usare “quale” senza preposizione, solo con l’articolo (il quale, i quali, la quale, le quali) come sostituto di “che”, ma quasi esclusivamente nell’italiano scritto o nei registri linguistici elevati.

  • Questa ragazza, la quale ( = che) vive a Milano, è un’amica.

La scelta tra che, cui, quale

In generale, “che” si usa come pronome relativo per le forme dirette, cioè come sostituto di un soggetto o di un oggetto. Vedi gli esempi sopra.

Sempre in linea generale, “cui” si usa come pronome indiretto, per indicare complementi differenti dall’oggetto (luogo, tempo, causa, mezzo, compagnia, materia eccetera).

“Quale” è il pronome più complesso e completo dei tre. E quindi è anche il meno usato nella lingua parlata perché è più “pesante” di “cui”. Tuttavia, è piuttosto frequente.

In caso di ambiguità, possiamo usare sia “cui” che “quale” per eliminare dubbi logici. Per esempio:

  • Ho visto il marito di Laura, che prende sempre la metropolitana.

In questa frase, presa fuori da ogni contesto, non sappiamo chi prenda la metropolitana. Laura o il marito? Possiamo quindi dire:

  • Ho visto il marito di Laura, il quale prende sempre la metropolitana. (il marito)
  • Ho visto il marito di Laura, la quale prende sempre la metropolitana. (Laura)

Possiamo usare “che” invece di “quando” o “in cui / nel quale” nelle frasi di tempo.

  • L’anno che (= in cui, durante il quale) ci siamo incontrati è stato speciale.

Al contrario, possiamo usare “dove” in sostituzione di “in cui” o nelle forme equivalenti di “nel quale” per parlare di un luogo:

  • La casa dove (= in cui / nella quale) sono cresciuta è stata demolita.


Altri pronomi relativi

Esistono altri pronomi che diventano occasionalmente relativi e che servono a sostituire e rappresentante concetti specifici. Si chiamano pronomi misti: “chi” e “quanto”.

Chi

Quando viene usato in qualità di pronome relativo, “chi” si riferisce a persone, mai a oggetti inanimati, e rappresenta il concetto indefinito di “le persone che”, “la persona che” o “chiunque”.

Si tratta di un pronome grammaticalmente singolare, ma può rappresentare sia una persona indefinita che delle persone in generale.

  • Chi non lavora, non guadagna soldi. (le persone che non lavorano)
  • Chi ti ha venduto quell’orologio, ti ha ingannato. (la persona che ti ha venduto l’orologio).

Essendo un pronome indefinito, non ha bisogno di un nome di riferimento da sostituire; è valido in assoluto.

Quanto

Ha una funzione dimostrativa e relativa. Sostituisce il concetto di “tutto quello che” o “tutti quelli che”, rispettivamente al singolare o al plurale.

  • Hai capito quanto ti abbiamo spiegato? (tutto quello che)
  • Ringraziamo quanti hanno partecipato alla raccolta di fondi. (tutte le persone che)

Quello che

Aggiungiamo a questa lezione il concetto di “quello che”, usato al singolare o al plurale per sostituire “chiunque”, “qualsiasi cosa” oppure “tutti”, “tutte le cose”, “tutto quello che”, “tutte le persone che”. Al singolare, può significare “la persona che”.

  • Farò quello che mi hai chiesto. (tutte le cose che mi hai domandato di fare).
  • Mario è quello che mi ha aiutato di più. (la persona che)
  • Non sopporto quelli che non pagano il biglietto dell’autobus. (tutte le persone che)

Quando parliamo di persone al plurale, è molto simile a “chi”.

E’ tutto. Risolviamo l’esercizio.


Quiz

i pronomi relativi


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Quattro Chiacchiere


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    Riccardo
    Milanese, graduated in Italian literature a long time ago, I began teaching Italian online in Japan back in 2003. I usually spend winter in Tokyo and go back to Italy when the cherry blossoms shed their petals. I do not use social media.

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