Grammatica: i tempi passati dell’indicativo


Ciao a tutti!

Non ci dilungheremo troppo sulla spiegazione dei tempi passati dell’indicativo; questa lezione ci servirà per rivederli tutti e capire come interagiscono tra di loro. Brevemente, ricordiamo quali sono e come si usano.

Il passato prossimo: si usa per descrivere azioni concluse in un tempo recente o comunque percepito come vicino al presente. Si forma con l’ausiliare essere o avere al presente, seguito dal participio passato del verbo principale. l’italiano colloquiale il termine “prossimo” non ha senso in quanto possiamo usare questo tempo per descrivere azioni molto lontane nel passato. È alternativo al passato remoto.

L’imperfetto: viene utilizzato per descrivere azioni abituali nel passato, situazioni di sfondo o azioni in corso quando un’altra azione le interrompe. È un tempo semplice, quindi non richiede ausiliari. Interagisce con altri tempi al passato quando abbiamo bisogno di descrivere una situazione sulla quale viene sviluppata un’azione.

Il trapassato prossimo: indica un’azione avvenuta prima di un’altra nel passato. Si forma con l’ausiliare essere o avere all’imperfetto, seguito dal participio passato del verbo principale. Spesso è necessario quando avviene un cambiamento nel passato, a volte è ridondante quando la sequenza delle azioni è molto chiara, nel qual caso si usa il passato prossimo.

Il passato remoto: usato prevalentemente nella lingua scritta o nella narrativa, per indicare azioni concluse in un tempo lontano o non collegato direttamente al presente. Nell’italiano regionale di alcune regioni del Sud Italia è ancora abbastanza utilizzato per descrivere azioni lontane o vicine nel passato. Nell’Italia centrale, in Toscana per esempio, viene correttamente alternato al passato prossimo, per descrivere azioni lontane in contrasto ad azioni vicine nel tempo rispetto al presente. Nell’Italia del Nord non si usa mai nel parlato.

Il trapassato remoto: meno comune, si usa principalmente nella narrativa per indicare un’azione avvenuta prima di un’altra, espressa con il passato remoto. Non ci occuperemo del trapassato remoto in in questa lezione, perché è così raro che nemmeno gli italiani lo usano granché. Quindi state tranquilli! Non vi servirà.


Questo esercizio è stato concepito come una risorsa pratica da riutilizzare nel tempo. Ripetetelo ogni volta che volete, per rafforzare le vostre conoscenze grammaticali e consolidare ciò che avete imparato.

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