La concordanza del congiuntivo 1 – reggente al presente

Diamo per scontato che abbiate già studiato il congiuntivo almeno una volta. Non spiegheremo tutte le regole dall’inizio, ma possiamo discuterne liberamente in classe se ci sono dubbi.

La concordanza del congiuntivo è come una conversazione tra due verbi che devono accordarsi nel tempo. Quando usiamo il congiuntivo, la frase principale “comanda” e decide quale tempo deve usare la frase dipendente. È un rapporto di forza, se vogliamo, dove la principale detta le regole del gioco temporale.



Come ragiona il congiuntivo

Prima di buttarci nelle regole, capiamo la logica che c’è dietro. Il congiuntivo non è capriccioso: segue una logica temporale precisa. Quando abbiamo una frase principale al presente che richiede il congiuntivo, dobbiamo sempre chiederci: l’azione della frase con il congiuntivo succede prima, durante o dopo il momento di cui parlo?

È come essere uno scrittore di film gialli: devi decidere se l’azione che stai descrivendo nella subordinata è un flashback (prima), una scena in tempo reale (ora) o una scena che deve ancora essere girata (dopo). Questa scelta determina automaticamente quale congiuntivo usare.

Facciamo un esempio concreto:

Immaginate di essere al telefono con un amico e dire: “Penso che Marco…” A questo punto avete diverse opzioni temporali:

“Penso che Marco sia un bravo imbianchino.” – state parlando di una qualità presente di Marco.
“Penso che Marco abbia lavorato di fretta.” – state parlando di qualcosa che Marco ha fatto prima di questo momento.
“Penso che Marco farà un ottimo lavoro la prossima volta” – qui potete usare anche il futuro, perché è un’azione futura certa e perchI non esiste il congiuntivo futuro. (Penso = Sono sicuro)

Mini Sfida: Completate con il tempo logico

1. Penso che Giulia (parlare) _____ bene l’inglese (ora).
2. Credo che ieri (piovere)_____ molto forte (ieri).
3. Spero che domani (rimanere)_____ sereno (futuro).
4. Mi pare che Roberto (arrivare)_____ già _____ (stamattina).
5. Dubito che Elena (conoscere)_____ tutta la storia (ora).
6. È possibile che loro (conoscersi) _____ già _____ (prima di ora).
7. Voglio che voi (stare) _____ calmi (ora/futuro).
8. Mi dispiace che tu non (correre) _____ _____ (ieri sera).


Quando dubitiamo: verbi di opinione

I verbi di opinione sono i più democratici del congiuntivo. Quando diciamo “credo”, “penso”, “mi pare”, stiamo essenzialmente ammettendo: “Questa è la mia opinione, potrei sbagliarmi”. È l’umiltà linguistica dell’italiano: riconosciamo che la nostra percezione della realtà è soggettiva.

Con questi verbi, la concordanza segue la logica temporale più semplice: se l’azione di cui parliamo succede ora o nel futuro, usiamo il presente del congiuntivo. Se è già successa, usiamo il passato del congiuntivo. È intuitivo, non dovete memorizzare regole complicate.

Vediamo come funziona nella vita reale:

Siete in ufficio e un collega non si vede da ieri. Naturalmente cominciate a fare ipotesi:

“Mi pare che Stefano sia in ritardo” – ipotesi sul presente
“Credo che abbia avuto un imprevisto” – ipotesi su qualcosa accaduto ieri
“Sembra che oggi non venga (verrà) in ufficio” – deduzione sul futuro immediato

Quando fate un’ipotesi, automaticamente la collocate nel tempo, e il congiuntivo vi segue naturalmente.

Mini Sfida: Pensate al contesto temporale

1. Dubito che Elena (conoscere) _____ tutta la verità
2. Mi pare che ieri (essere) _____ una giornata difficile
3. Credo che domani (loro/arrivare) _____ puntuali
4. Penso che (lui/dimenticare) _____ l’appuntamento stamattina
5. Ritengo che Marco (studiare) _____ troppo poco ultimamente
6. Suppongo che la riunione (finire) _____ già _____
7. Immagino che tu (capire) _____ le mie ragioni
8. Sospetto che loro (mentire) _____ sulla loro età


Quando desideriamo: verbi di volontà

Qui le cose si fanno interessanti. I verbi di volontà hanno una caratteristica particolare che li distingue da tutti gli altri: sono dei verbi “proiettati nel futuro”. Quando vogliamo qualcosa, per definizione vogliamo che succeda dopo il momento in cui lo esprimiamo. Questa è la loro natura profonda. Non possiamo usare gli stessi tempi del congiuntivo, quelli che vedete negli schemi sui libri. Dobbiamo pensare ai limiti dei verbi di volontà.

(continues …)



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Riccardo
Milanese, graduated in Italian literature a long time ago, I began teaching Italian online in Japan back in 2003. I usually spend winter in Tokyo and go back to Italy when the cherry blossoms shed their petals. I do not use social media.


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