Grammatica: “Piacere” e altri verbi simili


In questa lezione imparerai l’uso del verbo piacere e altri verbi con una struttura simile, spesso difficili per chi studia l’italiano a causa della loro costruzione diversa. Vedrai come questi verbi utilizzano i pronomi indiretti e si modificano a seconda del soggetto della frase.

Il verbo piacere

Il verbo piacere ha un meccanismo diverso rispetto ad altri verbi dal significato simile. Nel caso di “piacere”, il soggetto è rappresentato dall’oggetto che piace, mentre chi prova il sentimento di piacere diventa un complemento indiretto. In altre parole:

  • (io= soggetto) Amo (verbo) il Natale (oggetto diretto). —> Amo il Natale.
  • Mi (a me = oggetto indiretto) piace (verbo) il Natale (soggetto). —> Mi piace il Natale.
  • Mi piacciono i libri.

Nella prima frase, Amo il Natale ha una struttura semplice e lineare.

Se invece dico che “Mi piace il Natale ” il soggetto logico sono io, mentre il soggetto vero della frase, che modifica il verbo, è il Natale.

Esiste quindi un soggetto logico differente dal soggetto grammaticale. È importante notare che la forma del verbo piacere cambia in base al numero e alla persona del soggetto grammaticale.

Mi piacciono i libri, perché il soggetto “i libri” è plurale.

Questo implica che dobbiamo coniugare piacere a seconda del soggetto grammaticale della frase. Negli esempi che seguiranno, potrai vedere quanto possa essere controintuitivo scegliere il verbo giusto.

Esempi pratici

Ecco alcuni esempi per chiarire come funziona questa struttura:

  • A Mario piace la musica classica.
  • A noi piacciono i film d’avventura.
  • Ai bambini piace giocare all’aperto.
  • Agli italiani piace il caffè.

Come puoi vedere, l’elemento che viene apprezzato o meno (musica classica, film, giocare, caffè) diventa il soggetto della frase, mentre chi prova il piacere viene espresso tramite il complemento indiretto (a Mario, a noi, ai bambini, agli italiani).

Fino a quando il soggetto è una terza persona singolare o plurale, il verbo (piace e piacciono) è abbastanza semplice.

Struttura con soggetti differenti dalla terza persona

Nelle lezioni o nei libri di italiano per stranieri, Il soggetto grammaticale è molto spesso limitato alle terze persone, con i verbi piace / piacciono. Nella lingua parlata non è sempre così, anzi. Per esempio:

  • Le piaccio. = Io piaccio a lei.
  • Mi piaci. = Tu piaci a me.
  • Vi piace. = Lui / Lei piace a voi
  • Ti piacciamo. = Noi piacciamo a te
  • Ci piacete. = Voi piacete a noi.
  • Gli piacciono. = Loro piacciono a lui.

Ci sono moltissime combinazioni possibili chje riguardano “piacere” e altri verbi simili, che vedremo dopo.

Ricorda che le frasi a sinistra non sono perfettamente uguali a quelle a destra. “Le piaccio” significa che io piaccio a lei, ma “io piaccio a lei” significa che io piaccio solo a lei. I cosiddetti pronomi tonici (a lei) escludono altri possibili oggetti.

In caso di ambiguità, oppure per chiarire esattamente “a chi piace cosa”, è possibile sostituire il pronome con un complemento esplicito e molto spesso la preposizione “a”.

  • A Mario piacciono i dolci.
  • Alla mia famiglia piacciono le vacanze al mare.

Prima di procedere con altri verbi che si comportano come piacere, è importante sottolineare che queste regole non hanno nulla a che fare con i verbi riflessivi. Espressioni come “Lui si piace” non significano “gli piace”, ma piuttosto “gli piace se stesso”. Questo è un errore comune tra gli studenti principianti.

Verbi simili a piacere

Oltre a piacere, ci sono molti altri verbi che seguono la stessa struttura. Alcuni dei più comuni includono:

Mancare

  • Mi mancavi molto quando ero via. (imperfetto)
  • Ci mancherai tantissimo quando andrai via. (futuro semplice)
  • Quando loro ci avevano lasciato, ci erano mancati da subito. (trapassato prossimo)

Servire

  • Ti servirà aiuto per completare il progetto. (futuro semplice)
  • Mi servirebbe un consiglio. (condizionale presente)
  • Ci serve un po’ di silenzio per concentrarci. (presente)

Interessare

  • Vi interesserebbe partecipare al progetto? (condizionale presente)
  • Ci interessa molto questo argomento. (presente)
  • Non gli interessava affatto la matematica. (imperfetto)

Bastare

  • Se ci fossero bastati quei soldi, avremmo comprato la casa. (congiuntivo trapassato)
  • Mi basta sapere che stai bene. (presente)
  • Non ci basteranno le risorse del Pianeta. (futuro semplice)

Occorrere

  • Ci occorrerebbe più tempo per finire il lavoro. (condizionale presente)
  • Mi occorreva una penna per scrivere. (imperfetto)
  • Vi occorreranno più informazioni per prendere una decisione. (futuro semplice)

Restare

  • Mi erano rimaste solo poche monete in tasca. (trapassato prossimo)
  • Ci restano ancora delle cose da fare. (presente)
  • Vi resterebbero degli spiccioli per un caffè? (condizionale presente)

Sembrare

  • Mi sembra che tu abbia ragione. (congiuntivo presente)
  • Ci sembrava una buona idea. (imperfetto)
  • Ti sembrerà strano, ma è la verità. (futuro semplice)

Parere

  • Mi pareva che tu stessi bene. (imperfetto)
  • Vi parrebbe giusto aspettare. (condizionale presente)
  • Ci è parso che la situazione fosse sotto controllo. (passato prossimo)

Succedere

  • Se fosse successo prima, avremmo reagito diversamente. (congiuntivo trapassato)
  • Mi succede spesso di dimenticare le chiavi. (presente)
  • Ci succederà di dover affrontare sfide inaspettate. (futuro semplice)

Questi esempi mostrano come i verbi simili a piacere utilizzino sempre l’ausiliare essere nei tempi composti.


Alcuni di questi verbi possono avere una struttura “convenzionale” oltre a quella simile a piacere:

  • Stasera (loro) restano fuori a mangiare.
  • Ci restano solo i soldi per il taxi.

E’ tutto. Se ci sono domande, usate il Forum, In bocca al lupo con il quiz!


Dopo la lezione su Zoom…

Scrivi 10 frasi usando il presente passato e futuro, congiuntivo e condizionale se puoi. Usa i verbi che hai imparato oggi. Non usare il soggetto “io”.

Don`t copy text!