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Marco Belinelli è un simpatico giocatore di pallacanestro italiano che abita e lavora negli Stati Uniti. Chi segue il campionato NBA, sa che Marco ha giocato con molte squadre e adesso è a Philadelphia.
In questa intervista, Belinelli parla di sé con Alessando Cattelan, un famoso presentatore italiano. Ascoltate questo dialogo e selezionate le frasi VERE.
L’ultima parte dell’intervista è un gioco, potete ignorarla. In bocca al lupo!
La parola “quanto” non significa solamente “much”.
Livello: intermedio / avanzato.
Ho deciso di scrivere un post in italiano sulla parola “quanto”.
Anche se il vostro livello non è intermedio o avanzato, cercate di capire ugualmente il contenuto di questo articolo, magari aiutandovi con un dizionario, oppure con il sito reverso context, che consiglio sempre ai miei studenti.
È capitato ultimamente di parlarne con alcuni studenti e ho capito che l’uso e il significato di questa parola non sono pienamente compresi e utilizzati, nemmeno da quelli di voi più esperti e navigati.
Contrariamente a quanto possa sembrare, la parola “quanto” può assumere significati molto più ampi e utili nell’uso quotidiano della lingua italiana, rispetto alla traduzione più semplice che può venire in mente a chi parla inglese, cioè “much” e “many” (quanti).
Vediamo insieme alcuni esempi. Ascoltate le frasi e ripetete.
Cominciamo dai significati più ovvi, che molto probabilmente conoscete già.
Come aggettivo interrogativo
Quanto tempo ci vuole per arrivare a casa tua?
Quanti figli hai?
Quante persone abitano in questa città?
Probabilmente, uno dei primi incontri che avete fatto con la parola “quanto”, è avvenuto studiando i prezzi, i numeri e lo shopping in Italia:
Quanto costa?
Quant‘è?
In questo secondo caso (pronome interrogativo), chiedendo la somma totale del conto che dovrete pagare, potete usare l’apostrofo: Quanto è? ==> Quant’è?
Come esclamazione
Quanti fiori ci sono in questo prato!
Quanti bei monumenti ci sono a Verona!
Quanto sei bella!
Salta subito all’occhio la differenza tra “quanto” e “quanti”. Ovviamente non esiste una corrispondenza perfetta tra much = quanto e many = quanti, specialmente nei tre esempi qui sopra. Non c’è una traduzione esatta parola per parola, però possiamo semplificare e dire che “quanti” si può usare con oggetti che possiamo contare.
Come aggettivo relativo
Abbiamo studiato i pronomi relativi in un’altra occasione, (che / cui-quale), ma non abbiamo accennato l’esistenza degli aggettivi relativi. Non vogliamo aprire adesso questo capitolo. Per semplicità, diciamo che “quanto” si può usare come “tutto quello che…”, “tutta la quantità che…”, “…ciò che”:
Ti ho portato quanto mi avevi chiesto. (= tutto quello che mi avevi chiesto)
Se sposarti è quanto desideri, sono felice per te. ( = Se è ciò che desideri…)
Ottenuto quanto voleva, se ne andò. (= … tutto quello che…)
L’ultimo esempio è più complesso. C’è il verbo andarsene, il passato remoto, il participio assoluto.
Come avverbio
Dovreste sapere già la differenza tra un aggettivo e un avverbio, giusto? Se non la sapete, ve la ripeto. Un avverbio descrive un verbo, l’aggettivo un nome.
Ieri ho mangiato bene. Il vino era buono.
Bene è un avverbio (well), buono è un aggettivo (good).
Possiamo utilizzare “quanto” come avverbio, spesso in combinazione con altre parole:
Guadagna quanto basta per vivere. (= abbastanza)
Io non ho voglia di andare al cinema. Quanto a Mario, non ne ho idea. (= riguardo a Mario…)
Quanto più studio, tanto più capisco.
Luciano ne ha diritto, tanto quanto te.
Questo sono solo quattro esempi. Potremmo farne altri, ma per adesso sono sufficienti. Avete capito il loro significato? Se la risposta è no, potete domandare durante la lezione (Skype) o scrivere un commento qui sotto.
Insieme alle preposizioni
Ho deciso di chiudere questo post con una serie di esempi che vedono “quanto” in associazione ad alcune preposizioni. Il significato della parola cambia radicalmente.
In quanto straniero, devo chiedere il permesso di soggiorno. (= essendo straniero…)
Non ho voluto comprare quella macchina in quanto sarei rimasto senza soldi. (= perché sarei rimasto…)
Per quanto studi, non riesco a ricordare il congiuntivo. (= anche se studio tanto…)
Da quanto ho capito, sembra che Fabio sia stato licenziato. (= ho capito solo che …)
L’esame sarà basato su quanto abbiamo studiato finora. (= su quello che…)
Esistono molti altri esempi e situazioni in cui possiamo usare la parola “quanto”. Se avete domande, chiedete pure. Vi aspetto!
Alla prossima.
Antonio Corradini – La pudicizia – 1752, Cappella Sansevero, Napoli.
Infinito, the Italian infinitive, is an “indefinite” mood. Examples, exercise
The Italian infinitive, or infinito (-are / -ere / -ire), along with the gerundio and the participio, is a so called “indefinite mood”, or modo indefinito. It usually does not express any subject, it refers to another verb and “absorbs” its subject. This is a very simplified explanation, but it’s good enough for you to understand the concept of modo indefinito.
As a side note, the infinito can be a subject in some sentences:
Guidare nel traffico è noioso.
A few basic rules and facts:
Infinito semplice e composto
The infinito has two tenses: semplice and composto (simple and compound).
Prima di mangiare, mi lavo le mani.
Dopo avere mangiato, faccio un pisolino.
In some books, you can find the two tenses defined as infinito presente and infinito passato. That’s a consolidated practice, but it’s misleading. The infinitive is not really past or present. It happens together, before or after another action in the present, past or future expressed by another verb. For example:
Dopo avere mangiato, farò un pisolino.
If I move the second sentence to the future, the action expressed by the infinito composto will be also set in the future. It’s not a past action, but a perfect (complete) action.
Infinito Semplice (together or after the main clause)
Studio / Studiavo / Studierò per imparare l’italiano.
Infinito Composto (before the main clause)
Dopo avere studiato guardo / ho guardato / guarderò un film.
Dopo essere andata in palestra, Laura mangia / ha mangiato / mangerà.
In the same example, Laura is a woman and the verb avere changes accordingly (andata).
Verbo o Sostantivo?
The infinito can relate clearly to a subject and act as a verb (an action)…
Preferisco leggere invece di vedere la tivù. (io…)
The first verb, lends the subject to the infinito, which does not change.
Preferisce leggere… would be “lui” and so on.
The infinito can be a noun (sostantivo) and a subject.
Leggere è bellissimo.
In English, you would use a gerund (Reading is beautiful). See this post for more info about the difference.
There’s a rather peculiar case where the infinitive has a clear subject: the imperativo negativo:
(tu) Non cominciare senza di me!
The infinito becomes changes its nature and “becomes” the imperativo of Lui / Lei.
Funzioni dell’infinito
This is the real focus of our lesson. Why do we use the infinitive instead of other tenses? One of the main reasons is because it simplifies greatly the structure of some sentences. The infinito includes a subject and eliminates conjugations. It explains when, how, why… an action takes place. Let’s see some examples of sentences with the infinito, where the subject is implicit (hidden in the verb), compared to the complete version.
Quando? (temporale)
Dopo aver cenato, si è addormentata.
Dopo che aveva cenato, si è addormentata.
Se…? (ipotetico)
Mi annoierei a vivere in questo piccolo paese.
Mi annoierei se vivessi in questo piccolo paese.
A quale scopo? (finale)
L’ho portata al cinema per farla divertire.
L’ho portata al cinema affinché si divertisse.
Con quali conseguenze? (consecutivo)
Era così innamorato da chiederle di sposarlo.
Era così innamorato che le ha chiesto di sposarlo.
Perché? (causale)
Per avere cantato così bene, hanno vinto a San Remo.
Siccome hanno cantato così bene, hanno vinto a San Remo.
Come? (modale)
Sono partiti senza salutare.
Sono partiti senza che ci salutassero.
Tranne… (eccettuativo)
Ci piace lo sport, eccetto correre.
Ci piace lo sport, ma non la corsa.
You don’t need to remember the definition of each function. Just keep an eye (and ear) on what you read and listen to. You will realise that the infinito is very common.
Infinito senza preposizioni
There are common cases when the infinito is linked to another verb without prepositions. Please click on the links for more details.
essere + aggettivo –> È meraviglioso andare a cavallo.
Now, we are going to see how the infinito interacts with other elements of a sentence, congiunzioni and preposizioni, and build common phrases. A few examples:
Più che / Piuttosto che…—> Più che leggere, preferisco guardare la tivù.
Oltre che —> Oltre che rubare, quell’uomo è capace di uccidere.
Senza —> Hanno lavorato duramente senza fiatare,.
Invece di/che ( = anziché) —> Anziché uscire, ho preferito rimanere a casa.
Così da… , in modo da…, fino a… —> Ha bevuto fino a stare male.
Infinito e preposizioni
Before we start, if you are looking for verbs like the following…
Ho iniziato a studiare il francese.
Hai finito di lavare i piatti?
… please look at the verbs supporting the infinito with the preposition a, and the preposition di. You will find a very exhaustive list of examples.
We will spend some time now on the preposition DA, which is very useful when it’s combined with an infinitive.
Non ho niente da fare. I have nothing to do.
Vorrei qualcosa da mangiare. I would like something to eat.
Non avete nulla da perdere. You have nothing to lose.
There’s another use of da + infinito. When we want to emphasise the effect of a situation we can use it as an idiom:
Questa torta è buona da morire.
La situazione è da piangere.
Questo film è tutto da ridere.
I hope this post will help you to understand better the infinito. Please solve the quiz.
Alla prossima!
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1. Question
Infinito – Quiz
LEVEL – INTERMEDIATE
Perché non riusciamo a scacciare le mosche?
Write the following infinito verbs at the right place
TENTARE di (acchiappare) una mosca con le mani è un’impresa ardua: continua a (ronzare) intorno alla nostra testa e a (tornare) al punto di partenza. Il motivo? Una prontezza di riflessi superiore alla nostra. Il California Institute of Technology, ha scoperto che la velocità d’azione di questi insetti, che hanno un campo visivo di quasi 360 gradi, è quasi contemporanea al pensiero: riescono a (vedere) da dove proviene la minaccia e a (studiare) la via di fuga in appena 100 millisecondi.
IL RISULTATO suggerisce che il loro cervello possa (disegnare) una mappa che riesce a (localizzare) la posizione di una minaccia. Allo stesso modo, il cervello delle mosche riuscirebbe a (combinare) le informazioni visive e quelle motorie a una velocità tale da (renderle) quasi inafferrabili. Per (ingannare) le mosche c’è però una soluzione: (scivolare) lentamente con la mano dietro una mosca e (mirare) alla traiettoria che si ritiene più probabile quando inizierà a (volare).
Adapted from: Focus D&R - Gennaio 2018
Ho deciso di scrivere un post sul gerundio in italiano. E un quiz
Ultimamente, diversi studenti mi hanno chiesto di approfondire il tema del gerundio e di spiegare come si usa, che differenze ci sono con il gerundio inglese, quali sono le differenze tra il gerundio semplice e quello composto.
Invece di scrivere in inglese, Questa volta ho deciso di farlo in italiano e dedicare un post agli studenti di livello intermedio e avanzato.
Per una panoramica sulle differenze tra l’italiano e l’inglese nell’uso del gerundio, leggete questo post.
Non studieremo qui la combinazione STARE + GERUNDIO (sto facendo / stavo facendo = I am doing / I was doing).
Cominciamo.
Il gerundio, insieme all’infinito e al participio, è un cosiddetto modo indefinito.
Significa che non rappresenta alcun soggetto, non cambia, non ha coniugazioni, e si collega al soggetto della frase solo in forma implicita, cioè in rapporto a un altro verbo. Vediamo un esempio.
Tornando a casa, mi sono fermato al supermercato. (implicito)
Mentre tornavo a casa, mi sono fermato al supermercato. (esplicito)
In questa frase, riusciamo a capire qual è il soggetto solo guardando il secondo verbo “…mi sono fermato al supermercato”. Quindi il gerundio descrive l’azione del soggetto del secondo verbo a cui è collegato. In altre parole, il gerundio “ruba” il soggetto al secondo verbo.
Se avessi detto,
“Tornando a casa, ti sei fermato al supermercato”
il gerundio avrebbe descritto un’azione del soggetto TU, non io.
Quindi il gerundio è invariabile, il soggetto è implicito, non ha coniugazioni. Rappresenta il rapporto di tempo con il verbo “fermarsi”.
Nella seconda frase, che spiega la stessa azione senza l’uso del gerundio, il verbo all’imperfetto “Mentre tornavo” ha un soggetto esplicito: io.
Il gerundio ha due tempi: semplice e composto.
Ascolto la musica viaggiando.
Avendo viaggiatomolto, conosco bene l’Italia.
Il gerundio semplice si forma così:
—-are ⇒ —-ando
—-ere/ire ⇒ —-endo
Il gerundio composto si forma così:
Avendo / Essendo + —-ato/ —-uto / —-ito
Il gerundio semplice e composto, hanno una diversa funzione nel descrivere la sequenza degli eventi.
Il gerundio semplice è contemporaneo ai verbi che lo accompagnano. Per esempio:
Prendendo il treno, leggo/ ho letto /leggerò molti libri.
Nello stesso momento in cui sono sul treno, nel presente, passato o futuro, leggo dei libri.
L’azione del gerundio composto è antecedente quella degli altri verbi, succede prima. Per esempio.
Essendo arrivato in anticipo, ho trovato /trovo /troverò il posto migliore al cinema.
Quindi, prima arrivo al cinema e poi trovo il posto nel passato, nel presente e nel futuro.
Il gerundio, così come l’imperativo diretto e l’infinito, può fondersi con un pronome e formare una sola parola.
Andando in Italia, ho imparato l’italiano
Andando + ci = Andandoci ho imparato l’italiano.
In questo caso, i pronomi vanno sempre dopo il verbo:
ANDANDOCI e non CI ANDANDO.
Se usiamo un pronome diretto con il gerundio composto, dobbiamo cambiare anche il participio. In altre parole, con una frase come:
Avendole invitate alla festa, sono venute con un regalo.
(vedi i commenti…)
Adesso esamineremo i diversi usi del gerundio nella forma implicita e poi con la stessa frase senza il gerundio nella forma esplicita.
…e quindi – Gerundio di conseguenza
Ha lavorato molto bene, diventando presto un manager dell’azienda.
Ha lavorato molto bene e quindi è diventato un manager dell’azienda.
Siccome… Gerundio di causa
Avendoperso il portafoglio, è andata subito dalla polizia.
Siccome ha perso il portafoglio, è andata subito dalla polizia.
Quando? Gerundio di tempo
Tornando dal mercato, abbiamo incontrato Luigi.
Mentre tornavamo dal mercato, abbiamo incontrato Luigi.
Come? Gerundio di modo
Mangiando poco pane, ho perso dieci chili.
Ho mangiato poco pane e in questo modo ho perso dieci chili.
Nonostante… Gerundio concessivo
Pur sapendo che era tardi, mi hanno telefonato nel cuore della notte.
Nonostante sapessero che era tardi, mi hanno telefonato nel cuore della notte.
Se… Gerundio ipotetico
Avendolo saputo prima, vi avremmo fatto gli auguri per le nozze.
Se lo avessimo saputo prima, vi avremmo fatto gli auguri per le nozze.
Notiamo subito che, per la felicità di molti studenti che non amano il congiuntivo, il gerundio può in alcuni casi prenderne il posto. Specialmente nel caso del gerundio ipotetico e di quello concessivo.
Un’ultima nota sul gerundio concessivo. Ricordati che PUR + GERUNDIO introduce una concessione, cioè un risultato opposto alle premesse della frase. Per saperne di più, leggi questo articolo sulle frasi concessive.
Per finire, bisogna esaminare il caso in cui i soggetti cambiano nelle due frasi. Per esempio
Soggetto uguale
Siccome Mario è arrivato tardi, ha perso l’autobus.
Essendo arrivato tardi, Mario ha perso l’autobus.
Soggetto differente
Siccome Mario è arrivato tardi, Luigi ha perso l’autobus.
Essendo Mario arrivato tardi, Luigi ha perso l’autobus.
Quando abbiamo due soggetti diversi, dobbiamo specificarli entrambi.
Spero che questa lezione sia stata utile. Provate il quiz e fatemi sapere se ci sono domande.
Ciao!
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1. Question
Il gerundio
Scrivi il verbo scegliendo il gerundio semplice o composto.
(guardare + lui) Guardandolo bene, ti assomiglia molto.
* Attenzione ai pronomi…
(tornare) (tornando) a casa, ho incontrato un vecchio amico.
Pur (studiare) (avendo studiato) il tedesco per anni, non lo parlo fluentemente.
(volere) (volendo), potresti cambiare lavoro facilmente.
Alcuni scienziati cureranno un paziente (cambiare) (cambiando) il suo dna.
(bere) (avendo bevuto) troppo vino, non ha potuto guidare.
Non (comprare) (avendo comprato) il biglietto in anticipo, non hanno potuto vedere il concerto.
Puoi farti perdonare solo (dire a lui) (dicendogli) la verità.
Mi sono tagliato (farsi) (facendomi) la barba.
(pensare a...) (pensandoci) bene, è meglio non uscire con questo freddo.
(uscire) (uscendo) di casa presto, arriverò in ufficio in anticipo.
Il verbo FARE è molto adatto per costruire espressioni tipiche della lingua parlata
Ciao a tutti. Oggi ho voglia di scrivere in italiano. Per questo breve articolo, ho deciso di selezionare alcune espressioni comuni con il verbo fare.
Questa volta, ci concentreremo su diverse espressioni con una struttura ben definita: fare + sostantivo (noun). Eviteremo quindi i modi di dire che includano preposizioni, articoli o la forma causativa (fare + verbo all’infinito).
Per esempio, studieremo FARE COMPLIMENTI ma non FARE DEI COMPLIMENTI. Il significato è molto diverso.
Fare pena
Possiamo identificare due significati molto diversi.
Una cosa, una persona o un concetto astratto fanno pena quando sono di pessima qualità.
Quest’anno gli addobbi di Natale in città fanno davvero pena.
Certo che l’inglese della vostra professoressa fa pena.
Le cravatte che indossa il mio capo di solito fanno pena, ma oggi ne ha una bella.
Un secondo significato, in aggiunta a un pronome indiretto (fare pena a me, a te eccetera), significa che si prova dispiacere, compassione per qualcuno.
I giovani senza un lavoro mi fanno pena.
Nostra zia è rimasta sola, ci fa molta pena.
La stessa espressione può essere usata per esprimere disprezzo, disgusto.
Sparisci dalla mia vista, mi fai pena.
Fare senso, impressione, schifo
Fare senso, fare impressione, fare schifo, sono tre espressioni associate al verbo fare che si usano per descrivere una cosa disgustosa, esprimere repulsione, nausea. Fra le tre, fare schifo è la più forte. Anche in questo caso possiamo mettere un pronome indiretto, con la differenza che il significato della frase non cambia particolarmente.
Gli insetti mi fanno senso, non potrei mangiarne neanche uno.
Il sangue fa impressione a mio fratello. Di solito sviene quando lo vede.
I broccoli fanno schifo. Così come fanno schifo le carote.
L’uso di fare impressione, spiega la mia scelta di non includere espressioni con articoli determinativi o indeterminativi. Fare una buona impressione, è evidentemente diverso da fare impressione. In alcuni casi, fare impressione, con o senza pronome, significa to be impressive, con un significato evidentemente neutro.
La prima volta che ho visto il Colosseo a Roma, mi ha fatto impressione.
Fa impressione vedere dal vivo una partita di calcio.
Fare acqua (da tutte le parti)
Fare acqua si riferisce a un ragionamento illogico, non credibile, un progetto sbagliato. “Doesn’t hold water”, in inglese. Di solito si dice “fare acqua da tutte le parti”. Per esempio:
La difesa dell’imputato al processo, faceva acqua da tutte le parti.
La nostra squadra fa acqua da tutte le parti, non vinceremo mai.
La strategia del partito politico, fa acqua da tutte le parti.
Fare finta
Possiamo usare diversi esempi per descrivere questo modo di dire. Il primo che mi viene in mente è fare finta di..+ verbo all’infinito. Il significato è abbastanza chiaro, no?
Mio figlio stamattina faceva finta di stare male per non andare a scuola.
Quel turista ha fatto finta di non capire l’italiano per non pagare il biglietto.
Mario fa finta di dormire per ascoltare quello che dico.
Un secondo modo di dire molto consolidato è fare finta di niente, come guardare dall’altra parte, ignorare una situazione.
In certi casi, è meglio fare finta di niente.
Non possiamo far finta di niente, non è giusto.
Ha fatto finta di niente e se n’è andata.
Fare conto (su / che)
Esattamente cone in inglese, si può dire contare su qualcuno. Fidarsi, appoggiarsi, fare affidamento..
Faccio conto su di te per risolvere quella situazione.
Può significare anche “tenere in considerazione”, (take into account)
Arrivo appena posso. Fai conto che ci metterò almeno un’ora.
Fare complimenti
Naturalmente, non significa fare un complimento. Fare complimenti significa essere timido o troppo rispettoso. Non fare complimenti, è un invito a rilassarsi, mettersi a proprio agio, comportarsi in modo naturale senza chiedere permesso.
Fate come foste a casa vostra, non fate complimenti.
Mangia pure quello che vuoi, non fare complimenti.
Signora, entri e si accomodi, non faccia complimenti.
Fare incetta
Quando un articolo, un prodotto è particolarmente richiesto, la gente ne fa incetta. Lo compra fino ad esaurirlo.
Durante il Black Friday, gli americani fanno incetta di prodotti a buon mercato.
I tifosi hanno fatto incetta di biglietti per la finale di Champions League.
I bambini hanno fatto incetta di dolci alla festa di compleanno.
Fare visita
C’è un po’ di confusione tra i miei studenti sull’uso del verbo visitare. Quando la domenica si va a casa di parenti, si può dire visitare ma è meglio dire “andare a trovare” o fare visita a qualcuno.
Domani andiamo a fare visita ai parenti in Sicilia.
Fare domanda
Ho deciso di includere anche questa particolare espressione perché è un’utile e comune traduzione di “to apply”.
Mio padre ha fatto domanda per la pensione.
Hai fatto domanda per il risarcimento dei danni?
Davide farà domanda per entrare nei carabinieri.
Ci sono molte altre espressioni del genere con il verbo fare, ma per oggi mi fermo qui. Se ci sono domande, fatemi sapere.
Former French Prime Minister General de Gaulle, talking about Italy in a famous 1958 interview, said that
L’Italia non è un Paese povero, è un povero Paese.
This smart and arrogant pun about Italy, not a poor but a miserable country, explains quite well the lesson point of today: the position of adjectives in Italian sentences.
I decided to write this post because the position of adjectives in Italian, and their relative weight and meaning for describing a noun, seems to be confusing to both beginners and expert students. In any case, whether you are a beginner or a long time affezionato alla lingua, this is a good chance to look a this topic and practice.
It is important to clarify that the natural position of an adjective in our language is after the noun.
Giuseppe è un ragazzo alto. VS Giuseppe è un alto ragazzo.
I chose the aggettivo alto because it’s not subject to any interpretation, it’s a fact. When we talk about a fact, the position is always after the noun it describes (Giuseppe in this case).
However, there are other aggettivi that are open to interpretation:
Fabio è un buon insegnante
Fabio è un insegnante buono.
In this case, the aggettivo qualificativo “buono”, good, has a relative value. In the first sentence, we want to say that Fabio is a good teacher, he can do this job well. In the second sentence, we are saying that Fabio is a teacher, and on top of that is a good person, well mannered, kind, not evil (non è un insegnante cattivo).
It is clear that the same word, buono, has two different meanings. In other words, Fabio 1 is a good teacher but perhaps he’s strict, gives a lot of homework and is not particularly friendly. All in all, is a “buon insegnante”. Fabio 2 is friendly and nice, students like him, but perhaps is not as goods as Fabio 1 in doing his job.
Many textbooks and websites simplify the matter saying that an adjective before a noun is descrittivo, describes the noun from a point of view, and after the noun is restrittivo, meaning that applies a label, an absolute value to the noun.
Let me give you another clear example of an adjective that changes the value of the noun when it changes the position.
Conosco i vecchi amici di Fabio.
Conosco gli amici vecchi di Fabio.
Clearly, I’m saying that I know Fabio’s old friends in the first sentence. “Vecchi” describes a sentimental value of his friends. They’ve been friends for a long time. In the second, I’m saying that I know his old friends, not the young ones, talking about age, not the length of their friendship.
This is just part of the story, as in many cases the position of an adjective does not change the value of the noun it describes.
The distinction descrittivo / restrittivo is not always black and white.
Sono andato a una fantastica festa.
Sono andato a una festa fantastica.
We are used to describe an event saying it’s fantastico and in such cases, it doesn’t matter if you put it before or after the noun. We expect a festa to be fantastica, it’s an opinion but also a common fact.
There are cases where the position of an adjective in Italian is fixed, after the noun.
Nationality: Jason è quel nostro amico scozzese.
Shape: Preferirei comprare il tavolo rotondo.
Colour: Ho comprato un paio di scarpe verdi.
Altered adjectives: Fabrizio è un ragazzo gracilino; Mara ha i capelli rossicci; Questa è una casa piccolina… etc.
Finally, it’s rather common in spoke Italian to put the adjective just at the beginning of a sentence, to emphasise its importance. We can even imply the existence of the verb essere.
Bella, la tua nuova casa.
Orribile, il delitto compiuto da questo ragazzo.
Interessante, questo film.
There are other less important particular cases regarding the position of adjectives in Italian, but we’ll stop here today. Alla prossima!
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Scegli tra ci e ne
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Non ho avuto tempo di andare dal dentista. Ci andrò la settimana prossima.
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Federico ama il calcio, (ci) pensa sempre.
Ho provato a convincere tuo fratello, ma non (ne) vuole sapere.
Abbiamo venduto la casa al mare, anche se non (ne) siamo felici.
Non ho tempo di occuparmi della spesa, devi pensar(ci) tu.
Ho portato una vecchia collana d'oro dall'orefice e (ci, ne) ho ricavato un bracciale.
Non avete vinto, ma almeno (ci) avete provato.
Mi hai sorpreso, (ci) sai fare in cucina!
Ogni volta che provo a parlargli, se (ne) va.
C'è stato un incidente, (ne) ha parlato il telegiornale.
Se (ne) andranno se non li ascoltate.
Correct
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In rosso le risposte sbagliate.
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Incorrect
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