Italian Sounding, quando i prodotti sembrano italiani ma non lo sono
Ciao a tutti. Oggi vi chiederò di ascoltare e comprendere un breve filmato tratto dal sito YouTube del Corriere della Sera, storico giornale milanese.
Il pezzo, preparato dalla bravissima giornalista Chiara Severgnini, parla del cosiddetto “Italian Sounding”, un neologismo usato in Italia per indicare prodotti che sembrano italiani ma non lo sono.
Avrete probabilmente sentito parlare del Parmesan, imitazione del Parmigiano Reggiano, del Prosek, il vino Prosecco della Croazia, oltre ai vari tipi di sughi e piatti che sono popolari all’estero ma non in Italia.
Marinara, Alfredo, Feast of the Seven Fishes, Italian dressing e altri nomi molto noti alle orecchie degli stranieri, non hanno senso in Italia ma attirano molti consumatori, affascinati dal nome italiano.
E’ una cosa positiva o no? Cosa possiamo fare in Italia per proteggere i nostri prodotti originali?
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Il “Made in Italy” è imitato perché l’Italia è come una “barca”. – NO, è come una marca (brand).
Tutti fanno la spesa comprando prodotti come la mozzarella, il prosecco, la mozzarella. NO – I prodotti tipici “ne fanno le spese”, cioè sono quelli che pagano il prezzo della contraffazione.
Stati Uniti Francia e Germania sono i maggiori concorrenti del Made in Italy. NO sono i maggiori importatori di prodotti italiani.
L'”Italian Sounding” ci fa perdere 100 milioni di Euro l’anno. NO, sono 100 miliardi.
Non esistono accordi bilaterali che rendano illegali le contraffazioni. NO. L’esperta dice che gli accordi sono necessari per proteggere i prodotti dalle imitazioni.
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Il “Made in Italy” è imitato perché l’Italia è come una “barca”. – NO, è come una marca (brand).
Tutti fanno la spesa comprando prodotti come la mozzarella, il prosecco, la mozzarella. NO – I prodotti tipici “ne fanno le spese”, cioè sono quelli che pagano il prezzo della contraffazione.
Stati Uniti Francia e Germania sono i maggiori concorrenti del Made in Italy. NO sono i maggiori importatori di prodotti italiani.
L'”Italian Sounding” ci fa perdere 100 milioni di Euro l’anno. NO, sono 100 miliardi.
Non esistono accordi bilaterali che rendano illegali le contraffazioni. NO. L’esperta dice che gli accordi sono necessari per proteggere i prodotti dalle imitazioni.
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Riccardo
Milanese, graduated in Italian literature a long time ago, I began teaching Italian online in Japan back in 2003. I usually spend winter in Tokyo and go back to Italy when the cherry blossoms shed their petals. I do not use social media.
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