Gli articoli determinativi e indeterminativi sono fondamentali nella grammatica italiana, ma ci sono molti casi in cui non si usano. Capire quando omettere l’articolo significa passare da un italiano corretto a un italiano naturale e fluente. In questa guida completa scoprirai tutte le regole per l’omissione degli articoli con esempi pratici e situazioni reali della lingua parlata.
Regole base che già conosci (livello elementare)
Se hai studiato italiano a livello elementare, probabilmente conosci già tre regole fondamentali sull’omissione dell’articolo. Ecco un breve ripasso:
Nomi propri di persona e città
Non si usa l’articolo con i nomi di persona e città:
- Giovanni è mio fratello (non “il Giovanni”)
- Roma è bellissima (non “la Roma”)
- Maria studia medicina
Eccezioni: Si usa l’articolo con cognomi femminili (la Ferretti), con famiglie intere (i Rossi), e con personaggi famosi del passato (il Leopardi, il Caravaggio).
Nomi di parentela al singolare con possessivo
Con nomi di famiglia al singolare preceduti da aggettivo possessivo (mio, suo, suo…), l’articolo si omette:
- mio padre, tua madre, suo fratello
- MA: il loro padre (loro è sempre un’eccezione)
- MA: i miei genitori (al plurale serve l’articolo)
- MA: la mia cara nonna (con aggettivo serve l’articolo)
Dopo la preposizione “in” con nazioni
Con nomi di nazioni preceduti dalla preposizione “in”, l’articolo si omette:
- in Italia, in Francia, in Giappone
- MA: negli Stati Uniti (con nomi plurali l’articolo rimane)
Regole avanzate per studenti di livello intermedio e avanzato
Se hai già una buona padronanza dell’italiano e vuoi parlare in modo più naturale e fluente, devi conoscere anche queste altre situazioni in cui l’articolo si omette. Queste regole sono fondamentali per suonare come un madrelingua e per capire espressioni idiomatiche, proverbi e il linguaggio quotidiano degli italiani.
Cosa imparerai oggi
Salta alle sezioni 👇
- Esclamazioni: via l’articolo!
- Professioni e ruoli dopo essere
- Luoghi comuni e mezzi di trasporto
- Giocare: sempre senza articolo
- Titoli di libri e capitoli
- Coppie e liste coordinate
- Espressioni avverbiali con senza e con
- Apposizioni: spiegare chi è qualcuno
- Proverbi: saggezza senza articoli
- Domande frequenti (FAQ)
Esclamazioni: via l’articolo!
Nelle esclamazioni formate da aggettivo + nome, l’articolo scompare completamente. È una delle regole più semplici ma anche più dimenticate dagli studenti stranieri.
- Bella giornata! (non: “La bella giornata!”)
- Bravo ragazzo!
- Povero me!
- Che fortuna!
- Splendida idea!
- Buon compleanno!
Nota bene: Questo vale solo per le esclamazioni dirette. Nelle frasi dichiarative normali l’articolo ritorna: “Che bella la vista da qui!” oppure “Com’è luminosa la stanza!”
Professioni e ruoli: quando dire “sono professore”
Quando usiamo verbi come essere, diventare, nominare, eleggere per parlare di professioni e ruoli, l’articolo si omette se la professione non è specificata. L’omissione indica che stiamo descrivendo “cosa fa” una persona, non “quale tipo” di professionista è.
Confronta:
- “Il mio amico Giovanni è professore.” (descrive la sua professione – si può dire anche “è un professore”)
- “Il mio amico Giovanni è il professore più stimato del dipartimento.” (lo identifica come quello specifico)
- “Aldo è diventato azionista della società.” (ha acquisito questo ruolo)
- “Aldo è diventato un contabile della società.” (uno tra vari contabili)
Altri esempi:
- “Speriamo che Laura sia nominata direttrice del museo.”
- “Macron è stato eletto presidente della Francia.”
- “Mia sorella è architetto.” (si può dire anche “è un architetto”)
- “Marco è diventato avvocato dopo anni di sacrifici.”
Nota importante: Con professioni, sia la forma con articolo che senza sono spesso corrette. La differenza è sottile: senza articolo è più neutrale, con l’articolo può aggiungere una sfumatura di specificazione, ma è preferibile la versione senza.
Luoghi comuni: a casa, in ufficio, in macchina
Con le preposizioni a e in, l’articolo si omette quando parliamo di luoghi familiari, destinazioni abituali o mezzi di trasporto. Queste combinazioni di preposizione + nome formano espressioni fisse che indicano luoghi e mezzi ben conosciuti nella vita quotidiana.
L’omissione dell’articolo segnala che non stiamo parlando di un luogo specifico particolare, ma del luogo nella sua funzione tipica.
Con “a”:
- a casa (non: “alla casa”)
- a scuola
- a teatro
- a letto
- a tavola
Con “in”:
- in ufficio (non: “nell’ufficio”)
- in banca
- in chiesa
- in cucina
- in farmacia (i negozi che finiscono in …ia)
Mezzi di trasporto:
- in macchina
- in autobus
- in treno
- in aereo
- in bicicletta
- …
Esempi in frasi complete:
- “Dopo la riunione sono tornato in ufficio per finire il progetto.”
- “Preferisco andare a teatro piuttosto che al cinema.”
- “Mia nonna va in chiesa ogni domenica mattina.”
- “Oggi pomeriggio devo passare in banca per alcune pratiche.”
Giocare: sempre senza articolo!
Con il verbo giocare a, l’articolo si omette quasi sempre:
- giocare a calcio
- giocare a tennis
- giocare a carte
- giocare a scacchi
- giocare a nascondino
Nota: Esiste anche la forma “giocare al calcio” ma è meno comune nel parlato.
Titoli di libri, film e capitoli
I titoli appaiono senza articolo sulla copertina, ma quando ne parliamo, l’uso dell’articolo dipende dal titolo stesso. Alcuni titoli mantengono l’articolo quando li citiamo, altri no.
| Sulla copertina | Quando ne parliamo |
|---|---|
| Divina Commedia | “Studiamo la Divina Commedia” |
| Psicopatologia della vita quotidiana | “Hai letto la Psicopatologia…?” |
| Capitolo quinto | “Rileggi il capitolo quinto” |
Coppie e liste: tra moglie e marito
Quando due sostantivi sono collegati da “e” e formano una coppia comune nella lingua parlata, l’articolo può essere omesso, anche se l’uso dell’articolo rimane comunque possibile e frequente.
- padre e figlio
- marito e moglie
- fratelli e sorelle
- casa e lavoro
Con tra/fra:
- “I rapporti tra Francia e Germania sono pessimi.”
- “Fra vestiti e libri aveva speso duecento euro.”
Molto comune è l’omissione con questa preposizione.
Espressioni avverbiali: con rabbia, senza difficoltà
Quando un sostantivo funziona come avverbio (cioè modifica il modo in cui si svolge l’azione), l’articolo si omette. Queste espressioni rispondono spesso alla domanda “come?” e possono spesso essere sostituite da un avverbio equivalente (avverbio di modo).
Con “senza”:
- “Il problema fu risolto senza difficoltà.” (= facilmente)
- “Se ne sono andati senza speranza.”
- “Mi trovai a Parigi a mezzanotte senza soldi.”
- “La sua era una vita randagia, senza donne né amici.”
Attenzione: Quando senza significa “senza alcun/a” e il sostantivo è generico, l’articolo si omette. Ma se specifichi o identifichi quale sostantivo particolare ti serve, l’articolo ritorna:
- “Come faccio a costruire una sedia senza un martello per i chiodi?” (mi serve un martello, non ce l’ho)
- “Non devi uscire senza un cappotto che ti protegga dalla neve.” (ti serve un cappotto)
Con “con”:
- “Ha parlato con rabbia.” (= rabbiosamente)
- “Scrive con interesse.”
- “Lavora sempre con attenzione.” (= attentamente)
Altri casi comuni:
- “Ti ho risparmiato per pietà.”
- “Sai per caso dov’è la banca?” (= casualmente)
- “Allora ci rendemmo conto che l’avevano accusata a torto.” (= ingiustamente)
- “Scrivilo a matita.” (= con la matita)
- “Scrivilo in stampatello.” (= non in corsivo)
- “Arrivò di corsa.” (= correndo)
Apposizioni: spiegare chi è qualcuno
L’apposizione è un sostantivo che spiega o identifica un altro sostantivo già menzionato. In questi casi l’articolo si omette perché la funzione non è distinguere tra più elementi, ma aggiungere informazioni su chi o cosa è il soggetto.
Pensa: Potresti inserire “che è” o “che era” prima del secondo sostantivo. Se la frase funziona con questa aggiunta, probabilmente devi omettere l’articolo.
- “Vi presento la dottoressa Martini, primario di cardiologia.” [che è primario]
- “Ho incontrato Alessandro Verdi, collega di mio fratello.” [che è collega]
- “Siamo stati a Siena, città medievale stupenda.” [che è una città]
- “Bisognava affrontare la burocrazia, ostacolo maggiore per i nuovi imprenditori.” [che è l’ostacolo]
- “Parlava dell’onestà, valore fondamentale per lui.” [che è un valore]
La versione senza articoli è più efficace de elegante. La versione con l’articolo è comunque possibile.
Proverbi: saggezza senza articoli
I proverbi italiani omettono frequentemente gli articoli, creando espressioni più memorabili e ritmiche. L’assenza dell’articolo rende il proverbio più universale e generale, applicabile a tutti i casi simili.
- “Gallina vecchia fa buon brodo.”
- “Cane che abbaia non morde.”
- “A caval donato non si guarda in bocca.”
- “Paese che vai, usanza che trovi.”
Domande frequenti sull’omissione degli articoli in italiano
Si dice “sono medico” o “sono un medico”?
Entrambe le forme sono corrette. “Sono medico” è più neutrale e descrive semplicemente la professione. “Sono un medico” può aggiungere una sfumatura di specificazione o enfasi. La differenza è sottile e dipende dal contesto.
Perché si dice “a casa” e non “alla casa”?
Con luoghi familiari e abituali, l’articolo si omette perché parliamo del luogo nella sua funzione tipica, non di un edificio specifico. “A casa” significa “nel luogo dove abito”, mentre “alla casa” richiederebbe una specificazione (quale casa?).
Con “giocare” si usa l’articolo?
No, con il verbo giocare a l’articolo si omette quasi sempre: “giocare a calcio”, “giocare a tennis”, “giocare a carte”. La forma “giocare al calcio” esiste ma è meno comune nel parlato quotidiano.
Quando si omette l’articolo con “senza”?
L’articolo si omette con “senza” quando il sostantivo ha funzione avverbiale (senza difficoltà = facilmente, senza dubbio = certamente). L’articolo ritorna quando specifichi quale sostantivo particolare ti serve: “senza un cappotto che mi protegga dal freddo” ma “Laura è uscita senza cappotto” inteso come oggetto generico.
Come si comportano gli articoli con i titoli di libri?
I titoli spesso appaiono senza articolo sulla copertina, ma quando ne parliamo spesso aggiungiamo l’articolo: “Studiamo la Divina Commedia”. L’uso dipende dal titolo specifico e da come è entrato nell’uso comune.
Gli articoli si omettono sempre nelle esclamazioni?
Sì, nelle esclamazioni con aggettivo + nome l’articolo si omette sempre: “Bella giornata!”, “Che fortuna!”, “Povero me!”. Questa è una delle regole più coerenti.
L’omissione dell’articolo è uno degli aspetti più difficili dell’italiano per gli stranieri. Il segreto? Memorizza le espressioni fisse e fai pratica parlando il più possibile.
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Grazie per la bella lezione. Ci hai consigliato di omettere l’articolo con teatro (“a teatro”), ma nell’esempio c’è “Preferisco andare al teatro piuttosto che al cinema.” Puoi speigarci la differenza?
Grazie Carlo, non me ne ero accorto. Un errore di battitura.
Si dovrebbe sempre dire a teatro, anche se a volte può “scappare” la versione sbagliata “al teatro” nella lingua parlata.
Si dice “al Teatro Manzoni”, ad esempio, se aggiungiamo un nome specifico.
Gli altri luoghi con “a” senza articolo sono indubbiamente meno equivoci.
Alla prossima.