I pronomi CI e NE – Quiz

L’uso dei pronomi CI e NE sembra essere particolarmente difficile. Oggi cercheremo di risolvere qualche dubbio. Con un Quiz

livello: intermedio / avanzato


NE

“ne” come parte di un totale

Il pronome “ne” si usa spesso per definire una quantità, un numero di oggetti (of it / them):

  • Il mio telefonino si è rotto. Ne ho comprato uno nuovo.
  • Ho mangiato troppi dolci. Non ne voglio più.
  • Ho due panini. Ne vuoi uno?
  • Puoi tenere questa penna. Ne ho molte a casa.

L’uso di “ne” per descrivere una quantità, richiede solitamente l’uso di un numero, un’unità di misura (litri, bicchieri, chili ecc.) o una quantità indefinita (molto, troppo, un po’, abbastanza, alcuno, qualcuno, ecc.). Quando la quantità è nulla, si usano espressioni come per niente, affatto, mai, nessuno, eccetera.


“ne” come avverbio di luogo

In questo caso, “ne” significa “da quel posto”, spesso accompagnato da pronomi atoni o riflessivi mi, ti, si, ci, vi.

  • La riunione era molto noiosa. Ne siamo usciti in silenzio.
  • Se ne sono andati senza salutare.

L’ultimo esempio, rappresenta un verbo pronominale, andarsene. Infatti, proprio come nel caso di “ci”, la particella “ne” si usa spesso per costruire frasi colloquiali, idiomatiche, che utilizzano questo tipo di verbi. Ne vedremo altre nel quiz.


“ne” come argomento

Mi tocca semplificare e usare l’inglese, che in questo caso calza a pennello. “Ne” può essere usato per sostituire un argomento (topic), con il significato di lui/lei, di loro, di questo; da lui/lei, da loro, da questo, corrispondente grossomodo all’inglese “about it / them”, “of it / them”.

  • Non conosco Sydney, ma ne ho sentito parlare bene. (ho sentito parlare di…)
  • Appena l’ho incontrata, ne sono rimasto colpito. (sono rimasto colpito da..)

  • Arrangiati, non ne voglio sapere niente. (non voglio sapere di…)
  • Dicono che Luigi sia pentito. Ne dubito. (dubito di…)
  • Ce ne freghiamo dei vostri capricci!

Nell’ultima frase, il verbo fregarsene fa parte di quella famiglia di verbi pronominali a cui abbiamo accennato prima. Se volete saperne di più, possiamo parlarne a lezione su Skype.


alcuni aspetti grammaticali di “ne”

La posizione di “ne è generalmente prima del verbo, tranne quando si usa l’infinito, l’imperativo diretto o il gerundio. In questi casi, si attacca alla fine del verbo.

  • La nostra auto è rotta. Vogliamo comprarne una  nuova (anche ne vogliamo comprare…). INFINITO
  • Abbiamo finito il pane. Prendine un chilo. IMPERATIVO
  • Amo i dolci, ma sono ingrassato mangiandone troppi. GERUNDIO

Il pronome “ne”, che è in realtà una “particella pronominale”, si comporta come un pronome oggetto diretto, quando combinato con altri pronomi, esattamente come lo, la, li, le. Per esempio:

  • Non finisce qui. Ve ne pentirete!
  • Le tue scarpe sono vecchie. Compratene un altro paio.
  • Sembrano buoni quei grissini. Me ne fai assaggiare uno?

Nei tempi composti, per esempio il passato prossimo, il participio cambia in accordo con con l’oggetto se abbiamo il verbo avere e, ovviamente, se abbiamo il verbo essere. Per esempio:

  • Avevo bisogno di calze. Ne ho comprate due paia.
  • Volevo tutti quei biscotti, ma ne ho mangiati solo due.
  • Le tue sorelle erano qui e poco fa se ne sono andate.


CI

La funzione più ovvia di “ci” è quella di pronome diretto, indiretto, riflessivo. Vale a dire:

  • Mio padre ci porterà al cinema stasera. (lui porterà noi)
  • Ci hanno detto che siete arrivati a Milano. (loro hanno detto a noi)
  • Ci siamo incontrati alle nove del mattino. (noi, reciprocamente)

Oggi non ci occuperemo di questi tre usi di “ci”.

Possiamo parlarne a lezione.


“ci” come avverbio di luogo

Sempre e solo per semplificare, possiamo dire che “ci” equivale all’inglese there.

  • Mi piace la biblioteca. Ci vado spesso. (= vado in biblioteca)
  • Devo fare la spesa al mercato. Ci passerò nella pausa pranzo. (= passerò per il mercato)
  • Ci sono due macchine parcheggiate. Non so se ci passo. (passo tra le due macchine)

In particolare, “ci” si usa combinato con il verbo essere, in ogni tempo e modo, nel senso di trovarsi, esistere.

  • Ci sarebbe molto lavoro da fare ma non ho tempo.
  • Penso che non ci sia abbastanza tempo.
  • A Firenze c’erano un sacco di giapponesi.

Gli ultimi tre esempi non hanno propriamente il significato di “luogo”. Anche in inglese si usa “there” in questo caso, per indicare la presenza, l’esistenza di un oggetto.


“ci” come “(preposizione +) questa cosa”

Ci” può avere il valore di un pronome dimostrativo. Ovvero, può sostituire una preposizione unita a “__ questo / quello”. Per esempio:

  • Non ci fare caso. (= non fare caso a questa cosa)
  • Mario dice la verità. Io ci credo. (= credo a quello che dice Mario)
  • Ti aiuterò. Ci puoi contare. (= puoi contare su questo)
  • Ho pochi soldi. Ci posso comprare un gelato. (= con questi soldi)

Nel caso di verbi pronominali come farcela, avercela ecc., la presenza di “ci” non ha un significato chiaro, ma è necessaria per dare senso al verbo e distinguerlo da combinazioni simili (farla, averla) che hanno sfumature differenti.

In alcuni casi, “ci” è obbligatorio. Per esempio, alla domanda:

  • Hai un telefono?

La risposta breve giusta è:

  • Ce l’ho.  – Non si dice mai “L’ho“.

altri usi di “ci”

Nell’italiano parlato “ci”, può fare riferimento a delle persone.

  • Se Maria non ti ascolta, ci parlo io. (= parlo con lei)
  • Ti ricordi di Luigi? Ci esco domani. (= esco con lui)

In molte espressioni colloquiali, “ci” si combina con dei verbi per semplificare il parlato. In questi casi, è molto utile imparare alcuni modi di dire comuni.

  • Se fate un regalo a Fabio, ci sto anch’io. (starci = fare una cosa insieme)
  • Ma ci fai o ci sei? (= sei stupido veramente o fai finta di non capire?)
  • Non c’entra niente. (entrarci = non ha niente a che fare con questo)
  • Ci vuole molto tempo. (volerci = essere necessario)
  • Per pulire la casa ci metto due ore. (metterci = impiegare del tempo o altre risorse)
  • Questa non ci voleva. (= questo è un evento sfortunato)
  • Mia sorella c’è rimasta male (rimanerci male = essere delusi, offesi)

Questa piccola lista fa parte dei verbi pronominali di cui abbiamo parlato prima, ma a mio parere include espressioni comuni che potete imparare facilmente. Ce ne sono molte altre. Altri verbi pronominali sono complessi da imparare e da utilizzare correttamente. Se volete, ne possiamo discutere a lezione.

Ecco il quiz. Se non siete visitatori abituali, potete iscrivervi gratuitamente in un minuto.

Alla prossima!


Bruno Croatto – Annunciazione – 1927 – Roma, Galleria Nazionale


 

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Riccardo
Milanese, graduated in Italian literature a long time ago, I began teaching Italian online in Japan back in 2003. I usually spend winter in Tokyo and go back to Italy when the cherry blossoms shed their petals.

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Emily
Emily
1 year ago

Questa è la migliore spiegazione che io abbia mai visto. Grazie e complimenti.

anca
anca
3 years ago

Ciao Riccardo, un bel esercizio ma ho una domanda per favore: nella sesta linea la risposta deve essere ‘Ci penso spesso’. Comunque, ‘Ci penso (io)’ significa ‘I have it’ o ‘I’ll do it’, davvero? Allora in questo caso perché non si usa NE invece di CI?

Anca
Anca
Reply to  Riccardo
3 years ago

Grazie Riccardo, molto chiaro adesso. Alla prossima

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