🎬 L’udienza – Regia di Marco Ferreri (1972)
- Attiva i sottotitoli in inglese (CC)
- Guarda il film in “full screen” cliccando su ⤢
- Fonte su Archive.org
👤 Personaggi principali
- Amedeo – Enzo Jannacci – Un uomo del Nord Italia, ufficiale in congedo, che si reca a Roma con l’ossessivo desiderio di ottenere un’udienza privata con il Papa. La sua ricerca, motivata da ragioni mai esplicitate, lo conduce in un labirinto burocratico e spirituale che lo porterà alla rovina.
- Aiché – Claudia Cardinale – Una prostituta d’alto bordo che gestisce una pensione a Roma. Viene coinvolta nel tentativo di distrarre Amedeo dalla sua ossessione, ma finisce per instaurare con lui una relazione complessa e ambigua.
- Commissario Aureliano Diaz – Ugo Tognazzi – Un funzionario di polizia incaricato di sorvegliare Amedeo. Inizialmente cerca di dissuaderlo, poi lo indirizza verso figure influenti, ma alla fine si mostra indifferente al destino del protagonista.
- Principe Donati – Vittorio Gassman – Un nobile decaduto, legato agli ambienti ecclesiastici, che promette ad Amedeo di aiutarlo a ottenere l’udienza, ma si rivela un personaggio ambiguo e inaffidabile.
- Padre Amerin – Michel Piccoli – Un sacerdote della Curia che, pur mostrando inizialmente comprensione, finisce per essere un altro ingranaggio dell’apparato burocratico che ostacola Amedeo.
- Padre gesuita – Alain Cuny – Un religioso che ascolta la confessione di Amedeo, ma il cui ruolo rimane enigmatico, contribuendo al senso di incomunicabilità del protagonista.
Trama
Leggi e ascolta
L’udienza è uno dei film più compatti e incisivi di Marco Ferreri, il maestro del cinema grottesco italiano degli anni ’70. La struttura del film, che richiama il teatro dell’assurdo, trova una coerenza narrativa che ricorda il mondo di Kafka. Non è un caso che il protagonista, interpretato da uno stralunato e perfetto Enzo Jannacci, annoti minuziosamente tutto ciò che gli accade su un taccuino, ripetendo spesso di trovarsi in una situazione kafkiana.
“L’udienza” is one of the most compact and incisive films by Marco Ferreri, the master of absurdity in Italian cinema. The film’s structure, while drawing from the theatre of the absurd finds a narrative coherence that echoes Kafka’s world. It is no coincidence that the protagonist, played by a wide-eyed and perfect Enzo Jannacci, meticulously notes everything that happens to him in a notebook, often repeating that he feels trapped in a Kafkaesque situation.
La trama è essenziale: Amedeo ha chiesto udienza al Papa, non per un saluto o una cerimonia collettiva, ma per parlargli personalmente di una questione urgente e privata, che resterà ignota anche agli spettatori. Questa richiesta scatena reazioni sproporzionate all’interno delle gerarchie vaticane, impegnate a proteggere il Pontefice da qualsiasi contatto diretto.The plot is straightforward: Amedeo has requested a private audience with the Pope, not for a public greeting or ceremony, but to speak with him personally about an urgent and private matter, which remains unknown even to the viewers. This unusual request triggers disproportionate reactions within the Vatican hierarchy, determined to shield the Pope from any direct contact.
Nel tentativo di fermarlo, interviene il commissario Aureliano Diaz, interpretato da un Ugo Tognazzi magistrale nella parte del funzionario ambiguo e corrotto, pronto a usare ogni mezzo, compresa la seduzione, per neutralizzare Amedeo. A tale scopo, il commissario gli affianca Aiché (Claudia Cardinale), una prostituta travestita da compagna occasionale. Ma il piano fallisce parzialmente: tra Amedeo e Aiché nasce un vero sentimento e da questa relazione scaturisce persino una gravidanza.In an effort to stop him, Commissioner Aureliano Diaz, played masterfully by Ugo Tognazzi, steps in as the corrupt and ambiguous official willing to use any means, including seduction, to neutralize Amedeo. To this end, he assigns Aiché (Claudia Cardinale), a prostitute posing as a casual companion. However, the plan partly backfires: genuine affection grows between Amedeo and Aiché, eventually leading to a pregnancy.
Nonostante l’aiuto di Aiché e i tentativi di un principe aristocratico (Vittorio Gassman) e di un prelato francese (Michel Piccoli), Amedeo non riesce mai a ottenere l’agognata udienza. La sua odissea diventa sempre più umiliante: viene arrestato, rinchiuso in un convento, costretto a vagare per Roma in un clima surreale, in mezzo a strade deserte pattugliate da camionette della polizia. Nel finale, durante l’ennesimo tentativo di avvicinarsi al Papa, fa una fine beffarda e crudele. Il commissario si limita a constatare la scomparsa del “solito scocciatore”, mentre un nuovo “matto” entra in scena, un movimento circolare del film che rappresenta l’impossibilità di uscire dalla trappola dell’incomunicabilità.Despite Aiché’s help and the efforts of an aristocratic prince (Vittorio Gassman) and a French prelate (Michel Piccoli), Amedeo never manages to secure the desired audience. His odyssey grows increasingly humiliating: he is arrested, confined to a convent, and forced to wander through a surreal Rome, among deserted streets patrolled by police vans. In the end, during yet another attempt to approach the Pope, he meets a bitter and cruel fate. The commissioner coldly notes the disappearance of the “usual nuisance,” while another “madman” steps into the scene, highlighting the film’s circular depiction of the impossibility of escaping the trap of incommunicability.
Attraverso questa narrazione circolare, Ferreri costruisce un’allegoria amara sulle barriere che il cittadino comune incontra quando vuole comunicare con il potere. Il film è pieno di riferimenti politici precisi: vengono evocati i metodi repressivi della polizia italiana degli anni ’70, in un paese ostaggio del terrorismo, dell’estremismo politico e delle violenze di piazza, dove il clima di sospetto e di isolamento sociale sono la norma. La vicenda personale di Amedeo assume una dimensione universale: come nei romanzi di Kafka, la burocrazia diventa un mostro anonimo e invincibile, e la battaglia del singolo appare tragicamente destinata alla sconfitta.Through this circular narrative, Ferreri crafts a bitter allegory about the obstacles faced by ordinary citizens when trying to communicate with power. The film is rich with precise political references: it evokes the repressive methods of Italian police in the 1970s, in a country gripped by terrorism, political extremism, and street violence, where suspicion and social isolation were the norm. Amedeo’s personal journey takes on a universal dimension: like in Kafka’s novels, bureaucracy becomes an anonymous, invincible monster, and the individual’s struggle is portrayed as tragically doomed.
Il rapporto tra Amedeo e Aiché rappresenta una parentesi umana in un mondo disumanizzato: Aiché è l’unica figura capace di empatia, in netto contrasto con l’indifferenza delle istituzioni. Ma anche questo legame è condannato al fallimento: il protagonista, incapace di liberarsi dai suoi ideali e dal senso di colpa, dalla trappola di cui è prigioniero, finisce per allontanarla e rinunciare alla paternità, a una vita convenzionale che non gli si addice.The relationship between Amedeo and Aiché stands as a human interlude in a dehumanized world: Aiché is the only character capable of empathy, in sharp contrast to the indifference of the institutions. Yet even this bond is doomed: the protagonist, unable to free himself from his ideals and religiously instilled guilt, ultimately pushes her away and abandons the prospect of fatherhood and a conventional life.
Il film, pur ambientato in Vaticano, parla chiaramente di un qualsiasi sistema di potere che opprime e annienta il singolo. La fine di Amedeo può essere letta sia come suicidio simbolico, per l’impossibilità di realizzare il proprio desiderio, sia come un omicidio sistemico operato da una società burocratizzata e repressiva.Although set in the Vatican, the film clearly speaks about any system of power that oppresses and annihilates the individual. Amedeo’s end can be interpreted both as a symbolic suicide — born of the impossibility of fulfilling his desire — and as systemic murder committed by a bureaucratic and repressive society.
Gli attori sono tutti straordinari: il celebre musicista milanese Enzo Jannacci sorprende per la sua capacità di incarnare lo smarrimento e la tenerezza del suo personaggio; Ugo Tognazzi è perfetto nel ruolo del burocrate meschino e corrotto; Claudia Cardinale è magnetica e sensuale, pur senza mai scadere nella volgarità; Vittorio Gassman e Michel Piccoli offrono interpretazioni sfumate e ambigue, completando un cast di altissimo livello.The actors are all outstanding: the famous Milanese musician Enzo Jannacci amazes with his ability to embody his character’s bewilderment and tenderness; Ugo Tognazzi is perfect in the role of the petty, corrupt bureaucrat; Claudia Cardinale is magnetic and sensual without ever slipping into vulgarity; Vittorio Gassman and Michel Piccoli deliver nuanced and ambiguous performances, completing an exceptionally high-level cast.
L’udienza è stato giustamente inserito tra i cento film italiani da salvare, riconosciuto come una delle più importanti allegorie cinematografiche sul rapporto tra individuo e potere. Le sue tematiche – l’isolamento, l’impotenza, la ribellione frustrata – sono ancora attuali e universali. Il film non offre soluzioni né speranze facili. Ma nella figura dell’uomo che continua a chiedere, nonostante tutto, si intravede un invito a non arrendersi mai.“L’udienza” has rightly been included among the one hundred Italian films to be preserved, recognized as one of the most significant cinematic allegories about the relationship between individual and power. Its themes — isolation, helplessness, frustrated rebellion — remain current and universal. The film offers no easy solutions or hopes, but in the figure of the man who continues to ask, despite everything, lies an invitation to never fully give up.
Italian Film Club
Presenta
Quattro Film sul Vaticano
4 incontri su Zoom per discutere di 4 capolavori
